Ufficio Zero Linux 11.3 Anna

Rilasciata la nuova versione ammiraglia del sistema operativo italiano basato su Linux Mint. 3 edizioni, un aspetto molto più moderno, l'inclusione di driver per stampanti e scanner di ogni marca e diversi software utili all'utenza italiana, ne fanno un OS valido per sostituire Windows anche sul lavoro.

Il panorama Ufficio Zero Linux

È stata appena annunciata e rilasciata la nuova versione stabile 11.3 di Ufficio Zero Linux, chiamata Anna. Ufficio Zero Linux era un progetto noto poco dopo il 2000. Negli ultimi anni ha ritrovato vita grazie all'iniziativa di alcuni tecnici informatici dell'azienda SIITE srls che si fa conoscere per servizi web, cloud, infrastrutture private e aziendali e relativa assistenza tecnica.

Recensione Ufficio Zero Linux 11.3 Anna su YouTube
Guarda il video su YouTube

Tra le c.d. distribuzioni GNU/Linux proposte nel nuovo corso di Ufficio Zero Linux, ve ne sono alcune dedicate a recupero, clonazione e analisi dati e hanno un'utenza tecnica come riferimento.

Ma ve ne è una ammiraglia, quella appena rinnovata che si propone come progetto rivolto a "liberi professionisti, partite iva, enti privati e statali e scuole che vogliono utilizzare uno strumento gratuito, utile e di facile comprensione".

Ufficio Zero Linux 11.3 Anna download
Ufficio Zero Linux 11.3 Anna

E in un periodo in cui, con una mossa di marketing, almeno mezzo milione di tonnellate di computer devono essere smaltiti perché non più adatti, un software alternativo per farli durare almeno il doppio è una scelta che in tanti si stanno decidendo a fare.

Il sistema operativo è basato su Linux Mint nella più recente versione disponibile al momento, la 22.2 e riceverà supporto e aggiornamenti fino ad aprile 2029 grazie alla base Linux Mint. Supporta solo computer a 64-bit ma prevede le tre medesime edizioni di Linux Mint, in base all'aspetto adottato per il desktop e per il file manager: Cinnamon, MATE, Xfce. Si scarica una immagine ISO avviabile via USB dopo la preparazione con Rufus o Etcher. Chiunque conosca Linux Mint Cinnamon, troverà subito molto differente l'aspetto e anche rispetto alla versione 11.2 che già avevo recensito tempo fa.

Linux Mint con grosse modifiche e integrazioni

In realtà Ufficio Zero Linux 11.3 Anna è una versione largamente modificata di Linux Mint, con un aspetto decisamente più figo e moderno. Molto è stato fatto in questo senso rispetto alla versione precedente che non convinceva del tutto. Il pannello inferiore dell'edizione Cinnamon è stato spostato sul lato superiore dello schermo. E così il menu principale. E per il lato inferiore si è optato per il progetto Plank, una c.d. dock in stile MacOS per l'apertura del menu, delle icone di accesso a programmi frequenti e delle finestre aperte.

Il desktop di Ufficio Zero Linux 11.3 Cinnamon
Il desktop di Ufficio Zero Linux 11.3 Cinnamon

Questo conferisce ad Anna un aspetto non differente, nell'impostazione, da quello di elementary OS ma con una decisa spinta in più a livello grafico. Il tema di icone predefinito è gradevole e familiare a chi abbia esperienza con Windows. E si associa bene agli sfondi in stile azzurro che si alternano a tempo. Il tutto però visto attraverso il File manager Nemo, fiore all'occhiello dell'edizione Cinnamon di Linux Mint. Per potenza, quantità di preferenze modificabili e funzioni integrabili con un click dal centro software Gestore Applicazioni. La ulteriore personalizzazione del desktop con applet, desklet, azioni ed estensioni non trova poi limiti nell'edizione Cinnamon rispetto alle altre.

Perché Ufficio Zero e non Linux Mint

Avere Mint significa avere una schermata di benvenuto che guida l'utente nei primi passi, lo invita a pianificare punti di salvataggio del sistema, attivare il firewall e a personalizzarlo ulteriormente. Avere Mint in qualunque edizione, significa poi avere a disposizione le Xapp specificamente previste nel sistema operativo: dal lettore di file di testo e PDF, a Hypnotix per la tv in streaming, a Pix per la catalogazione, visione e modifica di foto, a Warpinator per la condivisione istantanea in rete senza configurazioni e tanti altri.

