Recensione LMDE 6: Il piano B di Linux Mint

Recensione LMDE 6 ovvero Linux Mint Debian Edition. Ecco in cosa differisce dalle altre edizioni di Linux Mint, da Ubuntu e da Debian. Vediamo le caratteristiche dell'ultima release su base Debian 12 e le altre distro, per così dire, concorrenti. Poi i miei test e le mie considerazioni.

Ciao e benvenuto nella mia recensione di LMDE 6. Nel sito web di Linux Mint, la pagina di presentazione e download di LMDE 6 recita :”Il suo scopo è quello di assicurare che Linux Mint possa continuare ad assicurare la medesima esperienza di utilizzo nel caso in cui Ubuntu dovesse scomparire. Ci consente di accertare quanto dipendiamo da Ubuntu e quanto lavoro sarebbe richiesto in uno scenario simile. LMDE è anche uno dei nostri obbiettivi di sviluppo, perché garantisce che il software che sviluppiamo sia compatibile al di fuori di Ubuntu“.

LMDE è infatti una distribuzione GNU/Linux proposta con l’ambiente desktop e alcuni programmi della concomitante più aggiornata edizione Cinnamon. La sua base di pacchetti non è quella di Ubuntu LTS ma quella di Debian stabile. A differenza di Ubuntu che preferisce lavorare sulla versione unstable.

La ISO defintiva di LMDE 6, nome in codice Faye, è del 22 settembre 2023 ma l'ufficialità è arrivata il 27 con il consueto post di presentazione nel blog.

LMDE è usata da una minoranza degli utenti di Linux Mint. In molti mi lasciano commenti nel blog e nel canale YouTube. Si dicono felicissimi di una solida base Debian senza contributo di Ubuntu ma con la mediazione e l'estrema semplicità che ha reso Linux Mint così popolare tra i principianti ed inesperti di Linux.

Il team di Linux Mint chiarisce che non intende fare concorrenza alle altre edizioni con LMDE, ma che il progetto risulta strategico per garantire a Linux Mint e ai suoi utenti, un futuro senza dipendere da Ubuntu e dalle scelte di Canonical, l'azienda che lo rilascia.

Recensione LMDE 6 ita (guarda il video su YouTube)
Guarda il video su YouTube

Differenze tra LMDE e Linux Mint nelle altre edizioni

L'aspetto di LMDE è assolutamente identico a quello della sorella Cinnamon basata su Ubuntu. E infatti i requisiti hardware di Linux Mint Debian Edition 6 sono i medesimi delle versioni 21 di Linux Mint: almeno 4GB di RAM, 100GB di spazio su disco e risoluzione schermo non inferiore a 1024x768 pixel.

LMDE 6 dispone infatti della versione più aggiornata proprio di Cinnamon e del file manager Nemo. Ci sono tutti i programmi tipici come Timeshift, Warpinator, Hypnotix, Pix, nelle ultime versioni disponibili agli utenti delle altre tre edizioni. Consiglio di consultare la Recensione Linux Mint 21.2 per tutte le novità legate ai programmi e all'ambiente desktop Cinnamon 5.8.

Rispetto alle edizioni principali e a Ubuntu, LMDE, come Debian, prevede ancora una versione per architetture a 32-bit. A LMDE però mancano parti che l'edizione Cinnamon prende della base di Ubuntu LTS.

Repository di LMDE 6

Anzitutto in LMDE 6, tra le Origini Software, in luogo di un mirror dei repository di Ubuntu 22.04 LTS, ne avrai uno di Debian 12 Bookworm.

repository di LMDE 6
Repository di LMDE 6

E include tutte le sezioni degli archivi main, contrib, non-free e non-free-firmware oltre a quella principale di LMDE 6 "Faye". Rispettando pienamente le novità introdotte in questo senso da Debian 12.

Il programma di installazione

Questo comporta anzitutto che differisce il programma di installazione. LMDE adotta Calamares, tipico di Debian e tante altre distribuzioni GNU/Linux, anziché quello di casa Ubuntu, Ubiquity.

Il programma di installazione di LMDE può risultare meno semplice per un inesperto rispetto a quello di Ubuntu. Specie nel caso si desideri affiancare Linux ad un precedente sistema operativo in un c.d. dual-boot cioè con la possibilità di scelta all'avvio del computer.

Avvio dell'installazione di LMDE 6
Avvio dell'installazione di LMDE 6

L'installazione di LMDE, come quella di Debian, infatti non effettua un controllo sui sistemi operativi eventualmente già presenti nel PC. Non consente quindi l'affiancamento automatico con il ridimensionamento rapido di un disco già occupato.

Con LMDE puoi scegliere di destinare un intero hard-disk al sistema operativo oppure sei invitato a gestire manualmente le partizioni per l'installazione.

Installazione LMDE 6 su intero disco
Installazione LMDE 6 su intero disco

Più avanti faccio vedere come l'ho installato in dual boot.

Driver e firmware non-free

Un'altra differenza da Linux Mint da citare in una recensione di LMDE 6 è l'assenza di una apposita applicazione per la gestione di driver proprietari.

Ma è sufficiente cercare in Gestore Applicazioni il pacchetto nvidia-driver ed installarlo. Si ovvia così senza alcuna app dedicata. Riavvia al termine dell'installazione e trovi poi nel menu anche l'applicazione grafica per le impostazioni NVIDIA.
Faccio presente che il driver NVIDIA per LMDE 6 è quello dei repository Debian 12, il più aggiornato è al momento il 525. Linux Mint Cinnamon però si affida ai repository di Ubuntu e installa il 535. Ma puoi sempre scaricare l'ultimo disponibile dal sito NVIDIA. Fai riferimento alla documentazione NVIDIA o anche alla pagina dedicata nel sito Debian per ulteriori informazioni.

Il rilascio di Debian 12 con l'inclusione di driver e firmware non free ha semplificato molto l'accesso del sistema operativo agli inesperti, accrescendo la totale compatibilità hardware già a fine installazione.

In questo senso LMDE, già nelle versioni precedenti, ovviava a questa limitazione di Debian. Prevedeva infatti l'installazione di pacchetti software non open-source che garantiscono il funzionamento di touchpad, tastiere, connessioni di rete spesso senza alcun intervento.

Kernel e pacchetti

Ma le differenze più importanti tra LMDE e le sorelle su base Ubuntu vanno ricercate nelle versioni di kernel e dei pacchetti software nei rispettivi repository.

Linux Mint Cinnamon prevede un rilascio c.d. maggiore nell'estate degli anni pari. Linux Mint 21.2 attualmente adotta come predefinito il kernel 5.15 con cui Ubuntu 22.04 LTS è stato rilasciato e ospita nei propri repository programmi nelle versioni che scelte per questo rilascio.

LMDE 6, su base Debian 12, in questo momento ha un kernel 6.1 rilasciato in dicembre 2022. Questo garantisce ampio supporto per hardware più recente. Al momento ci trovi programmi talvolta in versioni un po' più recenti rispetto a quelle di Linux Mint Cinnamon.

Dettagli di Linux Mint Debian Edition 6
Dettagli di Linux Mint Debian Edition 6

In Mint 21.2, dopo l'installazione, puoi applicare anche un kernel 6.2 se il tuo hardware recente lo richiede. Ma mentre scrivo viene testata una nuova versione EDGE di Linux Mint 21.2. Questa monta direttamente il kernel 6.2 per l'avvio della sessione LIVE nei PC con hardware più recente. L'edizione EDGE di Linux Mint adotta esclusivamente il desktop Cinnamon.

Questa situazione può avere importanti conseguenze. Un sistema operativo con un kernel più recente, può comportare problemi su hardware molto datato. Ma è anche vero con un kernel più nuovo è più facile che sia supportato hardware più recente. Ed è anche più facile trovare programmi in versioni più nuove con miglioramenti e nuove caratteristiche.

Tieni a mente questo dato a seconda dell'età del tuo computer e se hai esigenze particolari quanto alle versioni dei programmi che ti interessano.

Pipewire server audio predefinito

Un'altra notevole differenza di LMDE 6 rispetto alla versione 5 risiede nel fatto che viene adottato Pipewire come server audio predefinito, in luogo di Pulseaudio. Questo dipende dal fatto che Debian 12 ha sostituito il server audio predefinito. Ma anche Linux Mint 21.2 in estate aveva introdotto la medesima novità.

Perché il piano B

Ho avviato questa recensione di LMDE 6 indicandola come il piano B di Linux Mint. La base Debian di LMDE è ovviamente la ragione di questa definizione. Ma lo è perché il team di Linux Mint, pur continuando a mantenere la base Ubuntu sulle edizioni principali, non di rado ha fatto scelte divergenti da quelle di Canonical, applicando anche drastici correttivi.

Snap

Mi riferisco in particolare alla mancata adozione, da parte di Linux Mint, dell'app store Snap di Ubuntu, colpevole di violare pesantemente la privacy degli utenti senza informarli che installare un pacchetto snap significa sottoporre il proprio sistema operativo (anche non Ubuntu) al controllo di Canonical e delle tecnologie proprietarie e non open-source dei suoi server.

Ebbene, notizie sulle prossime versioni di Ubuntu parrebbero confermare una centralità di Snap che potrebbe diventare addirittura l'unico meccanismo per l'installazione di programmi in Ubuntu e derivate, scavalcando di fatto apt e la sua natura di derivata Debian.

Clem, responsabile del progetto Linux Mint, nel post di luglio 2023 spiega "Stiamo tenendo d'occhio Ubuntu, la sempre maggiore centralità di Snap, la qualità della loro base di pacchetti per la versione 24.04 per capire se andare avanti su questa strada" . Parole davvero pesanti.

Nel post di inizio agosto 2023, Clem ringrazia e tranquillizza i propri utenti, specie quelli di LMDE e aggiunge: "Raramente ci lasciamo coinvolgere da decisioni prese a monte da altri. Quando succede o anche solo corriamo il rischio di esserlo, siamo in grado di investigare e mitigarle per raggiungere i traguardi da noi voluti. Ecco perché abbiamo già qualcosa come LMDE, indipendentemente dal fatto se ne abbiamo bisogno oppure no. Non fatevi prendere dal panico ... noi sappiamo chi siamo e sappiamo cosa stiamo facendo".

Ho già accennato con la Recensione Linux Mint 21.2 che sto preparando un articolo per spiegare meglio il meccanismo di Snap e ne riparlerò presto quindi.

I miei test su LMDE 6 Faye

A questo punto della recensione di LMDE 6 veniamo alla mia esperienza con l'installazione e l'utilizzo. Ho scaricato la ISO ufficiale dell'edizione a 64-bit, verificato la firma e l'integrità con l'utilità di Verifica di Linux Mint. Ho preparato la chiavetta ed associato LMDE 6 a Linux Mint 21.2 nel mio PC fisso.

