Il primo sistema operativo Linux per principianti: Guida alla scelta

Come scegliere il primo sistema operativo Linux per principianti nella enorme varietà di quelli esistenti? Vediamo in questa guida alcuni indicatori utili ad isolare un OS affidabile, sicuro e semplice da gestire.

Una delle prime cose che probabilmente potresti chiederti è: perché dovrei considerare Linux come sistema operativo per il mio computer? Alcune delle ragioni le ho espresse in un video di intrattenimento e divulgazione che consiglio di vedere su YouTube a chi apprezzi la musica rock.

Se sei stanco delle limitazioni imposte da altri sistemi operativi o se vuoi semplicemente esplorare qualcosa di nuovo, ti invito a dare a Linux una possibilità. Potresti sorprenderti di quanto possa essere adatto alle tue esigenze. Linux non è riservato ad utenti esperti o appassionati di informatica, ma è diventato sempre più accessibile e user-friendly nel corso degli ultimi anni.

A meno di non identificare Linux soltanto con Ubuntu, però, l'enorme varietà di sistemi operativi basati sul kernel Linux può scoraggiare e frenare i buoni propositi ancora prima di cominciare.

Identifichiamo alcuni criteri di scelta che suggerisco di prendere in considerazione per scegliere il tuo primo sistema operativo Linux per principianti.

Questo articolo completa informazioni che trovi su Come orientarsi tra le distribuzioni Linux, Distro-hopping in Linux e Alternative a Ubuntu di cui consiglio la lettura!

Il tuo primo sistema operativo Linux per principianti (guarda su YouTube)
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Solidità, storia e stabilità del progetto

Quando si pensa di passare a Linux, il primo timore è quello di scegliere un sistema operativo che rischia di sparire da un giorno all'altro.

La longevità di un OS Linux può essere un buon un indicatore della sua affidabilità. Le distribuzioni con una lunga storia e una solida reputazione nel mondo Linux tendono ad essere più affidabili e stabili nel lungo periodo, poiché hanno dimostrato la loro capacità di adattarsi e sopravvivere nel tempo.

L'enciclopedia delle distribuzioni Linux distrowatch.com, o anche Wikipedia, forniscono sempre l'indicazione sulla data della prima release per un sistema operativo.

I progetti supportati da aziende o comunità più ampie tendono inoltre ad avere una maggiore stabilità e continuità nel lungo periodo rispetto a quelli dipendenti da singoli individui.

Dipendere da iniziative individuali può infatti comportare incertezza sulla continuità e sulla solidità del progetto nel lungo periodo. Non sempre però si tratta di un dettaglio facilmente riscontrabile per un nuovo utente.

Ricchezza di documentazione ufficiale o di un Wiki

Prima di scegliere il tuo primo sistema operativo Linux per principianti, è doveroso verificare il sito ufficiale del progetto. La disponibilità di documentazione ufficiale, magari tradotta, e di un Wiki possono influenzare significativamente la decisione.

Linux Mint su Wikipedia: un ottimo sistema operativo Linux per principianti
Linux Mint su Wikipedia

La documentazione ufficiale spesso fornisce dettagliate guide all'installazione e alla configurazione del sistema operativo, aiutando gli utenti, soprattutto i neofiti, a familiarizzare con la distribuzione e a configurarla correttamente. Ma si rivela essere una risorsa preziosa anche per trovare soluzioni a errori comuni, problemi di configurazione e altro ancora. E permette quindi spesso di affrontarli e risolverli in autonomia.

La disponibilità di documentazione tradotta può essere particolarmente utile per gli utenti che preferiscono leggere e comprendere il materiale nella propria lingua madre. Le traduzioni possono migliorare l'accessibilità e la comprensione della documentazione per una più ampia varietà di utenti.

Un Wiki collaborativo può fungere da hub di conoscenza in cui gli utenti possono contribuire con informazioni, guide e suggerimenti sulla distribuzione. Questo può creare una comunità attiva e partecipativa di utenti che condividono le loro esperienze e conoscenze.

Documentazione o WiKi tradotti in più lingue sono altri buoni indicatori di un progetto affidabile e sono spesso riscontrabili nei siti web dei sistemi operativi più diffusi e in quelli supportati da una ampia e generosa comunità dei suoi utenti più affezionati.