Linux Mint è anche dotato di una utilità chiamata Applicazioni web. Di cui è ovviamente dotata anche Anna. Questa consente di assegnare una apposita icona e finestra di browser a siti web di utilizzo frequente. Che così possono venire integrati nel menu, sul desktop e nel sistema come fossero programmi autonomi. E questo permette di non perderli tra le tante schede aperte nel browser. Penso ad esempio a chi possiede abbonamenti Microsoft 365 o Adobe e può così riuscire ad integrarne le versioni web perfettamente nel sistema. Oppure anche gestionali, programmi di fatturazione elettronica o contabilità basati su web.

Come funziona

L'utente di Ufficio Zero riceve aggiornamenti di sistema e di molti programmi preinstallati e installati successivamente, direttamente da Linux Mint, fino ad aprile 2029. Sia il kernel Linux, sia il sistema e la sicurezza dei programmi preinstallati e di quelli installati dall'utente.

Ma ai repository, gli archivi ufficiali e verificati di software installato ed installabile di ogni sistema operativo su base Linux e nello specifico quelli di Linux Mint, Ufficio Zero ne aggiunge di personali curati dal team stesso. Se ne ha traccia aprendo Origini Software. Come in Linux Mint, vi sono i pacchetti della base Ubuntu 24.04 LTS a cui si aggiungono quelli di Linux Mint 22.

Le fonti software di Mint in Ufficio Zero Linux
Le fonti software di Mint in Ufficio Zero Linux

Nei Repository aggiuntivi si trovano però tutti quelli aggiunti da Ufficio Zero alla base Linux Mint. Questi esprimono immediatamente il vantaggio di utilizzare Ufficio Zero anziché Linux Mint in certi scenari.

Repository aggiuntivi

In questi repository specifici di Ufficio Zero, gli utenti del sistema operativo trovano anzitutto driver per stampanti e scanner di tutte le marche. Ciò garantisce l'utilizzo immediato anche dello scanner in automatico al momento della connessione per moltissimi modelli. Linux Mint si limita all'integrazione del supporto per stampanti HP ma l'utente deve poi comunque installare con un click il driver per lo scanner.

Quando però colleghi una stampante multifunzione, di qualunque marca, al computer con Ufficio Zero, puoi essere ragionevolmente sicuro che abbiano già aggiunto i relativi driver che sono installati automaticamente in fase di riconoscimento dell'hardware.

Per lo meno così è stato per la mia multifunzione HP a colori che mi ha permesso di stampare ed effettuare scansioni senza alcun intervento, pochi secondi dopo la connessione del cavo USB. È invece bastato accendere la multifunzione wireless perché fosse riconosciuta e pronta all'uso.

Scanner della multifunzione pronto all'uso subito dopo la connessione
Scanner pronto all'uso subito dopo la connessione

Già questo è un aspetto interessantissimo, salva tempo e complicazioni!

Dotazione software

La dotazione software predefinita di Anna è anzitutto quella che ti puoi aspettare in Linux Mint come accennavo ma con un importante presa di posizione già a partire dal browser predefinito. Il team di Ufficio Zero volta le spalle a Firefox e opta per LibreWolf in apparente allontanamento dall'approccio puro ma sempre meno apprezzato di Mozilla. Il client di posta elettronica è comunque Mozilla Thunderbird.

Firefox non è nemmeno installato ma è installabile come pacchetto .deb, compilato sempre in tempi rapidi dal team di Linux Mint. Che a sua volta si distacca da Ubuntu che prevede ormai il browser Mozilla solo nel discusso formato snap controllato da Canonical, la società che rilascia Ubuntu.

Non mancano la suite LibreOffice cui il tema di icone di Ufficio Zero assegna riferimenti ai programmi Microsoft Office, riproduttori in grado di riprodurre audio e video in ogni formato, leggere ed aprire documenti di qualunque tipo oltre a utilità varie e strumenti di analisi e gestione dischi.

Programmi nei repo agg

Gli utenti di Ufficio Zero possono installare nuovi software con un click da una versione modificata del centro software grafico, l'app store di Linux Mint, chiamato Gestore Applicazioni. Attenzione, con il nome Gestore Applicazioni, in Ufficio Zero 11.3 Anna, trovi due differenti voci nel menu sotto Amministrazione. Quella accompagnata da una U rossa è quella specifica di Ufficio Zero accompagnata anche dai suoi software. L'altra è quella nativa di Linux Mint.