Installazione di LMDE 6

Il desktop nella sessione LIVE è identico a quello di Mint 21.2. L'avvio dell'installazione mostra le differenze con Ubiquity, programma cui è devoluta l'installazione del sistema nelle edizioni Ubuntu. Viene omessa la rilevazione di altri sistemi operativi e l'automazione nell'affiancamento.

Ho quindi dovuto scegliere il partizionamento manuale. Calamares mostra dischi e partizioni presenti ma consente anche l'avvio di Gparted, programma per la gestione di partizioni presente nelle sessioni Live di tutte le edizioni di Linux Mint.

Da qui ho ridimensionato la partizione EXT 4 di Linux Mint lasciando circa 100 GB di spazio non allocato per LMDE 6. Chiuso Gparted ho modificato lo spazio libero formattandolo EXT4 ed impostandolo come partizione root primaria. Non ho creato ulteriori partizioni facoltative e al momento dell'installazione del boot loader, l'ho posizionato nella partizione EFI che già ospita l'avvio di Linux Mint 21.2.

assegna-partizione-lmde
Ridimensiona partizione con Gparted
Assegna partizione a LMDE 6
Assegna partizione a LMDE 6

Ciò è sufficiente per ragioni di test, ma siccome LMDE non prevede la creazione di un file per lo swap, consiglio di prevedere una apposita partizione per evitare problemi di instabilità in caso la RAM venisse esaurita.

Se non lo conosci, dai un'occhiata al mio tutorial Come installare Linux Mint con partizioni manuali per ulteriori informazioni o se hai intenzione di creare più partizioni. I principi sono i medesimi.

I tempi di installazione sono addirittura più rapidi della sorella su base Ubuntu perché hanno richiesto meno di 5 minuti in tutto prima del riavvio da disco fisso. E il primo primo avvio da hard-disk mi pare fulmineo.

La Schermata di Benvenuto di Linux Mint mi invita alla configurazione di base. È molto evidente l'assenza del passo relativo all'applicazione di driver proprietari perché manca in LMDE l'applicazione Gestore dei driver.

Installazione del driver NVIDIA in LMDE 6
Installazione del driver NVIDIA in LMDE 6

Anche l'utilità Rapporti di sistema, che al primo avvio suggerisce l'integrazione di traduzioni, codec multimediali e l'invito alla pianificazione di backup di sistema con Timeshift, non suggerisce interventi su eventuali driver proprietari come in Linux Mint Cinnamon.

I lavori di correzione di problemi non si arrestano certamente con il passaggio dalla versione beta e quella definitiva. Perciò metti in conto di scaricare fino a qualche centinaio di MB di aggiornamenti a seconda di quando installi LMDE.

Programmi predefiniti

Terminati gli aggiornamenti e una configurazione minima, esploro il menu e trovo tutti i programmi che mi aspetto di trovare in Linux Mint. Tra essi troviamo però LibreOffice nei repository Debian in versione 7.4.4 invece che 7.3 dei repository Ubuntu di Linux Mint.

Troviamo anche Firefox 117 appositamente compilato dal team di Linux Mint per i propri utenti. Che in questo differisce da Debian 12 che ha optato per una versione 116 ESR cioè con supporto esteso.

Se vuoi verificare in anticipo quale versione di un pacchetto sia presente tra differenti versioni di Linux Mint, verifica la pagina web packages.linuxmint.com.

Gestore Applicazioni risulta identico, con le medesime novità e con l'integrazione nativa dei pacchetti Flatpak di Flathub. Questo aspetto, come in Linux Mint 21.2, rende il primo popolamento di contenuti più lento che in precedenza.

In associazione alle versioni di software presenti nei repository Debian e Mint, o al formato portabile AppImage per i programmi che lo prevedono nei rispettivi siti web, le possibilità di installare programmi in versioni anche recentissime non subiscono alcuna limitazione in LMDE 6 rispetto a Linux Mint.

Impegno di risorse di LMDE 6

L'impegno di risorse che ho verificato con htop mi pare in linea con quello dell'edizione su base Ubuntu. Anche inferiore ad 1 GB di memoria RAM durante l'inattività. Estrema fluidità in un computer comunque recente, potente e dotato di SSD di ultima generazione.

Impegno di risorse di LMDE 6
Impegno di risorse di LMDE 6

Posso quindi confermare che l'esperienza d'uso di LMDE è davvero identica a quello dell'edizione Cinnamon.

Aggiornamento da LMDE 5 Elsie

In questa parte della mia recensione di LMDE 6 mi rivolgo all'utente di LMDE 5 Elsie. Sei invitato ad aggiornare il tuo sistema a LMDE 6 in tempi brevi perché il team di Linux Mint abbandona il supporto della versione precedente di LMDE nel giro di 4 o 5 mesi dal nuovo rilascio. È infatti irrilevante per LMDE il lavoro del team LTS di Debian che garantisce supporto a Debian 11 fino a giugno 2026.

Per fortuna, proprio in primavera 2023, il team ha messo a punto uno strumento di aggiornamento tra le versioni 4 e 5 di LMDE simile, solo nell'aspetto, a quello tra versioni delle edizioni su base Ubuntu.

Tale strumento è stato riadattato per il passaggio dalla versione 5 alla 6 ed è già disponibile per il download in LMDE 5. Le istruzioni per effettuare l'aggiornamento da LMDE 5 a LMDE 6 sono infatti già pubblicate nel blog alla stessa del rilascio.

Aggiorna la cache dei pacchetti nel terminale con apt update e poi installa lo strumento di aggiornamento con apt install mintupgrade.

Avvia lo strumento con sudo mintupgrade e segui le indicazioni che ad oggi non sono ancora del tutto tradotte.

Strumento di aggiornamento a LMDE 6
Strumento di aggiornamento a LMDE 6

Dal menu dello strumento puoi entrare nelle preferenze e, se vuoi correre il rischio, puoi saltare lo snapshot di sistema obbligatorio che consente il ritorno a LMDE 5 in caso di problemi.

Ricorda che si tratta di un rilascio maggiore e che l'aggiornamento potrebbe richiedere addirittura ore per il completamento. Al termine dell'aggiornamento dovrai prima disinstallare lo strumento con apt remove mintupgrade e poi riavviare il computer.

Perché scegliere LMDE 6

Quindi perché scegliere LMDE oppure no? O meglio, a chi consiglio LMDE? Anzitutto la consiglio agli utenti di Linux Mint che desiderano un sistema operativo su base Debian senza la mediazione di Ubuntu. La consiglio anche agli affezionati a Linux Mint che hanno appena rinnovato il computer e che grazie al kernel 6.1 di LMDE potrebbero non incontrare alcuni problemi legati al kernel 5.15.

LMDE 6 con il suo kernel 6.1 nativo è una soluzione valida non meno che ricorrere all'edizione Edge di Linux Mint con il kernel 6.2 o all'installazione successiva di tale kernel dall'apposita utilità all'interno di Gestore Aggiornamenti.

Alternative e "concorrenti" di LMDE 6

A questo punto della recensione di LMDE 6 Faye segnalo che questo sistema operativo si posiziona tra le distribuzioni c.d. a rilascio fisso con base Debian. Quindi direi che le alternative sono i sistemi operativi dalle stesse caratteristiche.

Agli utenti indecisi tra Debian 12 Cinnamon e LMDE 6 mi verrebbe da consigliare quest'ultima perché l'esperienza desktop di Cinnamon 5.8 all'interno di Mint è significativamente più gratificante di Cinnamon 5.2 senza alcuna stilizzazione come previsto da Debian 12.

Sulla base di quanto detto finora in questa recensione di LMDE 6, si può affermare che LMDE sia però anzitutto una valida alternativa ad Ubuntu e alle proprie sorelle che, pur senza Snap, adottano comunque la base Ubuntu.

LMDE è forse in concorrenza anche con MX Linux. E vista la popolarità di MX Linux, ne potrebbe soffrire. Gli MX Tools non hanno equivalenti e possono fornire ad un principiante esigente di Linux, software dotati di interfaccia grafica non presenti altrove. Per contro l'esperienza con il desktop Cinnamon e i programmi di Linux Mint possono far preferire LMDE ad utenti che non hanno esigenze di amministrazione di sistema avanzate.

Sempre sul piano delle derivate Debian si posiziona Q4OS, particolarmente orientato alla leggerezza, specie con il desktop Trinity in luogo di KDE Plasma. C'è anche Peppermint OS, con la sua base mista Debian/Devuan privo del sistema di inizializzazione systemd. Ma non si può non citare anche Deepin 23 con uno scintillante desktop DDE, programmi e caratteristiche d'avanguardia, una grande comunità ed uno spirito open-source in linea con i principi di Debian. Parlerò presto anche di Deepin 23 che sta concludendo la sua fase beta.

Conclusioni

In conclusione di questa recensione di LMDE 6, tu hai mai provato LMDE in precedenza o pensi che potrebbe interessarti? Fammelo sapere nei commenti. Potrebbe interessare a qualcuno che conosci? Condividi la mia recensione! 🙂

E se sei già un utente soddisfatto di LMDE, non esitare a dare a me e agli altri lettori informazioni pertinenti ed interessanti che potrei integrare nel post.

Ti segnalo infine altri due articoli, oltre quelli già citati, che potrebbero interessarti

Grazie per la lettura e a presto.

Diffondi la conoscenza!

82 commenti su “Recensione LMDE 6: Il piano B di Linux Mint”

  1. Ciao Dario

    Come al solito eccellente articolo e recensione, grazie per il Lavoro che fai,
    nel far conoscere le Distribuzioni Linux.

    Rispondi
  2. un piano B che secondo me meriterebbe di essere il piano A …
    1) (secondo me) l’unico “svantaggio” di LMDE rispetto alla main edition è l’incompatibilità dei PPA di ubuntu, ma se una volta questo poteva essere un qualcosa di cruciale oggi grazie a flathub lo è sempre meno;
    2) ad ogni edizione il lavoro per spogliare ubuntu delle sue feature diventa sempre più gravoso;
    3) ad ogni rilascio cinnamon diventa sempre più stabile e snello mentre mate e xfce sempre più pesanti … oggi la differenza di risorse richieste da xfce 4.18 rispetto a quelle necessarie per cinnamon 5.8 è davvero minima, quindi ha senso scegliere un d.e. meno completo?
    4) solo la base debian offre il supporto per vecchie macchine a 32bit, e un domani chissà che non lo offra per le arm.

    P.S. Dario non posso che farti i complimenti per la qualità del tuo lavoro, Grazie !