Importanza della comunità e del forum

La presenza di una comunità di utenti di supporto, spesso attiva nei forum online, può risultare infatti fondamentale quando si tratta di scegliere il tuo primo sistema operativo Linux per principianti.

Una comunità attiva può offrire un prezioso scambio di conoscenze e esperienze. Gli utenti possono condividere soluzioni ai problemi, fornire consigli utili e offrire supporto reciproco. I forum online, insieme ad altri canali di supporto come chat IRC, gruppi su social media e mailing list, forniscono agli utenti un accesso facile e veloce a risorse di supporto.

I forum online consentono agli utenti di porre domande specifiche e ottenere supporto personalizzato a costo zero da parte della comunità di utenti di supporto. Questo può essere particolarmente utile per risolvere problemi unici o complessi che non sono affrontati nella documentazione ufficiale e ricevere supporto anche morale per superare le difficoltà iniziali.

Le comunità di utenti possono anche fungere da piattaforma per la collaborazione e il feedback. Gli utenti possono contribuire al miglioramento della distribuzione Linux segnalando bug, proponendo nuove funzionalità e partecipando a discussioni su sviluppo e miglioramento del sistema.

I forum di supporto fungono anche da archivio di informazioni, in cui le discussioni passate sono conservate e possono essere consultate dagli utenti per trovare soluzioni a problemi simili.

Durata del supporto

La durata del supporto di una distribuzione Linux è un aspetto cruciale da considerare, specialmente per gli utenti meno esperti che desiderano un sistema stabile e duraturo nel tempo. Le distribuzioni LTS offrono un supporto a lungo termine e sono particolarmente adatte a questo scopo.

Le distribuzioni LTS sono progettate per fornire aggiornamenti di sicurezza e correzioni di bug garantiti per un periodo prolungato di tempo, spesso compreso tra 3 e 5 anni o più. Questo assicura che gli utenti possano utilizzare il sistema operativo in modo sicuro e stabile senza dover effettuare aggiornamenti frequenti o rischiare l'obsolescenza del software. Esempi di queste sono le versioni LTS di Ubuntu, Linux Mint, Zorin OS, Pop_OS!

Le distribuzioni con supporto breve, offrono aggiornamenti per un periodo limitato di tempo, ma permettono di accedere alle ultime novità e al supporto per hardware più recente. Tipico esempio sono le versioni c.d. intermedie di Ubuntu, rilasciate ogni sei mesi. Dopo i quali, l'utente dovrà affrontare in tempi brevi un aggiornamento alla successiva versione, per non restare in balia di problemi, anche gravi, che non sono più affrontati.

Una ricerca web con il nome del sistema operativo seguito da "releases", "versions" o "life cycle" oppure le note di rilascio di una specifica versione nel suo sito ufficiale, consentono di trovare rapidamente riscontro di questo rilevante dettaglio.

Il più rapido accesso alle novità in Linux si ottiene con le rolling release, che forniscono aggiornamenti continui e frequenti e sono in effetti prive di una specifica versione. Ma sono troppo complesse un principiante, richiedono una gestione più attenta degli aggiornamenti e potrebbero causare instabilità del sistema. Ho approfondito molti aspetti che distinguono fixed release e rolling release in un apposito articolo.

Semplicità di installazione ed utilizzo

Per un utente comune, facilità di installazione, utilizzo e aggiornamento del sistema operativo sono fondamentali per garantire un'esperienza positiva e senza intoppi. Le distribuzioni Linux si sono notevolmente semplificate nel processo di installazione nel corso degli anni. Molte offrono installer grafici intuitivi che guidano gli utenti attraverso il processo, richiedendo pochi passaggi e richieste di configurazione.

Se stai pensando di provare una versione di Linux di questo tipo, accerta se ricorrono alle utilità Calamares o Ubiquity per l' installazione e sarai al sicuro.

Interfacce desktop come Cinnamon di Linux Mint, Xfce di Xubuntu o Linux Lite, Pantheon di elementary OS, Deepin Desktop Environment o Budgie di Solus o nell'omonima edizione di Ubuntu, sono progettate per essere user-friendly, con menu intuitivi, icone riconoscibili e una disposizione degli elementi simile ad altri sistemi operativi come Windows o macOS.

