Fine supporto Windows 7. Pericoloso. Parola di Microsoft

Fine supporto per Windows 7 dal 14 gennaio 2020 significa niente più aggiornamenti di sicurezza. Ma 1 utente su 4 di Windows usa ancora la versione 7 nel proprio PC. Che fare? Microsoft "consiglia vivamente" di comprare un nuovo computer con Windows 10 o acquistare l'ultima versione del sistema operativo. Spendendo da 145 a 439 € per il tuo computer... E quasi certamente funzionerà male. Ma ci sono altre validissime soluzioni.

Fine supporto per Windows 7. Che significa? Da inizio 2020 niente più supporto e aggiornamenti per tale versione del suo sistema operativo. Da una parte questo significa che non sono più introdotte nuove funzioni (è dal 2015 che Windows 7 è "fermo"). Dall'altro significa che non sono distribuiti aggiornamenti o "patch" neppure se vengono scoperte falle o problemi di sicurezza.

Questo può essere di scarso interesse per un utente che usa Win 7 nel PC di casa per internet e poco più. Ma il discorso cambia se questo è ancora utilizzato in ambito aziendale, magari connesso ad una rete in cui rischia di diffondere problemi di sicurezza ad altre postazioni.
Sia chiaro, è più che ovvio che per un software sia previsto un ciclo di vita. E che sia pratica diffusa quella di utilizzare sistemi operativi superati lo dimostrano le statistiche di utilizzo di sistemi operativi Microsoft tra i suoi utenti.

Però, come non bastassero i problemi di sicurezza anche di sistemi ancora supportati e aggiornati, è sconsigliatissimo mantenere tale stato di cose. Credo tu possa avere un'idea dell'impatto sul lavoro se un virus si diffonde nei PC dei tuoi collaboratori e se la tua attività si ferma in attesa della soluzione.

Microsoft: "Acquista un nuovo PC con Windows 10". E il costo?

Quindi che fare? Microsoft consiglia vivamente l'acquisto di un nuovo computer con Windows 10. Dovrai mettere in conto di copiare tutti i tuoi file e documenti in ogni nuovo computer ma non potrai spostarci automaticamente tutti i programmi dal vecchio. Andranno reinstallati con nuovi file di installazione e se non sei capace, ricorrerai all'aiuto di qualcuno in grado di farlo. I risultati saranno migliori se pagherai professionisti. Pagando anche il costo delle licenze dei software non gratuiti ovvio. O installando versioni pirata, in cui il trucco per farli funzionare è spesso il primo virus e la prima causa di insicurezza del nuovo pc.

Non vuoi fare a meno del pacchetto Office (Microsoft Word, Excel e Powerpoint)? Dovrai mettere in conto un abbonamento annuale da non meno di 7€ al mese. O un acquisto una tantum a 149€. Che però è valido solo per uso domestico e comprende i 3 soli programmi appena citati.

costi licenze Microsoft 365

Non consideriamo un'utenza domestica e personale ma una commerciale, come strumento di lavoro: i costi sono differenti e vanno moltiplicati per ogni computer.

Due conti per simulare il costo di nuovi PC per lavoro

Facciamo un conto approssimativo di una soluzione economica. PC fissi e supponiamo che tu abbia ancora monitor, tastiere, mouse e stampanti per ciascuno di essi.
Puoi aspettarti di trovare un computer fisso, adeguato ad esigenze di ufficio generali (non adatto per professioni tecniche), diciamo per una cifra non superiore a 400€ ciascuno. Approssimativamente almeno 100€ in più per un portatile. Oppure non meno di 120-130€ per un nuovo monitor e circa 40€ per un kit mouse e tastiera per ogni postazione fissa.

Se vuoi una prima configurazione ad opera di chi te lo procura, dovrai spendere qualche decina di € per ciascuna postazione, diciamo almeno 30 o 40 euro. Il costo aumenterà verosimilmente con la copia di dati e documenti da ogni vecchia postazione ad una nuova. E anche se vuoi che venga a riconfigurare la connessione alla rete e alle stampanti presso gli uffici dell'attività.

Chi ti procura le nuove postazioni non potrà non suggerirti l'adozione di un antivirus abbastanza evoluto e certamente non gratuito. Potresti dover pensare ad un costo minimo annuale di circa 10-15€ a postazione per garantire un adeguato livello di sicurezza.

Vuoi dotare ogni postazione del pacchetto Microsoft Office per l'uso lavorativo? Devi aggiungere un abbonamento da circa 120€ all'anno per ogni postazione.