    Rispondi
    • Concordo Marco, ciao. Ho usato PPA per alcuni programmi, in alcune occasioni, specie per Kdenlive. Ma non attualmente. Perché incontro crash saltuariamente. Al momento ricorro alle versioni AppImage perché sono in grado di usare anche contemporaneamente o quasi, differenti versioni.
      Anche flatpak, se posso lo evito. Mi arrivano 500 MB di aggiornamenti solo di driver NVIDIA continuamente! Ha i suoi vantaggi e con Flatseal hai un controllo completo ma non puoi scegliere quale versione installare.
      Confermo anche l’appesantimento che noto nelle ultime versioni di Xfce. Davvero le tre edizioni di Mint con i rispettivi hanno ormai esigenze pressoché identiche.
      Sono perfettamente in linea con il tuo pensiero circa il fatto di andare subito su Cinnamon oppure optare per distro basate su ambienti minimi o semplici WM.
      Grazie per il tuo commento e per gli apprezzamenti graditi! Ciao

      Rispondi
  3. Ciao Dario

    Una curiosità, terminata l’installazione di LDME 6, ti chiede di riavviare, e appare la schermata Nera,
    che ti chiede di rimuovere il disco USB (o il DVD) e premere l’Invio, ho notato per caso sia in Laboratorio
    che a Casa che se non premi l’Invio dopo circa 10 secondi si riavvia da solo,
    ai per caso notato questo particolare.

    Rispondi
    • Ciao Gianpietro, sinceramente non ricordo nemmeno se al riavvio dalla sessione Live a fine installazione, mi sia stato chiesto come per Mint “Ubuntu” di rimuovere il supporto…

      Rispondi
  4. Ciao Dario, ho letto con molto interesse la tua recensione perchè per me capita a proposito. Come sai ho commentato precedentemente la tua recensione di Ubuntu Cinnamont che avevo installato sul mio computer portatile nuovo da affiancare al computer vecchio, un pc di 16 anni, con installato Linux Mint di cui ero pienamente soddisfatto. Visto i problemi con il riconoscimento della scheda wireless che mi impediva l’installazione di Mint sul computer nuovo …..ebbene…….ho sovrascritto Ubuntu Cinnamont con questa versione!!! L’ho appena installata, quindi non posso dirti molto….sta di fatto che è molto più fluida e, col nuovo Kernel, riconosce praticamente tutto compreso dispositivi blutooth: tipo mouse e stampante, lettore bit4id NFC …………. Mi trovo a casa ed è identica a Linux Mint. Apparentemente potrei dirti che mi verrebbe voglia di tenere questa distro perchè non riesco a capire come mai la blasonata Canonical mantenga la sua distro con molti bug e malfuzionamenti, inoltre è molto pesante perfino su un computer nuovo. Ti ringrazio tantissimo ed è stato un decisivo aiuto per trovare la configurazione migliore per il mio nuovo portatile. Ti seguo anche su youtube. Buon lavoro.

    Rispondi
    • Ciao Giovanni, Ubuntu Cinnamon 22.04 ha un kernel vecchiotto ma poi mi risulta che installi il più nuovo 6.2. LMDE ha il 6.1… Insomma, bene che ti funzioni tutto ma non comprendo la ragione 🙂

      Rispondi
    • Ciao Dario, scusami se non sono stato chiaro ed approfitto, sempre da principiante che sono, di esporre la mia esperienza con questa versione LMDE. Sul mio vecchio computer di 16 anni utilizzo Linux Mint e funziona benissimo. Con la stessa chiavetta di Linux Mint live introdotta nel pc portatile Acer nuovo con processore i7 e 16 Gb RAM non mi riconosce la scheda wireless. E quindi non posso installarlo sull’hard Disk non c’è alcun collegamento di rete. Ho Installato quindi Ubuntu cinnamont, che funziona apparentemente bene e riconosce tutte le periferiche, perfino quelle nuove, ma presenta tantissimi bug e mi sembra che utilizzava il Kernel 6.2. Questa versione di Linux LMDE, con la chiavetta live, nel nuovo computer, riconosce praticamente tutte le periferiche. E’ fluida, semplice, ed ha la stessa interfaccia di Linux Mint. Ed ora mi trovo benissimo…….in pratica è come usare Linux Mint. Utilizza se non sbaglio il Kernel 6.1…….sufficiente comunque per riconoscere tutto. Il problema con Ubuntu Cinnamont era che aveva troppi bug: si frizzava il computer, non si spegneva e dovevi resetteare il computer per spegnerlo, ed inoltre continui bug durante gli aggiornamenti. Bene……..con questa versione di Linux LMDE è scomparso tutto e funziona come Linux Mint. Semmai ho avuto difficoltà nella fase di partizione manuale poichè l’abbinamento con GParted può disorientare un principiante. Ma una volta completata l’installazione tutto è filato liscio come l’olio. Un’altro problema che ho riscontrato era che creando la chiavetta live con Rufus l’installazione non andava a buon fine. Come specificato sul forum ho utilizzato Ventoy. Inoltre è stato semplice installare anche i driver della scheda grafica Nvidia: bastava andare sul gestore applicazioni e cercare: “Nvidia-driver”. Tutto qui. Ti ringrazio di nuovo per la recensione che mi è stata utilissima.

      Rispondi
      • Ciao Giovanni, chiarissimo, ti ringrazio. Hai usato Ubuntu Cinnamon più di me ma anche io ho riscontrato i medesimi problemi. Che si frizzi il sistema è purtroppo tipico di Ubuntu. Sono molto felice che tu abbia risolto tutto con LMDE. Buona fortuna e divertimento!

        Rispondi
      • Scusa Giovanni se sono pedante, si tratta di “cinnamon” che è la parola inglese per “cannella”.
        Credo sia un nome scelto in assonanza con “mint” che in inglese sta per “menta”.

        Poi mi scuserà Dario che ama Mint ma se la versione “base” non va, Ubuntu non va e la versione “LMDE” invece va è perché LMDE non è basata su Ubuntu, che a sua volta è una “istantanea” di Debian Testing o Debian Unstable ma è basata direttamente su Debian Stable, forse con qualche aggiustamento.

        Se tu vai nel sito Debian c’è una avvertenza nota a tutti che invita gli utenti a NON usare Debian Testing e Debian Unstable perché “testing” lo dice la parola serve a testare la distribuzione in modo da trovare i difetti e correggerli prima del rilascio della versione Stable e in più NON riceve aggiornamenti di sicurezza. Invece “unstable” viene aggiornata di continuo buttandoci dentro versioni nuove dei pacchetti che spesso e volentieri presentano qualche difetto catastrofico o qualche incompatibilità con altri pacchetti, quindi un aggiornamento può facilmente fare saltare per aria tutto e non è previsto un meccanismo automatico di “roll back” (anche perché a sua volta potrebbe essere scassato da un aggiornamento).

        Se Mint LMDE ti soddisfa, tutto bene, siamo contenti.
        Non hai motivo di cercare altro se non per sfizio.

        Però tieni presente che Mint LMDE è un “side project”, cioè un progetto secondario, per chi sviluppa Mint. Lo scopo NON è ne perfezionare Mint (non aggiunge niente, casomai toglie) e NON è risolvere i difetti di Ubuntu o di Mint “base” (quel lavoro, se viene fatto, avviene direttamente sulla versione “base” di Mint). Lo scopo di LMDE è verificare quanto le modifiche che Mint introduce rispetto a Ubuntu siano trasferibili sopra una base Debian, nel caso in cui il lavoro sulla base Ubuntu per qualche motivo non sia più possibile o conveniente. Poi la ragione per cui Mint LMDE viene resa pubblica, boh, forse perché cosi più gente la prova e trova i difetti che potrebbero o non potrebbero essere interessanti per Mint.

        Se lo chiedi a me, nel caso ti voglia togliere lo sfizio di provare qualcos’altro oltre Mint LMDE, io ti suggerirei di provare una distro completamente diversa, cioè NON basata su Ubuntu e quindi su Debian.
        Se vai su Distrowatch trovi un elenco che non finisce più, per cominciare potresti provare quelle più “rinomate” perché finanziate da grandi aziende, Opensuse o Fedora.

        Oppure potresti risalire la corrente come il salmone (in inglese “upstream”) provare direttamente Debian invece di una distribuzione derivata da Debian. Le cose principali, qualsiasi desktop environment tu scelga di provare, le trovi anche su Debian. I fischietti e i campanelli quasi sempre si possono aggiungere con un minimo di ricerca su come fare. Ottieni due vantaggi, il primo è che Debian è un po’ spartana ma è fatta per non richiedere nessun aggiornamento se non il minimo indispensabile. Il secondo è che puoi provare praticamente tutti i desktop environment inventati dall’uomo.

        Rispondi
        • Rispondo a Loignavo. Se specifico a Dario che sono un principiante di Linux, ovverossia che non capisco ancora l’astrusità dei comandi al terminale, obsoleta e retrograda tipica di Linux, significa che non sono informato di tutti questi aspetti tecnici. Mi traduci dall’inglese dei banali termini come un’ebete quando ho impiegato un mese ad installare la mia stampante Dell e alla fine sul forum, tutto scritto in inglese, la migliore risposta era che dovevo ricompilarmi il driver partendo dal source code di un’altra stampante similare Xerox. Ho fatto il copia incolla dei comandi al terminale di uno smanettone di linux con dei comandi da matematica algebrica e alla fine dopo un mese mi sono ricompilato un driver!!!!! Ma ti sembra normale che un novizio si approcci a Linux e si deve ricompilare un driver? Come ho detto ho comprato un Acer i7 con 16 GB RAM dove la stampante Dell funziona subito su Win11, mentre su Linux è un dilemma. Per non parlare della lettore Bit4id NFC per leggere la CIE che su win 11 funziona immediatamente, mentre su linux se ti va bene solo per firefox devi installare java jre, installare altre utility ed importare i certificati. Che poi nemmeno funzionavano su Firefox snap ed ho dovuto installare Firefox normale. Linux di per sè ha una visione che è contro chi si approccia per la prima volta a questo mondo. Certo che 2 anni fa ero andato su Distrowatch e che ho provato 15 distro prima di arrivare a Linux Mint…(e non conoscevo neppure questo sito di alternativalinux)…..ma se vedi anche su Distrowatch al primo posto delle pagine più visitate c’è MX Linux e Ubuntu non è tanto…..presumo……che Canonical non è l’ultima arrivata. Da principiante visto un banale problema con Mint non avrei mai pensato di imbattermi in un SO con cosi tanti bug molto critici da bloccarti persino il Desktop e obbligarti a resettare il computer tutte le volte. Il tuo discorso è stato chiarissimo non lo nego……..ma se da principiante scelgo un SO che mi piace mi risulta avvilente installare Debian base che è stabilissimo ma che è minimale. E’ come se mi chiedessi di disinstallare Windows 11 e installare Windows 95. D’altronde se Linux è un sistema operativo poco utilizzato è perchè, a parte l’assurdo utilizzo del terminale, non ha nemmeno i driver delle case produttrici di schede. Poi se consigliamo l’approccio l'”minimale” al principiante non è invogliato ad utilizzare un SO diverso dal solito. Quindi anche Dario, presumo, magari risponderà lui stesso, se vuole diffondere maggiormente questo SO, e a tutti quelli che vogliono provare un SO diverso, una pagnottina “preconfezionata” con una grafica gradevole che esprime semplicità gliela devi dare. Se poi Canonical, che non è l’ultima arrivata, ed altre società si fanno il loro software che ha mille bug e non funziona di sicuro non va a favore della diffusione di Linux. In altre parole Debian base devo averlo già provato ……ma lo avevo scartato per la grafica alquanto povera. Se uno si approccia a Linux è anche perchè è un SO per smanettoni che vogliono personalizzare l’ambiente grafico, al di là dei campanellini, cosa che con Win11 non puoi fare se non comprarti Windowsblind, o altri software di terze parti, simili. Intanto ho visto che LMDE sostituisce perfettamente Linux Mint Cinnamont che uso invece sul mio vecchio computer………quindi intanto uso questo…poi in futuro se Linux Mint verrà aggiornato per riconoscere l’Hardware del mio computer probabilmente migrerò a quello. In conclusione: potrebbe essere giusto scegliere un SO minimale e stabile………ma forse non sarebbe la via giusta per aumentare il numero di utenti Linux che vorrebbero un SO già pronto con una grafica attraente e già con dei programmi più utilizzati funzionanti per ricrearsi un ambiente simile a Windows.