Inoltre, molte distribuzioni offrono anche la possibilità di provare il sistema operativo in modalità Live prima di installarlo, consentendo all'utente di familiarizzare con l'ambiente prima del passaggio definitivo. E soprattutto di valutare la compatibilità hardware prima di procedere con l'installazione definitiva.

Semplicità di aggiornamento

La maggior parte delle distribuzioni Linux fornisce uno strumento di aggiornamento integrato che semplifica il processo di applicazione degli aggiornamenti durante il ciclo di vita. Questi strumenti solitamente notificano agli utenti la disponibilità di nuovi aggiornamenti e consentono di scaricarli e applicarli con un semplice clic.

Alcune distribuzioni Linux forniscono anche apposite utilità per il passaggio a versioni successive del sistema operativo. Senza necessità di affrontare una nuova installazione.

Aggiornamento a Zorin OS 17: un buon primo sistema operativo Linux per principianti
Aggiornamento a Zorin OS 17

La documentazione ufficiale nel sito del progetto o una ricerca web con "aggiornamenti" e il nome della distribuzione che ti interessa, permetterà di chiarire rapidamente questi aspetti.

Compatibilità hardware e file multimediali

Quando si sceglie il primo sistema operativo Linux per principianti, è importante considerare la filosofia alla base di essa e come questa influenzi l'esperienza dell'utente, soprattutto per i neofiti. Alcune pongono un'enfasi sulla libertà del software e quindi evitano l'inclusione di componenti non liberi, mentre altre privilegiano la convenienza e la semplicità, fornendo tutto ciò di cui l'utente potrebbe aver bisogno già pronto all'uso.

Solo software libero

Distribuzioni, come Fedora, Trisquel e PureOS, seguono rigorosamente i principi dell'open source e della libertà del software. Non includono nei loro archivi software, i repository, software non libero. Cioè software che, sebbene gratuito, sia protetto e non possa essere studiato, ispezionato, modificato e redistribuito liberamente.

Le distribuzioni libere secondo il progetto GNU
Le distribuzioni libere secondo il progetto GNU

Questa esclusione ha validissime ragioni perché solo il rispetto di questi criteri garantisce vera libertà. Le distribuzioni più sensibili a questo tema, a differenza di altre, talvolta però non offrono all'utente nemmeno la scelta se includere o meno software non liberi durante l'installazione.

La libertà però si scontra qualche volta con problemi con alcuni tipi di hardware come touchpad, dispositivi bluetooth, Wifi, schede grafiche che non funzionano. E altrettanto spesso con file audio e video, in tanti formati popolari e diffusissimi, che a causa di tali limitazioni, non possono essere riprodotti.

Software libero e non libero

Distribuzioni come Ubuntu, Linux Mint e Zorin OS sono progettate per offrire un'esperienza di installazione e utilizzo il più semplice possibile, fornendo tutti i driver, codec e software necessari già inclusi nell'installazione predefinita.

Sono orientate a fornire un'esperienza informatica piacevole e senza complicazioni per gli utenti, minimizzando la necessità di sforzi aggiuntivi per completare l'installazione e configurare il sistema. Includono una vasta gamma di driver hardware preinstallati, garantendo la compatibilità con la maggior parte dell'hardware senza necessità di configurazioni aggiuntive.

Quale per te? La scelta tra distribuzioni che privilegiano la libertà e quelle che privilegiano la convenienza dipende dalle preferenze personali dell'utente. Se la libertà del software è una priorità, le distribuzioni che seguono questa filosofia possono essere la scelta migliore. Tuttavia, se si cerca una soluzione pronta all'uso e senza complicazioni, le distribuzioni orientate alla convenienza e alla semplicità possono offrire un'esperienza meno traumatica, soprattutto per i neofiti.

Dotazione software predefinita

In qualunque variante di Linux si possono aggiungere rapidamente programmi di ogni genere. Ma alcune offrono una vasta gamma di software preinstallati, che includono browser web, suite per l'ufficio, strumenti multimediali, client di posta elettronica e molto altro. Questo consente agli utenti di iniziare a utilizzare il sistema operativo immediatamente dopo l'installazione, senza dover installare ulteriori applicazioni. E può risultare un criterio decisivo per scegliere un sistema operativo Linux.