Ricapitoliamo la soluzione suggerita da Microsoft per ovviare alla fine del supporto per Windows 7 in ambito lavorativo, acquistando un nuovo computer fisso

Prodotto / servizioCosto (approssimativo!)
Computer fisso€ 400
Licenza Windows 10spesso inclusa nei preassemblati
Monitor 27 pollici€ 120
Mouse e tastiera€ 30
Licenza antivirus commerciale€ 12/anno
Licenza Microsoft Office 365€ 120/anno
Configurazione iniziale ad opera del tecnico€ 30
Copia dati da vecchio a nuovo PC ad opera del tecnico€ 40
Riconfigurazione rete e servizi presso l'attività€ ???
TOTALE€752 per postazione
(di cui circa €150 annuali)

Solo facendo un calcolo assolutamente approssimativo, se vuoi diventarne proprietario ( puoi ricorrere a leasing operativi o soluzioni simili) dovrai mettere in conto un costo di circa 750€ per ogni nuova postazione e considerare costi di circa 150€ all'anno per mantenerla in esercizio in sicurezza.

E non ho incluso il costo di licenze software se non antivirus e pacchetto Office. E alla fine non ho incluso il costo della riconfigurazione nella rete e dei relativi servizi presso i locali della tua attività.

Ci sono alternative? Eccome!

Le alternative esistono ed è abbastanza ovvio quale sia la principale suggerita in questo blog!

Le migliori alternative gratuite a Windows nel 2020

Se non ci sono software particolari e specifici per ambiente Windows di cui non puoi fare a meno (ed è probabile possano funzionare comunque), una soluzione alternativa è quella di adottare una "distribuzione Linux" nei PC aziendali.

Anzitutto è possibile che il "parco macchine" che hai attualmente a disposizione possa essere ancora più che adeguato per ospitare e farti lavorare alla grande con una distribuzione Linux come Linux Mint, la nostra preferita. E sarei pronto a scommettere che funzioni tutto anche con Linux. Perché non è vero che non si trovano programmi o che c'è sempre qualcosa che non funziona.
O, peggio ancora, che Linux è difficile da usare. Notizie spesso non veritiere, talvolta risalenti ad un'era tecnologica non più attuale.

Usare Linux Mint per lavoro

Questo significa la quasi certezza di poter rimandare ancora per qualche anno il rinnovo dei computer aziendali. Casomai potresti valutare l'idea di sostituire eventuali hard-disk meccanici "rotativi" con quelli SSD a stato solido. Riesci ad acquistarne uno da 250GB a poco più di 30€, spendendone comunque meno di 50 per i migliori sul mercato. Ma non è indispensabile. Perché a differenza di Windows e MacOS che ormai sembrano inutilizzabili se non hai proprio un SSD, Linux se la cava ancora bene anche con i vecchi HDD. E la capacità di calcolo e la quantità di memoria RAM possono bastare.

Windows 10 vs Linux Mint 2020: confronto italiano

Linux Mint, come la stragrande maggioranza delle distribuzioni Linux, è gratuito e non necessita di antivirus. E gli aggiornamenti sono altrettanto gratuiti e sono garantiti per 5 anni. Un ottimo pacchetto Office equivalente se non migliore di quello Microsoft è incluso nel sistema operativo ed è altrettanto gratuito e viene aggiornato continuamente.
Linux Mint si integra benissimo in reti Microsoft ed è in grado di accedere a cartelle e contenuti condivisi da postazioni Windows. L'ultima versione di Linux Mint, la 20, include un sistema di condivisione e invio file tra postazioni Linux Mint 20 connesse alla stesse rete (anche solo Wifi) che non richiede alcuna configurazione.

Come vedi ti ho suggerito ulteriori approfondimenti con link ad altre guide del blog. Ma ricapitolando i costi per valutare l'idea di passare a Linux (Mint) nell'uso lavorativo:

Prodotto/servizioCosto
Computer fissoacquisto rimandabile
Licenza sistema operativogratuita
Aggiornamenti del sistema operativo per 5 annigratuiti
Antivirusnon necessario
Pacchetto Officegratuito ed integrato nel sistema
TOTALE0€

Va ammesso, non è facile trovare tecnici in grado di valutare adeguatamente la fattibilità del passaggio della tua attività da una soluzione commerciale Microsoft ad una open-source e gratuita Linux. O tecnici in grado di garantirti la preparazione tecnica necessaria per fornirti configurazioni e supporto tecnico per Linux quanti ne trovi per Windows.

Ma ce ne sono, e dopo aver approfondito in alcune delle letture suggerite, puoi contattarmi per qualche consiglio se ritieni un tale scenario interessante da valutare. E se riesci nell'intento la tua sensazione sarà, come tanti altri prima di te, quella di una grande liberazione oltre che di uno sgravio di costi non indifferente. Ecco cosa significa realmente software libero (free infatti: libero ma anche gratuito).