          Rispondi
          • … non capisco ancora l’astrusità dei comandi al terminale, obsoleta e retrograda tipica di Linux …

            Chiariamo un paio di cose. Linux non esiste. Cioè non c’è una unica entità che dirige e decide, non c’è un insieme coerente. Invece si tratta di una accozzaglia di aggeggi di provenienza eterogenea, messi a disposizione del pubblico in tempi diversi, per ragioni diverse, da gente disparata. Se io faccio il programma Pincopalla e lo distribuisco gratis, nessuno può dirmi come lo devo fare. Se funziona e ti piace, bene, altrimenti bene lo stesso. La conseguenza è che inevitabilmente bisogna un po’ adattarsi ed arrangiarsi.

            Il terminale c’è anche in Windows. La sua ragione di essere è che certe operazioni sul sistema conviene farle prima o senza la eventuale interfaccia grafica. Un po’ come quando devi aprire il cofano della macchina per fare una operazione che non puoi fare pigiando un bottone.

            … ho impiegato un mese ad installare la mia stampante Dell …

            Perché sei stato mal consigliato nella scelta della distribuzione Linux da adoperare. Io sono andato a Mediaworld, ho preso una stampante dal mucchio senza guardare marca e modello, sono tornato a casa, ho attaccato il cavo e, come dicevo a Dario, usando Fedora la stampante è stata installata automaticamente, senza chiedermi nulla. Non mi aspetto di avere tutti i fischietti e campanelli che avrei con Windows, mi basta di stampare.

            … dovevo ricompilarmi il driver …

            Una cosa che a me non è mai capitata, mai compilato niente in vita mia se non per mio diletto.

            … ti sembra normale che un novizio si approcci a Linux e si deve ricompilare un driver? …

            Non è “normale”, come ho detto a me non è mai capitato.
            Poi se io mi trovassi in quella condizione, valuterei prima l’opportunità di cambiare distro, nel caso ce ne sia una che fornisce il driver necessario, in seconda battuta l’opportunità di cambiare dispositivo per uno per cui ci sono i driver disponibili. Per esempio, di solito le stampanti HP funzionano senza problemi (la mia è Canon).

            … Per non parlare della lettore Bit4id NFC per leggere la CIE …

            Allora, ovviamente ci sono tot casi di nicchia in cui usare Linux è poco pratico. Per esempio, metti che tu sia un commercialista che deve per forza usare il software X e usare la procedura Y per collegarsi alla Agenzia delle Entrate. Oppure tu sei un programmatore che deve sviluppare software Windows per un cliente che te lo richiede. Oppure tu sei un maratoneta e devi per forza usare il dispositivo XYZ per tenere i tempi dei tuoi allenamenti e funziona solo con Windows.
            La conseguenza è che ti conviene avere almeno un computer a parte con sopra Windows oppure avere lo stesso computer nella modalità “dual boot”, cioè a seconda di cosa devi fare lo avvii in Linux o in Windows.

            … Che poi nemmeno funzionavano su Firefox snap …

            Firefox “snap” te lo ritrovi solo su Ubuntu.

            … ed ho dovuto installare Firefox normale …

            Ironicamente, Firefox non richiede nessuna installazione. Se estrai lo “archivio” e lo copi dentro una directory (o “cartella”) e lanci l’eseguibile, funziona normalmente.

            … Linux di per sè ha una visione che è contro chi si approccia per la prima volta a questo mondo …

            Come ho scritto, Linux non esiste, ne come insieme software ne come entità decisionale. Devi anche considerare la mancanza di risorse. Redhat, che è l’azienda più grossa che finanzia una distribuzione, guadagna tramite i servizi alle aziende, servizio che interessano i sistemisti, non vendendo software e/o hardware “consumer”. Dato che non c’è un modello di business che premia la diffusione di Linux alle masse, non ci sono investimenti e non c’è marketing eccetera.

            … su Distrowatch al primo posto delle pagine più visitate c’è MX Linux …

            Quella lista se non ricordo male riporta il numero di “click” degli utenti di Distrowatch. Non ti dice nulla sulla qualità della distro e meno ancora di come la distro faccia al caso tuo.

            …che Canonical non è l’ultima arrivata …

            Canonical ha fatto un certo numero di sbagli catastrofici per cui oggi io non farei usare Ubuntu e derivate a nessuno. La ragione è ancora quella scritta sopra, Canonical non fa soldi con la distro ma coi servizi alle aziende. Ha perso interesse e oltre gli errori di cui sopra, ha anche peggiorato di molto la qualità generale. Il problema è che Ubuntu è fatta applicando delle modifiche alla versione “Testing” o “Unstable” di Debian.

            … se da principiante scelgo un SO che mi piace …

            Fai come abbiamo fatto tutti, io, Dario e Luigi. Ci sbatti la faccia contro, fai un passo indietro e riconsideri il “mi piace”.

            … mi risulta avvilente installare Debian base che è stabilssimo ma che è minimale …

            Giusto. Prova Opensuse o Fedora. Io uso Fedora.

            … E’ come se mi chiedessi di disinstallare Windows 11 e installare Windows 95…

            No, è come se ti dicessi di disinstallare una versione modificata di Windows 95 e mettere la versione “standard” di Windows 95.

            Nel caso di Mint LMDE non dovrebbero esserci problemi dato che le modifiche a Debian sono relativamente poche. Viceversa nel caso di Mint “base”, dato che deriva da Ubuntu e Ubuntu deriva da Debian Testing e/o Unstable, i problemi sono molto più probabili.

            … D’altronde se Linux è un sistema operativo poco utilizzato è perchè, a parte l’assurdo utilizzo del terminale, non ha nemmeno i driver delle case produttrici di schede. …

            Come dicevo, dipende dal modello di business. Linux è usato dalle aziende per i server. Insieme a BSD incidentalmente. Dato che non c’è un mercato “consumer”, tutta quella parte è pubblicata “gratis” con la qualità di un software in parte amatoriale.

            … Debian base devo averlo già provato ……ma lo avevo scartato per la grafica alquanto povera …

            Dipende da che Desktop Environment scegli, Debian te li presenta tutti. Se per esempio scegli KDE ti trovi tutti i temi e le icone e gli sfondi per KDE, oltre ovviamente tutti i programmi.

            … è un SO per smanettoni che vogliono personalizzare l’ambiente …

            Ripeto, non è vero. Io ho cominciato ad usare Linux in maniera continuativa quando MS ha terminato il supporto a Windows 7 e non mi andava di buttare il PC che usavo per passare ad una versione successiva di Windows.

            Adesso uso Fedora (Gnome), lo installo e non faccio assolutamente nessuna “personalizzazione” tranne impostare il tema scuro invece di quello chiaro. La “personalizzazione” è una roba che fai i primi tempi, poi viene a noia.

            … Intanto ho visto che LMDE sostituisce perfettamente Linux Mint Cinnamont …

            Cinnamon.
            Che è il Desktop Environment, nato come fork di Gnome.

            …poi in futuro se Linux Mint verrà aggiornato per riconoscere l’Hardware del mio computer …

            Guarda che è facile, fai la chiavetta USB, riavvii il PC dalla chiavetta e vedi se funziona tutto.

            … aumentare il numero di utenti Linux …

            Visto che questi utenti non cacciano un centesimo, non succederà mai. E’ tutto su base volontaria. Il Business è per le aziende e le reti.

            Se ti serve Windows, come detto sopra, devi usare Windows con un PC a parte o in “dual boot”.

          • Ciao Loignavo, i tuoi messaggi finiscono sistematicamente nello spam. Fortuna che verifico quotidianamente le centinaia di messaggi. Sai perché?
            PS: Perdonatemi entrambi. Vista la mole devo riservarmi momenti successivi per leggervi. Ciao

        • No dai, Loignavo. I binari Ubuntu per codec e driver e l’installazione con Ubiquity hanno ancora i loro vantaggi.
          Con il blocco su apt per impedire l’installazione fraudolenta di Snap ed eliminato mintreport (Rapporti di sistema) che nasce progettato per raccogliere dati, Mint mi pare sempre un’ottima prima scelta per un nuovo utente. Certo, con la convenienza tanto sgradita a Stallman, ma compatibilità hardware “out of the box” la cui mancanza ha scoraggiato una vita tante persone a passare al pinguino.

          Rispondi
          • Dario, stringi stringi c’è solo una cosa che fa veramente differenza tra una distro e un’altra.

            Il fatto che quando parte funzioni tutto.

            Questa cosa dipende da quante persone lavorano alla distribuzione, per cui restringiamo il campo alle distribuzioni prodotte da grandi aziende o grandi organizzazioni.

            Esiste un universo esoterico perché una singola persona può pubblicare una o più distribuzioni.

            Conviene usare una di quelle distribuzioni esoteriche?
            Solo se sei disposto a incorrere nei problemi dovuti all’insufficiente controllo di qualità in cambio delle caratteristiche peculiari di quella distribuzione.

            Non è questione di essere ben intenzionati, capaci, talentuosi, geniali.
            Una persona, poche persone, anche se sono Michelangelo, Mozard, Einstein e Kant, non possono fisicamente mettere insieme una montagna di software trovando e correggendo tutti i difetti.
            Possono magari perfezionare uno, due, tre “user case”.

            Io sono pigro e il mio ideale non è una distribuzione che mi chiede di consultare manuali e magari forum di auto-assistenza per fare funzionare una periferica, è la distribuzione che è stata perfezionata abbastanza da configurarsi automaticamente e che poi funziona.

            Non concepisco l’idea di editare a mano dei file di testo per creare i menu da cui accedere ai programmi o, come si diceva, di dovere compilare i driver della stampante.
            Non perché sia inaudito, quanto perché è superfluo, inutile, non mi da nulla in cambio della fatica.

            A meno di casi estremi, che poi sono passatempo.
            Allora se lo faccio per passatempo o come pratica zen posso benissimo partire a compilare dai sorgenti e farmi la mia distro singola a manina.