Distro minimali: Un nuovo utente di Linux potrebbe quindi desiderare evitare distribuzioni che offrono un'installazione di base, via internet che include solo il necessario per avviare il sistema operativo. Con Debian NetInstall o Arch Linux ad esempio, si devono selezionare e installare manualmente i software, adattando il sistema alle proprie preferenze e esigenze.

Ovviamente senza già avere le idee chiare ed una conoscenza dei programmi che si desiderano, questo modo di procedere, può risultare difficoltoso per un nuovo utente. A causa della natura minimale dell'installazione, peraltro, queste spesso non offrono neppure sessioni Live in cui verificare la dotazione predefinita, prendere familiarità con il sistema e verificare la compatibilità hardware prima di installare.

Possibilità di installazione software aggiuntivi

Molte distribuzioni Linux prevedono uno store, o meglio centro software grafico che fornisce agli utenti un'interfaccia intuitiva per la gestione e l'installazione del software. Questo semplifica notevolmente il processo di ricerca e installazione di nuove applicazioni.

I centri software grafici solitamente categorizzano il software in modo chiaro, consentendo agli utenti di esplorare facilmente le diverse categorie e trovare rapidamente ciò di cui hanno bisogno. E questi possono includere programmi da diverse fonti: sia gli archivi ufficiali del sistema operativo, testati, affidabili e sicuri, sia fonti alternative che permettono di installare anche versioni meno collaudate di programmi ma in versioni più recenti e senza rischio di conflitti software con il sistema operativo.

Formati Alternativi: Alcune distribuzioni Linux consentono agli utenti di integrare versioni più recenti del software tramite formati alternativi, come i repository di terze parti o i pacchetti Flatpak, Snap o AppImage. Gli utenti possono beneficiare delle ultime funzionalità e miglioramenti del software senza dover attendere il prossimo rilascio dell'intero sistema operativo.

Maggiore Flessibilità: La possibilità di integrare versioni di software più recenti tramite formati alternativi offre agli utenti maggiore flessibilità e libertà nella gestione del proprio ambiente software.

Conclusioni

Ho identificato alcuni criteri utili a scegliere il tuo prima sistema operativo Linux per principianti. Si tratta in effetti di indicazioni non corredate da suggerimenti di specifici sistemi operativi. Per questo puoi attendere la pubblicazione del mio prossimo articolo sulle distribuzioni Linux per principianti 2024 o, nel frattempo, consultare gli articoli sul tema che ho pubblicato negli anni scorsi.

Diffondi la conoscenza!

14 commenti su “Il primo sistema operativo Linux per principianti: Guida alla scelta”

    • Ciao Luca, per il momento no. So che ci sono richieste al team in questo senso e più specificamente per la scelta di un differente ambiente desktop per LMDE e in particolare Xfce. Le richieste sono sempre prese in considerazione e molto spesso assecondate. Di certo una ISO minimale sarebbe affiancata alle altre perché la completezza del sistema in versione Live è un’esigenza ritenuta non sacrificabile.

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  1. Ciao Dario.

    Offri un ottimo contenuto in cui rassicuri i potenziali utenti Linux provenienti da sistemi proprietari ed introduci i principi base per la tua prossima guida pratica alla scelta della distro per i neofiti.

    Sfido la tua consueta pazienza e faccio due osservazioni da pignolo.

    Fedora installa il firmware proprietario per default, non é quindi nella categoria delle distro puramente senza contenuto proprietario.

    Debian netinstall, se scegli i default, non ti lascia molte scelte sul software da installare: Gnome, LibreOffice, Firefox ESR etc.; certo devi esplicitamente accettare di aggiungere il software non proprietario ma é ben lontana da un’installazione stile Arch. L’installazione da iso live sfrutta Calamares ed é veramente a prova di novizio.