Opportuno utilizzare quella modificata che si trova ancorata alla Dock. Vi troviamo sia pacchetti provenienti da Linux Mint, sia quelli appositamente curati o suggeriti da e per Ufficio Zero. E vi sono alcune categorie ben evidenziate che non sono presenti nel Gestore Applicazioni di Linux Mint. E contengono spesso software anche proprietario, installabile con un click, quando un utente Linux Mint dovrebbe scaricare i file da siti ufficiali e provvedere in autonomia all'installazione.

Il Gestore Applicazioni di Ufficio Zero
Il Gestore Applicazioni di Ufficio Zero

Tra questi ad esempio Google Chrome, Microsoft Edge, il software di controllo remoto AnyDesk. Ma più importanti, per un utente italiano, sono quelli legati a driver e middleware necessari al funzionamento di dispositivi come lettori di CNS e CIE. E infatti vi si trovano anche i software di firma digitale Firma4NG, GoSign e persino slpct per la gestione del processo civile telematico.

Si installano con un click in Ufficio Zero. A differenza del non indifferente sforzo che di solito un utente di questi servizi ha bisogno di compiere per avere tutto funzionante. Direttamente nel menu di Anna, sotto Altro, si trova direttamente un'icona per lo scaricamento e installazione automatica di Aruba Sign nell'ultima versione ancora funzionante con Linux.

Wine

Un altro passo incontro agli utenti di software per Windows, spesso con licenze pagate non poco, Ufficio Zero prevede l'automazione dello scaricamento e configurazione del livello di compatibilità Wine, che serve ad eseguire nativamente in ambiente Linux le applicazioni destinate a Windows.

Come per l'installazione di software gratuito ma proprietario, anche con l'integrazione dell'ecosistema di compatibilità Microsoft, il team di Ufficio Zero non li impone e non li incoraggia ma li offre all'utente in cerca di meglio dopo la fine del supporto per Windows 10.

Prestazioni e applicazioni.

Ufficio Zero 11.3 è un sistema reattivo come ci si aspetta dalla base Mint Cinnamon. È facile trovare un impegno di RAM di poco superiore ad 1 GB di RAM anche se 8 GB sono raccomandati per uso professionale.

Impegno risorse Ufficio Zero Linux 11.3 Anna
Impegno risorse Ufficio Zero Linux 11.3 Anna

Boost Media APS

Offrire così tanti c.d. mirror per l'erogazione degli aggiornamenti e l'installazione di software ai propri utenti ha un costo. E non è detto che le donazioni bastino sempre a coprirlo per intero. A metà 2025 i responsabili del team di Ufficio Zero hanno annunciato la nascita di Boost Media APS: Associazione no profit di Promozione Sociale per, leggiamo testualmente, "la promozione ed il sostegno di Ufficio Zero Linux OS; di servizi digitali etici; di software Open Source italiano ed europeo sulle release Ufficio Zero Linux OS, l'educazione al riuso di hardware obsoleti; la promozione di software Open Source in ambito PA e scolastico rilasciati sui mirror di Ufficio Zero Linux OS".

Tanti obbiettivi ambiziosi che propongono una partecipazione con una quota annuale al momento fissata in € 40. A fronte di questo è facile verificare nella pagina software di Boost Media APS, che l'associazione ha supportato alcuni progetti interessanti includendoli nel sistema operativo. CurriVit per la creazione guidata di curricula senza il timore di tracciamento e raccolta di dati personali. Allo stesso modo funziona PurpleTube, un accesso ai canali Peertube con una ricerca combinata in tutte le istanze del network video decentralizzato e alternativo. Oppure Frog, applicazione web, self-hosted, che permette la creazione/generazione di QR code senza traccianti.

DevConf

Associata a queste attività di Boost Media APS vi è quella chiamata DevConf.it. Per ora una minima pagina web avvisa che si tratta di un evento triennale di ritrovo per sviluppatori di tecnologie open-source al fine di fornire un'occasione per fare rete e vedere magari il proprio progetto adottato nel sistema operativo Ufficio Zero.

Homepage di devconf.it
Homepage di devconf.it

Auguro buona fortuna a questa iniziativa e ne seguo gli sviluppi.

Considerazioni finali

Come ho anticipato, in un periodo in cui milioni di utenti di PC sono costretti a cambiare computer perché inadatto a Windows 10 morente e abbandonato, Ufficio Zero strizza l'occhio ad utenti e realtà professionali abituate a Windows, ma forse esasperate da costi, problemi e politiche commerciali aggressive di cui Microsoft si sta rendendo sempre più spesso protagonista.