    • Ciao Andrea, la gestione dei kernel in Mint si trova in Gestore Aggiornamenti nel menu sotto Visualizza. Leggi bene le indicazioni scritte su come risolvere eventuali problemi dopo aver applicato un differente kernel.
      Solo se hai problemi con qualche componente hardware ti consiglio di modificare quello predefinito.

      Rispondi
  5. ciao Dario,
    la tua dritta scritta e` sempre lodevole,
    aggiungo, che lmde6 e` molto migliorata rispetto a lmde 5 ( anche il portatile che ho lo avvia, cosa che era preclusa prima )

    Rispondi
    • Ciao Mario, grazie mille. Anche io nelle mie prove sono rimasto sorpreso della maggiore leggerezza e fluidità di LMDE 6 infatti.

      Rispondi
  6. Grazie come sempre del tuo eccellente lavoro!
    Stavolta sono stato più veloce della tua recensione ed avevo già aggiornato da alcuni giorni. Personalmente preferisco (ed anche stavolta ho fatto così) installare da zero utilizzando il backup delle cartelle critiche.
    Comunque, tolto questa scelta personale, mi ritrovo pienamente nella tua recensione.

    PS
    Fra quanto avremo il piacere di averti anche su Mastodon (io ti consiglio Mastodon.uno)?

    Rispondi
    • Grande! Io devo però dire che ho usato sia la beta che la beta 2 per riuscire a fornire una recensione che fosse basata sulla versione definitiva. Non mi faccio mai prendere fretta di arrivare primo con le mie recensioni, specie se si limitano a descrivere l’installazione di una beta in una macchina virtuale!
      Io ho un account su mastodon.uno ma non lo uso e non ho mai usato nemmeno twitter. Non uso proprio social (e nemmeno Whatsapp da oltre 10 anni) se non il canale YouTube… Diciamo che lavoro al computer, dedico tempo a Linux parte del tempo libero e dico le cose che ho da dire tramite questi canali. Ma poi non vedo l’ora di spegnere tutto a differenza di come ho fatto per 30 anni! Perdonami 🙁
      Ciao

      Rispondi
  7. ciao dario, una cosa sola: alla fine, tra la versione di mint cinnamon basata su ubuntu e questa basata su debian, quale preferisci/consigli?

    Grazie mille

    Luca

    Rispondi
    • Ciao Luca, fornisco elementi per decidere in autonomia. Io uso la Cinnamon perché è più diffusa, perché è l’ammiraglia e un po’ per senso del dovere di conoscerla al meglio. Ma LMDE è più reattiva ed in teoria la preferisco.

      Rispondi
    • Luca, tieni presente questo.

      Debian Unstable/Testing > Ubuntu (LTS) > Mint (versione “base”)
      Debian Stable > Mint (LMDE).

      La conseguenza è che se Mint LMDE non è cosi rifinita come Mint “base”, al netto di Cinnamon e applicazioni, il resto della distribuzione è necessariamente MOLTO più stabile, cioè presenta MOLTI meno bug. Perché come vedi i pacchetti sono quelli di Debian Stable.

      Magari ti chiedi perché Mint LMDE non è la versione “base” di Mint.

      La ragione è che tra un rilascio e l’altro di Debian Stable passano degli anni. Per cui subito dopo un rilascio di Debian Mint LMDE non è tanto diversa da tutte le altre distro, poi più passa il tempo e più diventa “datata” e non si può aggiornare perché Debian Stable non viene aggiornata. Debian distribuisce solo aggiornamenti di sicurezza.

      C’è un problema di fondo delle distribuzioni Linux.
      Mettiamo che tu abbia il programma X. A meno di non usare Flatpak, Snap o Appimage, che si portano dietro tutto quello che serve al programma senza guardare cosa c’è dentro il sistema in cui lo metti, usando i normali “pacchetti” della distro il programma deve essere compilato per usare le librerie già presenti in quella precisa release della distro. Cambiando release, cambiano le librerie e il programma va ricompilato, ammesso che poi funzioni.

      Questo significa che per esempio Cinnamon versione B funziona su Debian release J.
      Se prendi Cinnamon versione F (successiva) potrebbe non funzionare perché richiede la libreria ABC in versione 10 mentre in Debian J esiste in versione 8.

      Quindi Mint prende Ubuntu che aggiusta un po’ Debian Unstable invece di Debian Stable in modo da avere la libreria ABC aggiornata in versione 10 e cosi può avanzare Cinnamon alla versione F.

      Rispondi
  8. Ciao Dario

    Eventualmente per chi vuole un Kernel più aggiornato, può provare ( XanMod Kernel ) link:

    https://xanmod.org/

    https://www.linuxcapable.com/how-to-install-xanmod-kernel-on-debian-linux/

    https://ubunlog.com/it/xan-mod/

    ⚠️
    Verificare attentamente, il Processore installato.

    Installata la versione ( linux-xanmod-x64v3 ) ma non essendo compatibile con il Processore ( CPU: Intel i5-3470S (4) @ 3.600GHz )
    al riavvio Debian entra in un ( loop continuo / e non si avvia ).

    Installata la versione ( linux-xanmod-x64v2 ) al riavvio il Pc è partito senza problemi.

    Vedi screenshot:

    https://imgur.com/WqK3591

    Ciao.

    Rispondi
  9. Ciao Dario

    Installato nel Pc di casa il Kernel ( linux-xanmod-x64v3 / 6.5.5-x64v3-xanmod1 )
    al riavvio il Pc è partito senza problemi.

    Vedi screenshot:

    https://imgur.com/CvMznfd

    Il Pc sembra molto più reattivo, i programmi si aprono instantaneamente,
    esempio ( Gestore applicazioni / Analizzatore di utilizzo del disco ) prima
    impiegavano qualche secondo ora si aprono instantaneamente.

    Provato anche qualche video in 4K tramite youtube, sono spettacolari.

    Come ho letto in Internet, questo Kernel 6.5 apporta molte migliorie, link:

    https://www.linuxcapable.com/linux-kernel-6-5-released-deep-dive-into-features-enhancements/

    Ciao.

    Rispondi
    • Grazie Giampietro! Evidentemente Ubuntu non fa bene! 🙂 Anche io, dopo aver provato anche la 4 e la 5 ho notato tanta velocità. Poi l’impegno di Cinnamon 5.8 è davvero molto differente da quello degli anni in cui ci si lamentava della pesantezza e instabilità. Inoltre già in Elsie è stato modificato il sistema di realizzazione delle ISO che le rende di nuovo compatibili con secure-boot. Le cose vanno sempre meglio! Ciao

      Rispondi
  10. Secondo me da certe discussioni che state facendo togliete il gusto agli utenti di provare Linux. Un utente chiede ingenuamente qual’è la migliore distribuzione tra Linux LMDE e Debian Cinnamont e gli si risponde partendo dalla storia di adamo ed eva. E ciò mi fa ridere perchè si toglie il gusto di provare Linux. Basta semplicemente andare su alcuni siti, per esempio:

    https://distrosea.com/

    ma dico solo il più semplice, ma semplice, perchè non vorrei strafare, e si trova il Test drive Linux distros online! Ovverossia vi potete caricare sul vostro computer qualsiasi versione di linux senza installarla e provare voi quale vi piace di più. Cliccate sull’icona e installate sul vostro Desktop la versione simulata di Linux. Non state modificando nulla sul vostro computer è solo una simulazione!!!! Provate!! Quindi anche il più ingenuo e stupido che non conosce Linux può farsi un’idea sulla versione da scegliere. Per conto mio: avendo visto una quarantina di versioni linux, considerando dalle discussioni precedenti che sono contento di LMDE che ho installato, potrei fare la mia personale classifica: Linux Mint, LMDE, Debian Cinnamont………PClinusOS……….etc……..Le potete poi provare su un Hard Disk esterna, come faccio io, ed eventualmente poi installarla in dual Boot con windows e senza rischiare di compromettere il PC. Se poi alla fine l’Hardware viene riconosciuto, vi piace, non avete problemi ve la installate definitivamente.

    Rispondi
    • In tutti i siti di tutte le distribuzioni c’è scritto come si fa a provare la distribuzione.

      1. si scarica la versione “live”.
      2. si mette la versione “live” sopra una chiavetta USB.
      3. si riavvia il computer dalla chiavetta USB.

      E’ utile per provare la distribuzione sopra l’hardware reale del computer e delle periferiche.

      Rispondi
  11. A prima vista, sembra curiosa una Debian based con un kernel più recente della maistream basata su Ubuntu, ma, d’altra parte, nel tuo articolo su Debian 12 avevi detto che questa si basa sul kernel 6.1, quindi ci sta…. comunque, e personalmente, dal basso della mia considerevole ignoranza in materia, non sarei sorpreso se Clem e il suo team decidessero di tagliare i ponti con Ubuntu una volta per tutte, nel caso che Canonical forzasse davvero i suoi utenti agli snap come unica fonte di software, ma, al posto di Shuttleworth, ci penserei bene sopra, prima di varcare questo Rubicone, perchè allora Clem Lefebvre potrebbe non essere l’unico ad avere qualcosa da obiettare.

    Rispondi
    • Ciao Alessandro. Si, la differenza sta nella base Debian 11 di Ubuntu 22.04 per Mint 21.x e Debian 12 per LMDE.
      Già da tempo altre distro si sono accodate a Mint sullo sbarramento a Snap. Il prossimo articolo racconterà il perché.
      E se Canonical in passato ha fatto passi indietro (come quando vendeva i dati degli utenti ad Amazon), non mi pare che su Snap ci siano possibilità in questo senso.
      Ma visto che il lucro e non il free software sono alla base delle scelte, penso abbiano valutato l’impatto che eventuale fuga di utenti possa causare e che sia ritenuto accettabile. Lo scopriremo solo vivendo.. 🙂

      Rispondi
  12. Ciao, complimenti per questo blog che seguo da tempo anche se mi sono deciso a presentarmi solo adesso.
    Ho sempre odiato certe politiche commerciali e nel 2004 ho deciso di provare Linux di cui sapevo quasi nulla, iniziando con Ubuntu gnome. Provenendo da Windows e non essendo appassionato smanettone (per me il computer è uno strumento, non un fine) mi sono trovato un po’ in difficoltà, ma ho apprezzato il concetto che usando linux sai cosa effettivamente succede dentro il pc e impari. Con gli anni ho provato molte distro perché Ubuntu mi ha deluso piuttosto in fretta per vari motivi. Siccome ho sempre usato macchine Frankenstein create da pezzi di recupero o arcaiche, per molto tempo mi sono trovato bene con peppermint e lubuntu. Poi necessità di lavoro mi hanno richiesto un hardware più moderno e scoprendo Mint ho trovato la mia dimensione, in un certo senso.
    Sto cercando di abbandonare win definitivamente da anni, mi serve solo per due cose, e sono sicuro che prima o poi troverò il modo, non mi darò mai per vinto.
    Vengo al sodo. Sul muletto, un acer meraviglioso ma preistorico con 2gb di ram (che ho appena raddoppiato ma ne vede solo 3) che al momento ha mint xfce, l’anno scorso per alcuni mesi ho usato lmde 4 e poi lmde5, a 32 bit. Ebbene, non ho avuto nessun problema di installazione né di configurazione né dib uso: andava come una scheggia e non mi intasava mai la RAM. Chiaramente i programmi a 32bit hanno delle limitazioni in certi casi non indifferenti, per questo ho aggiunto RAM e installato xfce a 64bit, ma dovendo poi spesso pacioccare con swappiness e cache. Presto tornerò, sul muletto, a lmde, che devo dire mi è davvero piaciuta, e molto.
    Avrei anche una domanda, prima di salutarvi: sul pc principale dove ovviamente uso mint cinnamom, pur avendo attivato gli aggiornamenti automatici, continuo a doverli fare manualmente. Capita anche a voi?