    Gabriele

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    • Grazie Gabriele. Ma benché non molto ferrato su Fedora ho trovato molteplici indicazioni che mi fanno pensare che sia stato rimosso qualunque software non FOSS e che si possa integrarlo solo tramite RPMFusion.
      Si, ho installato Debian 12 in ogni possibile variante 🙂 In effetti sono un po’ impreciso inserendo Debian NetInstall nel medesimo periodo di Arch e c’è un abisso… o non avrei detto a suo tempo che la riorganizzazione degli archivi Debian fa un vero passo avanti verso la semplicità. Ritengo però ancora che, in quanto Universale, lasci un po’ all’utente o alle derivate alcune piccole correzioni di adattamento al desktop e all’utente comune. In più la documentazione prova che Debian ti “costringe” a comprendere parte dei suoi meccanismi anche se sempre più operazioni possono venire compiute graficamente. E come sappiamo, bastano LMDE o MX Linux anche senza Ubuntu 😉

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      • Ciao Dario.

        Permettimi di insistere a proposito di Fedora: ho utilizzato la parola firmware nel mio commento precedente, infatti le distribuzioni che rispettano completamente la filosofia della Free Software Foundation non installano nemmeno firmware proprietari, riducendo molto l’utilizzabilità degli elaboratori commerciali.

        Non é questo il caso di Fedora, che evita di offrire software che potrebbe esporre Fedora stessa ma soprattutto il suo sponsor principale Red Hat a cause per infrazioni legate ai brevetti.

        openSUSE opera allo stesso modo a protezione di SUSE.

        Per verificare in prima persona quanto sostengo, avvia una iso live di Fedora su uno dei tuoi portatili commerciali e prova a collegarti alla rete WiFi: se la connessione funziona avrai la certezza che il firmware proprietario per la scheda WiFi é presente.

        Gabriele

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  2. Ciao ti chiedo un consiglio, sono un neofita dell’ambiente linux e da poco ho installato in dual boot in un recentissimo laptop msi con un I7 di 12a gen e grafica integrata mint cinnamon, uso spesso il portatile assieme ad un monitor dell 27″ e non riesco a configurare l’opzione di disattivazione monitor laptop e visualizzazione solo su quello dell, potresti darmi delle indicazioni ?

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    • Ciao Sante, l’ultimo grido di architettura talvolta richiede talvolta un po’ di pazienza per il supporto Linux adeguato. Ma è già perfettamente supportata da tempo anche la 14a generazione Intel quindi vai tranquillo. Le opzioni di impostazione schermo di Mint prevedono la specularità dei monitor collegati. Appena la disattivi e applichi le impostazioni, poi divengono attivabili alternativamente.

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  3. Ciao Dario
    Forse sono un pò fuori tema ma ti volevo dare uno spunto per un idea che potrebbe interessarti
    Supponi di caricare una distribuzione linux , per esempio mint Cinnamon su una macchina virtuale , personalizzarla con sfondi , icone , cairo dock e software che reputi essenziali.
    Poi installi un software per es Clonezilla o altro simile che ti permetta di creare una iso
    In questo modo avrai creato una tua versione di Mint che potrebbe magari fare comodo
    (l’avevo fatto per il mio papà un po di anni fa quando Ubuntu non aveva ancora introdotto unity per rendere ancora piu semplice per lui usare il pc)
    Non è l’unico modo ne quello migliore ma è quello più rapido e pratico
    Ciao
    Franco B.

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      • No pensavo ad un modo semplice di creare un distro personalizzata e creando una Iso di passare così dal virtuale al reale
        Cioè dopo la personalizzazione in virtualbox per esempio e installando clonezilla (o prog simile) creare una Iso direttamente dalla macchina virtuale e salvarla da qualche parte
        Successivamente creare una chiavetta avviabile e installare la nostra distro personalizzata ai nostri amici
        Se vuoi farlo da snapshot devi convertire la macchina VDI o …. In iso con un programma
        Io l’avevo fatto anni fa x mio padre

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        • Ah si, ma è un progetto abbandonato da anni e non funziona con versioni di Ubuntu e derivate successive alla 20.04 🙁
          E purtroppo anche Cubic.
          Ma ti dirò che siccome il sistema operativo esce con nuova ISO ogni sei mesi e che usare browser e kernel superati non sia buono per la sicurezza, trovo più utile un semplice snapshot Timeshift da applicare dopo una nuova installazione… Per lo meno non richiede tempo.

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          • C’è una versione di systemback che funziona su Mint 21 e altri software che ho trovato , ma pazienza
            Magari quando avrò un po’ di tempo lo proverò
            Ciao

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