Ufficio Zero Linux è un progetto tutto italiano e la versione 11.3 basata sulla più recente versione di Linux Mint Cinnamon ha confermato nelle mie prove la solidità della sua base. Il lavoro di mantenimento di repository aggiuntivi permette di utilizzare stampanti multifunzione e scanner di ogni marca senza alcun intervento, dopo la prima connessione.

Il centro software integra quello tradizionale di Linux Mint per offrire un'esplorazione semplice ed un'installazione con un click di molti interessanti programmi, specie per l'utenza italiana, compilati dal team di Ufficio Zero per l'installazione con un click. Programmi che in Linux Mint e altre distribuzioni richiederebbero i pesanti e discussi formati Snap o Flatpak. A questo si aggiungono il supporto completo e immediato per lettori di CNS e CIE, l'installazione e configurazione automatizzata per i più comuni programmi di firma digitale e quello per la gestione del processo civile telematico.

Il progetto è stato ripreso di recente ma è ambizioso. E di recente è stata introdotta la prima edizione Education di Ufficio Zero Linux, nata per l'istruzione che integra i migliori software tecnici e didattici per studenti di vario grado.

Il team di Ufficio Zero si muove baldanzoso con ulteriori iniziative, affiancate alle richieste di contributo volontario, come quella di Boost Media APS e cerca di attirare sviluppatori opne-source da supportare e per integrarne i progetti nel sistema operativo.

Un Linux Italiano

Malgrado un nuovo corso di vita breve, le basi sono più che buone anche per un sistema da adottare più ampiamente se esistesse una volontà politica di limitare i costosi software di oltreoceano con i quali siamo pure spiati.

Superare gli ostacoli per arrivare al settore pubblico ed educativo temo sia tutt'altro che scontato. Ma se il team di Ufficio Zero avrà successo con le sue strategie comunicative e potrà ingraziarsi la comunità open-source italiana, è facile pensare che sentiremo parlarne ancora a lungo.

Diffondi la conoscenza!

8 commenti su “Ufficio Zero Linux 11.3 Anna”

  1. Ciao Dario, come sempre splendida recensione. Per un pò ho provato pure io Ufficio Zero ma non faceva per me. Sono sempre più convinto che il mondo Linux porti benefici in molti settori, primo fra tutti quello ambientale, riducendo (se solo si vuole) di molto i rifiuti tecnologici.
    Ad esempio io ho preso un “vecchio” pc che Redmond ha detto non andare più bene, ho installato solo Mint, aggiunto uno vecchia tastiera Apple, un monitor da 24″ recuperato assieme al pc e mi sono fatto il piccolo ufficio di casa.
    Ho solo speso circa una trentina di euro per una prolunga usb ed una chiavetta wi-fi su Amazon.
    In questo modo posso tranquillamente usare la macchina per fare le cose mi servono, guardare video, ascoltare musica e gestire i miei file della vita di casa.
    Molte cose sono sul cloud, quindi le riesco ad avere sempre con me, sul mio vecchio dell del 2013 anch’esso con Mint.
    Questo per dire che DAVVERO Linux ora E’ la soluzione.
    Quante persone si sentono dire da tecnici o venditori “Il suo pc è vecchio, deve cambiarlo!”, e magari ne fanno un uso base e non hanno bisogno di chissà quali risorse.
    Ora il mio Veriton sta girando, con il suo SSD ed un altro HD dove Timeshift fa il backup (tutto dentro il case) e posso stare tranquillo almeno fino al 2029.
    Semmai ne sentirò la necessità, aggiungerò della ram ma al momento va benissimo così (8 giga) .
    Se solo ci fosse la volontà politica, quanti soldi l’amministrazione pubblica potrebbe risparmiare?
    Perché devo vedere (durante gli open day delle scuole superiori della mia città, Ferrara) presentare dei corsi di informatica dove ho visto solo un computer con OpenSuse installato ed era quello dell’insegnante? Perché non parlar dell’open source (sia tecnicamente che come filosofia)?
    In una scuola viene lasciata in comodato d’uso la suite di Adobe agli studenti, ma davvero non esistono alternative meno costose? Cosa potrà mai costare una licenza per tutta la suite di Adobe, per tutta la scuola e per tutti gli studenti di certi corsi?
    In un’altra scuola vedi certe attrezzature che vengono controllate con vecchi pc con instalato XP…forse si potrebbe ragionare meglio su come spendere e destinare i (pochi) soldi che vanno in quella direzione.
    Ecco perché credo fermamente che Linux sia una grande soluzione ora come ora, a maggior ragione adesso che 10 lo stanno abbandonando.
    Anche io al lavoro ho un pc con 10, lo ammetto, ma solo perché ho l’obbligo di usare un programma vecchiotto altrimenti sarei già con Mint visto che adesso uso solo il cloud per fare quello che mi serve nell’90% dei casi.
    Da curioso sono diventato sostenitore, la trasformazione è stata graduale ma abbastanza profonda.