    Ancora complimenti per il blog, un saluto a tutti!

    Alessandro Z.
    alias Zio Fleppa.

    Rispondi
    • E allora… bella zio! 🙂 Grazie Alessandro per quello che mi dici. Mi spinge ancora più mentre sto completando un articolo in cui sono meno pacato del solito e vado all’attacco di Canonical. Perché Ubuntu è sempre meno un OS in cui sai cosa succede nel tuo computer.
      Anni fa gli auto-aggiornamenti andavano in tilt quando alcune azioni richiedevano l’intervento dell’utente specie in caso dovessero essere sovrascritti file di configurazione. Io non so aiutarti ed il forum è sempre il luogo più adatto a trovare soluzioni. Ma potrebbe servire verificare se appare il pallino rosso sullo scudo degli aggiornamenti e poi non succede nulla. Inoltre, in questo caso, cosa succede se da terminale indichi apt update?
      Aggiungo una cosa: tu non sei un principiante… Gli aggiornamenti automatici sono una buona cosa finché non succede qualcosa di strano e io accerterei di effettuare snapshot di Timeshift a cadenza settimanale in ogni caso.
      Ciao

      Rispondi
      • Ciao Dario, grazie della tua risposta. Concordo pienamente su canonical, che “sento” un po’ come una sorta di tradimento nei confronti della mentalità “pinguina”. Anche Peppermint e soprattutto Lubuntu, per quanto debba ammettere che mi piaccia molto lxqt, trovo che abbiano abbandonato troppo lo spirito originale che era la loro ragion d’essere.
        Si, non sono più un novizio, ma sono molto limitato di comprendonio e dopo tanti anni alcune cose ancora non mi entrano in testa.
        In realtà il gestore aggiornamenti funziona benissimo ed è per questo che non ho trovato nulla sui forum: semplicemente ho selezionato gli interruttori su ‘aggiornamenti automatici’, con timeshift regolarmente attivo, ma lui continua come se non l’avessi fatto. Personalmente non è un problema, installo a mano e poi su molte cose preferisco il terminale (non tutto, in verità, ma molto si). Mi farebbe comodo, questo automatismo, sui pc degli sprovveduti a cui ho installato Mint, che dopo aver fatto i salti di gioia per non essere più ostaggi degli aggiornamenti di Windows, si dimenticano che esistono e vanno fatti 🤣.
        Finalino “politico”: dopo accurata e attenta analisi di come e per cosa uso il computer, quasi certamente una volta liberatomi dalle uniche due attività che mi richiedono win, passerò totalmente e definitivamente a lmde.
        Ciao e buon fine settimana a tutti.

        Rispondi
        • @Alessandro,
          per computer con poche risorse hardware ti consiglierei qualcosa di specifico come la distribuzione Antix.

          Non esistono molte distro che funzionano con hardware “arcaico” per via dei cambiamenti ai toolkit GTK e QT nelle ultime versioni, oltre ovviamente i programmi di uso comune.

          Rispondi
          • Ottimo suggerimento. Ho già provato in passato trovando delle difficoltà, ma ora che il muletto non mi è indispensabile per lavorare proverò a smanettarci: antix mi era piaciuto e farlo girare correttamente sarebbe simpatico, ancor di più lo sarebbe su una baracca che ho in cantina con cpu single core a 600 MHz e 256mb di ram. Su cui prima o poi, quando avrò tempo, vorrò impostarla per farla girare in dos (al momento ha un xp che avevo ridotto all’essenziale, inutile ma divertente).
            Peccato anche che non sia più supportato DSL, che anni fa mi era sembrata una idea intelligente.

          • Se non ti va Antix, che è un po’ confusionaria, puoi prendere Devuan, che è Debian senza systemd e altri aggeggi e selezionare LXDE quando lo installi.
            Si, è una cosa “legacy” però dovrebbe funzionare e non credo richieda più risorse di Antix, dato che il contesto (GTK2) è lo stesso.

  13. Grazie Dario sempre precisi ed esaustivi i tuoi articoli. Direi che è ora che il team di Mint cominci a rendersi conto che è meglio se l’ammiraglia sia LMDE … PS : a me piace molto anche Fedora ma trovo poco simpatica la gestione aggiornamenti … tu cosa ne pensi ?

    Rispondi
    • Ciao Gianni, il mio prossimo articolo ci andrà giù pesante su Canonical, Ubuntu e Snap. Ho poca esperienza con la validissima Fedora ma mi pareva che il centro aggiornamenti fosse simile a quello di tante altre distro anche in casa Debian. Cosa intendi?

      Rispondi
      • ho avuto per un periodo fedora (unica distribuzione ‘nondebian’ che sembrava adattarsi al mio hw) in dual boot sul ‘muletto’ e ricordo che dnfdragora che dovrebbe gestire gli aggiornamenti faceva le bizze … alla fine mi trovavo sempre costretto a ricorrere alla riga comandi … sono molto interessato a un articolo su snap flatpak e compagnia cantante …

        Rispondi
    • @Gianni,
      Io uso Fedora.
      Fedora come saprai ha una versione “base” o “workstation” che porta Gnome.
      In Gnome, ovunque, la modalità “grafica” per cercare, installare e aggiornare è Gnome Software.

      Poi Fedora ha gli “spin”, cioè versioni equivalenti alle derivate di Ubuntu, come Kubuntu, Xubuntu, eccetera ma con meno modifiche, più “vanilla”. Ogni “spin” ha gli strumenti del DE che lo caratterizza. DNF Dragora serve per gli ambienti che non hanno l’equivalente di Gnome Software, come XFCE. E’ l’equivalente di Synaptic per Debian.

      La gestione dei pacchetti via terminale è identica tra Fedora e Debian (quindi Ubuntu, quindi Mint) ovviamente cambiando APT per DNF.

      Io ho usato Debian per un po’, poi Xubuntu e infine Fedora, ingoiando Gnome che comunque adesso è meno peggio che all’inizio. La ragione è che Fedora non mi ha mai dati problemi con nessun hardware io gli abbia tirato contro, funziona tutto. Viceversa Ubuntu e derivate negli anni mi hanno fatto venire i capelli bianchi. Inoltre è praticamente una “rolling release”, cosa che può piacere o meno dato che devi scaricare un sacco di roba di frequente.

      Rispondi
      • Gioie e dolori di Fedora.

        Dopo un aggiornamento va in crash Gnome Shell dopo il login, funziona se si disabilitano tutte le estensioni di Gnome.

        Poco male, dall’inizio si sapeva che le estensioni sono una roba destinata a fallire by design.

        Rispondi
    • Ciao JollyR 😉 Grazie per l’aggiornamento sull’aggiornamento! Un Mint moderno al passo con le rolling e simili!

      Rispondi
  14. CIao, ho letto e ascoltato il video sulla nuova distribuzione di LMDE, ma ho avuto alcuni brividi sulla schiena.
    Visto che le fondamenta è Debian, non sarebbe meglio usare direttamente Debian? Certo è un po’ macchinoso, ma chi usa Mint qualche cosa dovrebbe sicuramente saperlo di come gestire il sistema.

    Rispondi
    • Ciao, brividi? Come mai? Razza pura meglio di contaminazione? 😉 Esagero ovviamente e non mi crea alcun brivido se qualcuno suggerisce qualcosa di diverso da quello che suggerisco io.
      Nel canale risulta che il 75% degli utenti ha più di 45 anni. Qui non ho dati. Mint su base Ubuntu richiede capacità zero.
      Non tutti vogliono diventare esperti e la pigrizia dilaga. Penso però che buona parte del mio pubblico sia pronta a risalire la corrente….

      Rispondi
  15. Ciao Dario, rimanendo sul tuo discorso devo dire che appartengo agli utenti non più giovani, uso Mint ed ora anche LMDE. Certo che è significativo che i giovani utenti siano pochi!!!!! Al di là di questo ho già settato e aggiornato il sistema di LMDE con NVidia driver ed ora con Synaptic ho installato un nuovo kernel. Non mi sembra che ci sia molta differenza grafica tra Mint e LMDE, sta di fatto che se si fa un’opera graduale di passaggio tra le due distro non dovrebbe fare soffrire molto i tuoi utenti. Non è che la pigrizia dilaga….ma non si può nemmeno pretendere che molti utenti che abbandonano windows siano contenti della linea di comando. Come diceva steve Jobs a Bill Gates il sistema operativo deve essere semplice, accattivante e bello. Deve attirare l’utente……e ……lo diceva proprio lui che odiava le macchine. Il problema è che con linux per una cosa banale l’utente alle prime armi affoga in un bicchiere d’acqua e perde tutta una giornata a cercare suggerimenti sui forum. E sui forum internazionali ti propongono tanti suggerimenti da terminale che alla fine rischi che molti non funzioninino e, anzi, ti fanno installare files estranei che non risolvono il tuo problema. Fermo restando che ho provato Debian solo da chiavetta Live per tagliare la testa al toro……….mah….. non mi entusiasma molto…….anche se alla fine potresti dire che su Debian puoi installare quello che vuoi e ottenere la stessa interfaccia grafica e funzioni di Linux Mint.

    Rispondi
    • Dario,
      collegandomi al fatto che i visitatori del tuo canale siano di una certa fascia di età.

      Lasciamo perdere l’ovvietà che per essere “misurato” devi arrivare dopo il log-in con il tuo account Google e devi avere dato a Google la tua età, vera o presunta.
      Lasciamo perdere il fatto che Youtube non vada di moda tra i “giovani”.

      Qui parliamo di una cosa diversa, la famosa “post-PC era” che fu annunciata vent’anni fa dai “guru” dello IT americano e che doveva vedere l’abbandono dei PC sostituiti dai dispositivi touch screen.

      C’è stata la grande frenata sui tablet e sui PC “convertibili” perché dopo l’entusiasmo per le novità, si è capito, come era ovvio, che sono pochi i lavori veri che beneficiano dell’uso di un tablet.
      Hanno avuto successo presso l’utenza domestica che usa l’aggeggio come una specie di mini-Smart TV e forse in ambito aziendale presso l’utenza che lavora in piedi, non so, forse magazzinieri o infermieri (non quelli degli ospedali del SSN, chiaramente).