Diffondi la conoscenza!

5 commenti su “Fine supporto Windows 7. Pericoloso. Parola di Microsoft”

  1. Ottime considerazioni. Inoltre, per quanto vecchia sia la macchina, è più sicura con linux privo di antivirus che con Win10

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    • Eh si Paolo. E anche se siamo ormai ben oltre la scadenza del termine, inquieta vedere le statistiche sull’uso di Windows 7!

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  2. Premettendo che anche io uso Mint a casa ti devo dire:
    scusa, ma che conti hai fatto?
    – PC: ok che “Microsoft consiglia l’acquisto”, ma non è che bisogna darle retta per forza, se hai un pc che gira bene con win7 girerà alla stessa maniera con win10 e lo dico perché ho aggiornato personalmente 4 pc tra casa e lavoro (e l’aggiornamento è anche gratuito visto che su 10 si possono usare le licenze di 7 già in possesso).
    – Monitor, mouse e tastiera: se anche dovessi ricomprare un pc nuovo non è che per forza si debba ricomprare anche il resto.
    – Office: purtroppo LibreOffice non sarà mai compatibile al 100% con MS Office e lo dico per esperienza, dopo aver usato LO al lavoro per 3 anni buoni ho dovuto cambiare per disperazione perché il resto del mondo usa Office e perdevo un mare di tempo a risistemare i documenti degli altri. La soluzione sarebbe far adottare a tutti i formati OpenDoc, ma è una causa persa… di conseguenza il costo di Office c’è da includerlo anche per Linux.
    – Configurazione iniziale del tecnico: è un lavoro che eventualmente deve essere fatto anche passando a Linux o a qualsiasi altro OS, non solo per Win10 e vale sia con un nuovo pc che su quello in possesso.
    – Copia dati: idem come sopra

    Ok che linux ha i suoi vantaggi e Windows i suoi svantaggi, ma non gonfiamo i prezzi senza senso per fare marketing spicciolo

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      • Malgrado l’arroganza e i modi indurrebbero ad ignorare i contenuti, torno per non tradire i miei lettori e lasciar passare alcuni messaggi che trovo deliranti e abominevoli. Presumendo la buona fede, tanto ingenui da ispirare tenerezza.
        La presa per cialtrone di chi gli offre visibilità e chiude il messaggio senza un saluto, non aiuta ed anzi racchiude, in poche righe, esempi scolastici di come non si fa comunicazione.
        Argomentazioni che vorrebbero chiudere ogni possibilità di confronto. Parla per esperienza, pretende fiducia, le cose stanno così, “te lo dico io”.
        Ah beh!

        E ancora non parlo dei contenuti! Scopriamo la generosità di Microsoft che non vuole che gli utenti cambino PC. Come non fosse natura dell’elettronica di consumo l’esatto contrario.
        Con un’ottima dotazione di PC dice di usare Linux poi installa Windows in quasi tutti e viene il dubbio che in fondo alla sua busta paga ci sia scritto Redmond.
        Il gigante è imbattibile, il nostro Davide del XXI sceglie la resa. Ritengo ottimo abbia scelto un abbonamento 365. Un profilo Platinum se esiste.
        Circa il dogma sulla indispensabilità di Office per Linux, gli utenti sanno valutare da soli. E sanno che Microsoft ha sempre calpestato ogni standard rendendo, ad esempio, il lavoro di webmaster un incubo.
        Poi la spara troppo grossa. Nello stesso PC, Windows 7 funziona come Windows 10 aggiornato. Questa non si era mai sentita. O forse non ha mai provato Windows 10 con un hard-disk rotativo.

        Questo blog guida verso un possibile addio alla schiavitù cui questo signore dichiara inevitabile di abbonarsi.
        Schiavitù di un computer che decide cosa puoi fare e cosa no, che devi lasciare acceso perché ne ha bisogno lui o ti impone di starlo a guardare fare il suo comodo per gli aggiornamenti quando il computer servirebbe a te.
        Vuole sapere tutto di quello che ci fai, senza dirti niente di quello che fa lui. Altrimenti non lo userebbe più nessuno.
        Ed il tempo e l’energia elettrica richieste dal doppio di consumi (che inoltre quasi dimezza la vita dei PC) le mettiamo in conto alla generosa aziendina? In questa fase di necessità di riconsiderazione di consumi? O forse chi ha molti PC recenti, potenti, con SSD e abbonamenti vari non se ne cura.

        Ha sbagliato posto per depositare verità. Non ha scritto con il garbo e lo stile con cui molti altri utenti mi stanno aiutando con contributi preziosi e li ringrazio.
        Viva chi non crede alla rassegnazione e promuove scelte che fanno mercato anche se purtroppo con numeri irrisori.

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