    Grazie per il lavoro che fai.

    Luca

    Rispondi
  2. Ciao Dario e complimenti per la recensione. Io penso che con i tempi che corrono e con un mondo che sta cambiando profondamente sarebbe bene che cambiassimo anche le nostre idee ed a nuovi strumenti che pensavamo non fossero importanti e che potrebbero rivoluzionare il nostro futuro. Linux protrebbe sostituire benissimo drasticamente Windows e fare risparmiare un sacco di soldi le pubbliche amministrazioni e molti privati. Questa nuova distro va bene per molti per avere un sistema già pronto per il proprio uso personale o la piccola azienda o impresa. Lo smanettone di Linux solitamente si crea la propria suite d’ufficio installando da solo le applicazioni che gli servono. Ormai Libreoffice e Only Office possono tranquillamente sostituire Microsoft Office anche negli uffici e nelle segreterie delle aziende. Ma poi anche su Linux ormai per chi vuole delle applicazioni professionali ci sono quelle anche a pagamento, se proprio uno vuole. Per esempio ultimamente per gestire i file PDF utilizzo Master PDF Editor 4.3.89 in versione free. E’ a pagamento la nuova versione 5 aggiornata, ma questa versione non “registrata” è possibile usarla ancora a scopo personale. Una chicca che non avevo nemmeno per Windows 11!!!!!!. Alla fin fine con Linux faccio quello che facevo prima con Windows 11. Penso che Microsoft ha purtoppo dominato troppo sugli allori dei suoi prodotti anche per causa nostra, nel rincorrere il “sogno” del prodotto americano perchè “Trend”, come facevano gli snobbisti del Mac che spendevano una barca di soldi per comprare un soprammobile perchè era Apple. E molti computer, anche recenti, ora sono obsoleti perchè Windows 11 si è appesantito sempre di più con i suoi aggiornamenti. Purtroppo Linux è propagandato troppo poco e non merita questo divario con i costosi e sopravvalutati prodotti Microsoft. Buon lavoro e buona continuazione.

    Rispondi
    • Ciao Giovanni, sono io a ringraziarti per l’apprezzamento e soprattutto per la tua analisi che è perfettamente in linea con il mio pensiero!

      Rispondi
  3. “e con un mondo che sta cambiando profondamente sarebbe bene che cambiassimo anche le nostre idee ed a nuovi strumenti che pensavamo non fossero importanti e che potrebbero rivoluzionare il nostro futuro. Linux protrebbe sostituire benissimo drasticamente Windows”

    Siccome però non siamo nati ieri e questo discorso è molto antico, ribadiamo il nocciolo del problema: quando qualcuno compra un computer ci trova Windows preinstallato.

    Questo rende conto del motivo per cui il pubblico in generale non ha modo di uscire dalla scatola Microsoft, se poi aggiungiamo che chi fa “informatica” di professione si trova con clienti che usano Windows e quindi chiedono prodotti e servizi per Windows, si elimina quasi del tutto anche la possibilità che dalla scatola escano quelli del mestiere.

    Quelli che si salvano sono le grandissime aziende tipo Google che hanno le risorse per riscrivere le regole e infatti quando Google decide di distribuire un SO per gli smartphone si può permettere di usare un kernel “linux” con sopra un runtine Java. Volendo avrebbe potuto anche inventare qualcosa di radicalmente innovativo. “linux” non lo trovi sul computer della casalinga di Voghera ma lo trovi sui server dei “social”.

    Rispondi
    • Ciao, interessante analisi. E io dico sempre che se Linux non lo usano tutti è perché non ha velleità di arrivare sugli scaffali. Se poi i colossi presidiano il settore pubblico e scolastico la cosa si fa più dura. Ma devo notare un altro fenomeno ultimamente. Tanti professionisti schifati dall’idea di non poter più usare il computer che hanno acquistato, nel modo in cui vogliono. Le cose cambiano e io non ho mai installato Linux in tanti computer quanto negli ultimi 3 mesi!