      Invece c’è stato il boom fino alla saturazione del mercato completa per gli smartphone.
      Oggi i ragazzini vengono introdotti all’IT dallo smartphone dei genitori, ad una età che secondo me è estremamente pericolosa per via della connessione Internet.
      Poi in tutto il mondo “emergente” il PC non è mai esistito e ancora, tutta la popolazione viene introdotta allo IT tramite lo smartphone.

      L’uso dello smartphone, previo fallimento di tutti gli esperimenti di “convergenza” (v. Microsoft, v. Canonical) e il poco o nullo successo delle distribuzioni Linux dedicate, non solo porta il monopolio di Google al posto di quello Microsoft sui PC ma implica che la gente concepisca solo una sezione limitata dei possibili usi, tanto dell’aggeggio in se quanto più in generale dell’informatica e di Internet.

      Voglio dire, a nessuno verrà in mente di usare lo smartphone per pubblicare un webserver o qualsiasi altro servizio.
      Non penso che ci sia gente che fa programmazione o che usi lo smartphone per gestire reti.
      La gente fa fotografie, video, forse con un po’ di editing e scrive messaggi, limitati per via dello spazio dell’aggeggio e dell’essere “in movimento”.

      Lo smartphone però è pensato come “terminale di servizi”, non come strumento di lavoro.
      Terminale di servizi, cioè torniamo ancora al modello del “broadcasting” televisivo, allargato alla possibilità di sorvegliare quello che fa ogni singolo terminale e di ricevere direttamente pagamenti.

      Quindi, concludendo, qui con Mint noi stiamo comunque parlando di cose che si allontanano progressivamente dal “mondo reale”, siamo in una nicchia.
      All’epoca della “Post-PC era” il mio timore era che smettessero di vendere l’hardware dei PC.
      Li vendono ancora, anche se li devi cercare col lanternino e non sono più un prodotto di massa.
      Solo che la gente se li sta dimenticando e li associa sempre di più a quello che una volta erano le “workstation”, cioè viene meno il concetto del “personal computer”, perché, come visto, “personal” è lo smartphone.

      Rispondi
  16. Ciao Dario

    Purtroppo il Pc in Laboratorio il Fujitsu Q958, da una settimana dava problemi.

    Quindi ho deciso di sostituirlo, usando il Pc solo per attività base, cercando ho

    trovato il ( Blackview MP80 Mini PC Intel Core N97 12th ) visto anche l’ottimo

    prezzo grazie al doppio sconto, in Amazon.it € 199,99 invece di € 399,99 link:

    https://www.ilsoftware.it/blackview-mp-80-il-mini-pc-potentissimo-che-amazon-sconta-di-160-e/

    Ora l’offerta è scaduta, però si trova sul sito della Blackview, link:

    https://store.blackview.hk/products/mp80-price

    Alcune informazioni:

    Due immagini, che mettono in evidenza le dimensioni del minipc con il Fujitsu Q958 che viene sostituito, link:

    https://imgur.com/0tSmpv1

    https://imgur.com/tSkzMaT

    Il minipc arriva con Windows 11 preinstallato:

    https://imgur.com/xDR7FMB

    https://imgur.com/Z1kUBSY

    Il minipc è stato collegato con un cavo ( HDMI 2.1 della KabelDirekt / 2 MT ) comunque nella confezione
    è presente un cavo HDMI a un Monitor ( LG 43UD79-B ) del 2018 collegata una Tastiera Logitech K120
    e un Mouse Fujitsu M-520 e a Internet tramite una FTTH 1000 per 1000:

    https://imgur.com/Dq1Cwvm

    https://imgur.com/9dMqdaK

    Il minipc è stato formattato, installato ( Linux Mint LMDE 6 ) aggiornato installato un ulteriore Kernel
    ( linux-xanmod-x64v3 / 6.5.9-xanmod1 ) configurato attivato Firewall disinstallati 20 programmi che non uso,
    installati 4 programmi ( Sweeper / Stacer / Area Virtuale Firejail / Proton VPN ) disinstallato il Kernel 6.1.0-12
    eseguita una pulizia tramite Terminale / Synaptic / Stacer, screenshot:

    https://imgur.com/wHY3PPt

    https://imgur.com/lZeX3AE

    https://imgur.com/O6qoXlq

    https://imgur.com/GrBhwDy

    Il minipc dopo alcune ore di utilizzo rimane leggermente tiepido, i programmi si aprono velocemente.

    Le immagini sono state scattate con un Blackview BV7100 rugged

    Ciao.

    Rispondi
    • Ciao Gianpietro, scusa il ritardo e grazie mille! Preziosissime indicazioni. Anche io ho deciso di fare numero sul versante Debian e anche per le superiori prestazioni, sono passato a LMDE 6! Ciao!

      Rispondi
  17. Alla fine ho scelto anche io LMDE 6, Linux Mint derivato da Ubuntu mi dava tantissimi problemi soprattutto lato video online, pieni di scatti anche con i driver, mentre se utilizzavo i driver noveau il pc si bloccava e riavviava da solo. LMDE 6 è perfetto, nessun problema, tolto alcune cose tipo, esiste un modo di usare le ppa? Se si qualcuno può spiegarlo?. Esiste un modo per velocizzare l’installazione tramite flatpak?. É lentissimo con i programmi di flathub. Almeno nel mio caso.

    Rispondi
    • Se esistono due versioni differenti di Mint, una che ha come base Ubuntu e l’altra Debian, è perché i rispettivi repository sono incompatibili, quindi non puoi installare pacchetti di Ubuntu dentro Debian e viceversa. Oppure, mettiamola in altri termini, puoi provare, giocando con APT ma nella maggior parte dei casi non funziona oppure se lo forzi, incasina tutto.

      Che sistema usi per i flatpak?
      Hai provato dal terminale?
      https://docs.flatpak.org/en/latest/using-flatpak.html

      Comunque se riesci a farne a meno e ad usare APT e DEB è meglio.

      Rispondi
      • Non sono esperto di queste cose, mi ci sto impegnando ma ancora è tutto abbastanza difficile. Per installare flatpak uso direttamente Gestione Applicazioni, ci sono applicazioni che esistono sia come pacchetto di sistema sia la versione più aggiornata e decisamente più grande, in flatpak, ma al contrario di quello che succedeva con Mint derivata da Ubuntu, su questa Debian l’installazione è lentissima, alla fine si installa eh, ma ci vogliono parecchi minuti. Non sapevo che le PPA fossero repository solo ed esclusivamente per Ubuntu. Comunque rimango su APT e DEB come dici tu. Grazie della risposta.

        Rispondi
        • PPA sta per:
          “Personal Package Archives (PPA) allow you to upload Ubuntu source packages to be built and published as an apt repository by Launchpad. ”
          Traduco:
          “Archivi di Pacchetti Personali (PPA) ti consentono di inviare pacchetti di sorgenti di Ubuntu cosi che siano compilati e pubblicati come repository apt da Launchpad”.

          Launchpad sta per:
          “Launchpad, developed by Canonical, is a system used to keep track of many aspects of open-source development. Launchpad’s features include code hosting, bug tracking, translation, feature blueprints and a community-based answer tracker. ”
          Traduco:
          “Rampa di Lancio, sviluppato da Canonical, è un sistema per tenere traccia di molti aspetti dello sviluppo open-source. Le caratteristiche di Rampa di Lancio includono l’hosting del codice, il tracking dei bug, traduzione, schemi e una raccolta di risposte fornite dalla comunità”.

          Se guardi il link di sopra non è difficile gestire i pacchetti flatpak via terminale.
          Per installare un flatpak, posto che tu abbia abilitato Flathub come repository, devi fare:

          “flatpak install programma”
          (senza virgolette)

          Se ti dice nisba, aggiungi “sudo flatpak install programma”.

          Più semplice di cosi…

          Rispondi
        • I PPA sono dei repository “privati”.
          Sono fatti da un sistema automatico che consente a chiunque di pubblicare pacchetti DEB per le diverse versioni di Ubuntu.
          Nota che servono pacchetti diversi per versioni diverse di Ubuntu.
          Figurati per Debian.

          In linea generale, dato che Ubuntu è derivata da Debian, potrebbe essere possibile installare un pacchetto DEB da un PPA via APT, se la versione di Ubuntu è più o meno “allineata” con Debian. APT dovrebbe verificare che siano rispettate le dipendenze ed evitare collisioni catastrofiche. Però non è una cosa igienica.

          I pacchetti FLATPAK idealmente risolvono proprio questo problema, dato che lo stesso identico pacchetto dallo stesso identico repository si si può installare su qualsiasi distribuzione.

          Il guaio è che i programmi installati in quella maniera non sono controllati da un maintanier della distribuzione, occupano più spazio, possono avere qualche problema relativo ai permessi e a volte qualche penalizzazione in termini di prestazioni.

          “Gestione Applicazioni” è l’equivalente di “Gnome Software” ed è un programma che serve per gestire i repository, cercare ed installare i pacchetti, il tutto tramite una “interfaccia grafica” che poi usa un aggeggio intermedio per manipolare i diversi formati.

          Le stesse funzioni le puoi avere dal terminale, sempre premesso che tu abbia il repository necessario già abilitato.

          Per installare un pacchetto DEB fai:
          “apt search programma”
          “sudo apt install programma”.

          Per installare un pacchetto FLATPAK fai:
          “flatpak search programma”
          “sudo flatpak install programma”.
          (non ricordo se “sudo” è necessario con flatpak ma se lo metti male non fa)

          “sudo” è il comando che serve ad elevare temporaneamente i permessi del tuo utente a quelli di “root” e quindi ti viene chiesta la password.

          Rispondi
          • Grazie per l’aiuto e le risposte Pippo!. Ho già letto quel link e adesso farò delle prove per imparare qualcosa.

  18. ciao Dario
    innanzitutto sempre complimenti per le guide e le recensioni che fai per noi amanti di Mint. Il tuo sito per noi credo sia diventato un “faro” per la nostra passione per linux.
    Proprio per questo da utente oramai esperto della distro di mint che uso praticamente da oramai 10 anni, ti volevo chiedere una cosa che se riesco mi farebbe parecchio piacere: in pratica, con la lmde non mi ha mai riconosciuto, come sulla versione di ubuntu, la stampante Epson et2140. Mi dice che le solite dipendenze non sono soddisfatte ! Ho cercato un po anche sui vari forum ma niente di fatto …il problema è sempre lo stesso. La stampante carica il driver ma non funziona bene. Mica potresti vedere come poter risolvere sta situazione che sinceramente preferirei vorrei usare la lmde rispetto a quella di ubuntu, non so ma mi da più affidabilità. Forse è un mio problema, ma la versione su base debian mi piace di più perchè fa meno aggiornamenti e questo per uno che ci lavora credo sia sempre preferibile.
    Grazie e continua con il tuo contributo sempre molto fattivo!