      Rispondi
    • E’ molto antico ma la “Casalinga di Voghera siamo noi, compreso tu e me”. La mia Azienda Ospedaliera con 1500 dipendenti spende 40 milioni di euro per anno per licenze Microsoft, servizi e computer nuovi. Ti sembrano bruscolini? Io faccio parte del personale tecnico di questa grossa Azienda ospedaliera Lombarda che poi fa appalti sanitari al risparmio sui poveri lavoratori delle ditte in subappalto e magari poi li lascia a casa. Google non c’entra nulla. Semmai Microsoft, Nvidia, Apple, e case produttrici di computer come MSI e Acer secondo te venderebbero computer con Linux che, per definizione, devono vendere continuamente per sostenere le loro aziende vendendo computer, hardware e sistemi operativi al mondo? Linux riutilizzando vecchi computer impedisce l’obsolescenza programmata di questi dispositivi elettronici e per questo per i colossi del NASDAQ Americano e Asiatico è un danno. Allo stesso modo dei telefonini che ogni 5 o sei anni li devi cambiare perchè i continui aggiornamenti rendono sempre più pesante il loro utilizzo. L’ “Economia deve Girare” ed i colossi dell’informatica sopracitati ti rispondono: cara “Casalinga di Voghera”, nella quale ci siamo tutti noi visto che paghiamo le tasse (la casalinga di Voghera non è una figura virtuale, in realtà rappresenta l’economia del paese): “pagaci pure i nostri laudati guadagni che dei tuoi lavoratori italiani sfruttati non ce ne frega nulla”. Poco è servito settimana scorsa a multare Amazon per la sua concorrenza aggressiva visto che di tasse ne paga poche in Italia. E mentre la Germania è costretta con la Volkvagen a produrre auto elettriche in Cina per poi rivendercele in Europa e con un Trump che ci ha messo dazi persino sul vino e sul prosciutto…ebbene…la “Casalinga di Voghera” se ne è ben guardata di tassare la Microsoft visto che in Italia fa soldi a palate nella nostra pubblica amministrazione. Scusami Dario per la risposta al commentatore, ma pensavo che facendo un discorso generalista tutti avrebbero compreso la realtà dei nostri giorni, ma a quanto pare mi sbagliavo.

      Rispondi
  4. Notizie divertenti sull’AI (off topic)
    ……………………………………………………………
    Ultimamente Red Hat ha cercato di promuovere i suoi strumenti basati sull’intelligenza artificiale, insieme a strumenti per lo sviluppo di nuove tecnologie. Questa posizione pro-intelligenza artificiale si è diffusa nella distribuzione Fedora, dove ha suscitato dibattiti e, questa settimana, ha prodotto risultati sorprendentemente scarsi. La scorsa settimana, Fedora Magazine ha pubblicato una guida per la configurazione e l’utilizzo di uno strumento di intelligenza artificiale per il monitoraggio, la risoluzione dei problemi e la gestione della distribuzione: “Abilitando un LLM all’accesso diretto alle informazioni e ai log di sistema, questo diventa parte attiva del processo di indagine durante la risoluzione di un problema. Consente a un LLM di interrogare direttamente lo stato del sistema, consentendogli di identificare colli di bottiglia nelle prestazioni e di identificare voci di log importanti che potrebbero essere trascurate da una revisione manuale”. La dimostrazione è andata male, con l’intelligenza artificiale che ha fornito informazioni false, ha diagnosticato erroneamente un problema di rete e ha ripetutamente tentato di convincere l’utente a eseguire il gestore di pacchetti apt di Debian invece dello strumento dnf di Fedora.

    Rispondi
  5. ufficioZero è un progetto davvero interessante e ho avuto il piacer di conoscere uno degli sviluppatori ad una fiere dell’elettronica, una persona davvero disponibile. Unica pecca (non trascurabile) che vedo è la non possibilità (in questo caso) di fare l’avanzamento automatico dalla versione precedente, cosa che mi fa desistere nel proporre la versione edu (al momento ancora basata su mint 21).

    Dario, sarebbe troppo chiederti un confronto / analisi tra mint – ufficio zero – zorin os? Mi piacerebbe leggere il tuo punto di vista su quale sia più indicata per un uso piuttosto che per un altro… ho letto altri tuoi confronti in passato (per esempio quello sulle distro leggere) ed è apparto subito evidente che nonostante la tua predilezione per mint hai sempre fatto articoli molto obiettivi. Grazie.

    Rispondi

Lascia un commento