    Rispondi
    • Ciao Marco, non trovo un apposito driver per la ET M 2140 che peraltro non conosco. Non so da dove hai scaricato il driver ma è evidente che non è per Debian e quindi potresti non risolvere le dipendenze. la ricerca 2140 nel sito Epson mi porta qui. Ma non saprei come altro aiutarti. Potrebbe valere la pena sentire nel forum di Mint che è sempre il posto più adatto a trovare assistenza. Grazie per gli apprezzamenti, ciao.

      Rispondi
  19. Una precisazione, scrivo meglio: volevo scrivere che con la versione di mint ubuntu, la stampante funziona benissimo con il driver lo vede perfettamente.
    Grazie

    Rispondi
  20. Buongiorno
    lmde usata tantissimo e senza mai un problema dalle prime versioni e faducioso del fatto della “purezza” di derivazione Debian rispetto a Ubuntu. Poi sono passato a Mint ubuntu perche avevo acquistato una stampante epson pensando che andasse bene …inceve no! Le solite dipendenze non soddisfatte! E qui mi sono arenato….mi sono messo alla ricerca sui forum ma niente …nessuna soluzione a quanto pare. Vorrei tornarci perchè mi trovavo benissimo anche per il fatto che non faceva molti aggiornamenti, filosofia Debian ….ma purtroppo un pò per assenza di conoscenze tecniche di linux e vuoi per la fretta sono passato a mint ubuntu.
    Se si riuscisse a trovare la scappatoia …..!

    Rispondi
  21. Sono un user veterano di LMDE che adoro e su cui ho sempre installato il DE Mate che considero insuperabile sia per il rapporto tra uso di risorse e qualità dell’esecuzione sia per versatilità e intuitività. L’ ultimo Cinnamon ci si avvicina parecchio ma ancora non supera il vecchio gladiatore Gnome-2 alias Mate. Basti pensare che grazie a Mate uso un mio kit di icone di origine pakistana che aggiorno continuativamente dal 2010 ( ..usavo Ubuntu 10!) creando mie icone nuove per programmi e app nuove che includo nel mio antico “paki-kit”. Stò usando proprio adesso LMDE 6 + Mate e se devo proprio fare un appunto è proprio al tanto decantato gestore audio Pipewire che non mi garantisce lo stesso controllo del volume in uscita del vecchio ma affidabile Pulseaudio. In pratica mi succedeva su macchine diverse che con Pipewire il volume audio si alzasse e si abbassasse arbitrariamente durante l’esecuzione di programmi KDE tipo Kaffeine. Il ritorno a Pulseaudio ha risolto tutto. Insomma, risolto il problemino audio il mio LMDE6 + Paleo-Mate è una vera macchina da battaglia, ancora una volta invincibile sul campo.

    Rispondi
    • Bellissimo commento Gabriele. MATE è stato sempre un ambiente che gradisco e ho sempre suggerito Ubuntu in questa versione. Ma ovviamente apprezzo anche che sia ancora disponibile con Mint. Ti ringrazio anche per le segnalazioni su pipewire / pulseaudio. Ciao

      Rispondi
  22. Ciao Dario,
    grazie per l’articolo sempre gradito e molto preciso, complimenti per il tuo lavoro.

    Volevo chiederti se in base alla tua esperienza sarebbe meglio installare su un vecchio Imac del 2010 (con scheda video ATI Radeon) la versione LMDE di Linux Mint, oppure una delle altre versioni… per essere sicuro di avere la compatibilità hardware soprattutto per la scheda video.

    Grazie,
    Dario

    Rispondi
      • Grazie per l’indicazione, avevo purtroppo già trovato questa risposta ma speravo che nel tempo fosse cambiato qualcosa…

        Per aggirare il problema avevo fatto tutto un casino per modificare il menu di Grub (considera che per accedervi dal Mac è un casino, ho provato a tener premuto in avvio qualsiasi tasto, ESC, Canc, F1), poi ho trovato un tutorial che mi ha permesso di aggiornare le impostazioni di avvio partendo da una Live…

        Alle fine capitava che ad ogni aggiornamento di versione dovevo rifare tutta la solfa, perchè non riuscivo a visualizzare il menu di avvio, partiva sempre da una schermata nera.
        Unico stratagemma fu quello di installare in parallelo anche Ubuntu, in modo da obbligare il Mac a mostrare il menù di avvio per scegliere con quale sistema operativo partire, e da lì finalmente potevo modificare ed inserire il parametro nomodeset… 😡

        Speravo finalmente di poter lasciare solo Mint e togliere Ubuntu che mi occupa solo spazio inutilmente… ma se devo impazzire per la scheda grafica lascio tutto così…

        Rispondi
  23. Buongiorno, ho scaricato LMDE 6 e prima di installarlo vorrei lanciarlo LIVE usando una chiavetta avviabile. Con che programma mi consigliate? Multisystem non lo supporta

    Rispondi
  24. Ciao Dario, seguo con attenzione il tuo sito molto ben fatto e utile. Essendo tu un profondo conoscitore di Linux Mint, vorrei chiederti per cortesia un parere su quello che ho fatto e ti riporto qui di seguito: per avere software un po’ più fresco, ho installato LMDE6 e poi “convertito” i repositories di Debian da “Bookworm” a “testing”. Il tutto sta funzionando benissimo, ma sono consapevole che qualcosa in futuro potrebbe rompersi.
    A parte questo, ci sono altre controindicazioni ad usare il ramo testing di Debian? Mi pare di aver letto nel sito ufficiale che gli aggiornamenti di sicurezza non sono sempre immediatamente disponibili sul ramo testing… è così? Pensi sia una scelta possibile o meglio rimanere sul ramo stabile e magari utilizzare software più fresco da Flatpak?
    Grazie mille e buon proseguimento.

    Rispondi
    • Ciao Roberto, ti ringrazio… Anche se il blog necessita da tempo di essere raso al suolo e riorganizzato non solo cronologicamente.
      Io ti confesso che non compirei l’azione da te effettuata perché alla base stabile bookworm, il team di Mint cuce addosso tutti i suoi pacchetti specifici.
      Piuttosto attiverei i repo “Romeo” di Mint stesso per essere al passo con le evoluzioni introdotte in LMDE, così come Wayland.
      Testing raccoglie pacchetti già testati da sid ma anche le soluzioni di problemi possono arrivare più lentamente.
      Se l’esigenza è limitata agli applicativi software più recenti, flatpak (e io preferisco AppImage quando possibile) è una scelta ragionevole.
      Altrimenti potrebbe esserlo una Arch facile come Endeavour che con Cinnamon è meravigliosa.

      Rispondi
  25. Ciao, Dario, e grazie per la tua attività divulgativa, capace, con garbo e competenza, di interessare a Linux e all’open-source persino un… dinosauro come me! Con l’aiuto delle tue risorse ho recuperato dal dimenticatoio un vecchio portatile Lenovo B590, mettendoci su Linux Mint Xfce. Trattandosi di un muletto, ho iniziato a prenderci gusto e mi è venuta voglia di passare a LMDE 6, ahimè senza successo. La sessione live non dà problemi, ma dopo l’installazione, peraltro pulita, il sistema operativo non parte. Scartabellando tra forum e gruppi dedicati, pare che anche altri utenti non riescano a far partire LMDE 6, compreso chi, fra costoro, proviene dalla 5. I commenti precedenti a questo articolo mi sembrano puntuali ed esperti, perciò scusami se con questo intervento il livello medio dei tuoi follower è destinato a scendere. 😉 Continuo a seguirti e grazie ancora per ciò che fai.

    Rispondi
    • Ciao Luca, ti ringrazio per gli apprezzamenti. Il primo tentativo che farei su una macchina che non si avvia, con qualunque versione di Linux e/o Windows installate, sarebbe eseguire la Live di Linux Mint o LMDE, aprire Boot Repair ed applicare le correzioni raccomandate.
      Ma come dico sempre, chiedere garbatamente nel forum, è sempre il modo più rapido per trovare una soluzione. Anche dalla Live, su Informazioni di sistema o su Rapporti di sistema puoi estrarre le informazioni sull’hardware che ti richiederebbero.
      Grazie per la fiducia e spero che tu risolva il problema perché LMDE è una bomba!

      Rispondi
    • Perdonami Luca! Evidentemente il venerdì sera si fa sentire e ho capito solo ora che la tua era umile autocritica sul livello delle tue conoscenze! Fai come suggerito, Boot Repair dovrebbe risolvere.

      Rispondi
      • Tra il serio e il faceto (più il primo che il secondo) era proprio un’autocritica sul livello delle mie conoscenze. Ma la conferma principale, per quanto superflua (dato il livello delle tue conoscenze), è che Boot Repair, lanciato in live, ha funzionato, sicché ora posso godermi LMDE 6 sul mio portatile. Grazie a te, Dario. Il Boot Repair ha segnalato solo un errore (Locked-NVram detected), ma ciò non ha inibito l’avvio del sistema. Che dire? Onore al merito (il tuo)!

        Rispondi
        • Luca grazie! Ma onore al merito degli strumenti come Boot Repair che rendono semplici le soluzioni anche quando si presenta qualche problemino! Se hai cercato l’errore potresti aver verificato che succede di solito quando Linux è affiancato a Linux e Boot Repair trova secure-boot attivo. Se LMDE è da solo, secure-boot non ha senso di essere lasciato attivo e potrebbe complicare futuri aggiornamenti di scheda e video e altre periferiche… ma se non hai avuto altri intoppi e l’avvio è ripristinato, nessun problema. Ti meriti assolutamente la fluidità, affidabilità e sobrietà ed eleganza di LMDE!

          Rispondi
  26. Ciao Dario! Ho appena installato Linux Mint LDME. Ho notato una cosa che non avevo mai riscontrato in nessuna distro linux prima d’ora. Come di consuetudine ho scelto di cancellare il disco e installare Mint con LVM e cifratura del disco (nessun partizionamento manuale). A sistema operativo installato ho aperto Gnu Disk e ho visto che Mint ha creato una partizione di swap da ben 16 GB! Come mai un simile sproposito di memoria di swap? Tra l’altro il mio pc è dotato di 16 GB di RAM, praticamente impossibili da saturare con Linux. E’ il caso che io ridimensioni quella partizione di swap? Da qualche parte ho letto che una partizione swap equivalente alla RAM del pc è utile per sfruttare la funzione di ibernazione, tuttavia mi sembra spazio sacrificato inutilmente, specialmente in un pc dotato di un quantitativo generoso di RAM. Cosa mi consigli? Anche nel tuo caso il sistema di installazione ha creato una memoria di swap equivalente a quella di RAM?

    Rispondi
    • Ciao Dario, si. LMDE eredita il meccanismo di installazione di Debian 12 e allestisce una partizione swap. Almeno con 4, 8 e 16 GB di RAM, ho verificato che essa preveda gli stessi spazi della RAM. Anche io non uso ibernazione. Personalmente, se qualche GB di disco non cambia la vita, non interverrei.

      Rispondi

Lascia un commento