Indice articolo
- 1 Quando scopri Linux
- 2 Scelta del sistema operativo
- 3 Scelta dell’ambiente desktop
- 4 Possibilità di personalizzazione
- 5 Gestione di file e file system
- 6 Gestione di installazioni e aggiornamenti
- 7 Sicurezza
- 8 Trasparenza di meccanismi
- 9 Privacy
- 10 Obsolescenza programmata
- 11 Comunità e supporto
- 12 Allora perché non usano tutti Linux?
- 13 Termine del supporto per Windows 10: è il momento di provare Linux
Scoperto Linux, difficile tornare a Windows. In questo articolo ti racconto i perché. Condividerò i motivi concreti per cui, una volta scoperto il mondo Linux, tornare a Windows sembra una possibilità molto remota. Senza fanatismo, solo osservazioni verificabili e sincere dopo anni di esperienza.
Quando scopri Linux
Chi usa il computer ogni giorno per lavorare, studiare o semplicemente navigare, si abitua facilmente a un certo modo di fare le cose. Windows, da questo punto di vista, è stato per molti anni la strada più battuta, più che altro per abitudine o per mancanza di alternative immediate, non sempre per scelta consapevole. Ma cosa succede quando si esce da quel percorso già tracciato e si prova Linux? Non si tratta solo di cambiare sistema operativo: è come passare da un’automobile con cambio automatico bloccato a una dove puoi finalmente scegliere le marce. E scoprire che la strada è più interessante di quanto sembrasse.
Molti pensano che Linux sia riservato a chi “ci capisce di informatica”, o che serva solo per programmare, hackerare reti o salvare vecchi PC polverosi in cantina. In realtà, negli ultimi anni il mondo Linux ha fatto passi da gigante sul fronte della semplicità, della cura grafica e della disponibilità di software per l’uso quotidiano. Non è perfetto — ma nemmeno chi lo sviluppa ha mai preteso che lo fosse. Anzi, il bello è proprio che puoi adattarlo a te, e non sei più costretto ad adattarti tu al computer.

Quello che segue non è l’ennesimo confronto “da fan”, con le bandierine da una parte e dall’altra.
È una carrellata di aspetti pratici, piccoli e grandi, in cui Linux si distingue, spesso in meglio, rispetto a Windows. Tranne i più ovvi e già noti come gratuita e maggiore snellezza.
Alcuni li scopri subito, altri ti sorprendono nel tempo. E magari, anche se sei già passato a Linux, ti ritrovi a sorridere riconoscendo certe dinamiche.
Perché, alla fine, chi sceglie Linux raramente lo fa per moda, ma spesso ci resta per convinzione.
Scelta del sistema operativo
Partiamo dalla scelta di sistemi operativi. A differenza di Windows, che offre poche varianti ben definite (solo Windows 11 dopo la fine del supporto a Windows 10 in ottobre), Linux non è un unico “produttone” ma un insieme di famiglie di sistemi operativi – le famose “distribuzioni”.
Il kernel Linux in effetti, da solo non è un sistema operativo. È il software che si prende la briga di comunicare con le parti del computer e metterle a disposizione del sistema operativo vero e proprio e dei programmi.

L’offerta di differenti sistemi operativi è fin troppo ricca per non disorientare un principiante inesperto. Alcune c.d. distribuzioni sono realizzate per l’utente comune, per farci di tutto, senza pensieri, anche già solo con i tanti programmi preinstallati. Come Linux Mint e Zorin OS. Puoi provare i sistemi operativi al completo avviando da USB senza toccare gli hard-disk del PC. Puoi decidere di installarlo da solo o a fianco di Windows in modo automatico con la scelta all’accensione.
Ci sono distribuzioni specializzate per fare musica, grafica, video o effetti speciali. Altre per i programmatori o per recuperare dati, per l’hacking etico, per verificare la sicurezza di siti web. Alcuni sono votati alla privacy, altri all’educazione, all’intrattenimento domestico, al retro gaming o per giocare titoli Steam per Windows con o Heroic Game Launcher.
Qualunque sia il tuo computer o le tue esigenze, c’è una versione di Linux (o anche più di una) che ti aspetta a seconda del computer cui è destinata. La scelta di sistemi operativi è il primo aspetto in cui Linux se la cava meglio Windows.
Scelta dell’ambiente desktop
Parliamo delle possibilità legate all’aspetto. Se scegli Windows sai quale è il suo aspetto. Non ce ne sono altri. Linux invece offre una varietà di opzioni anche per l’ambiente desktop, cioè l’interfaccia utente che utilizzi per interagire con il sistema, il desktop, le icone e le finestre.
Tutte le più note e robuste distribuzioni, offrono già il sistema operativo in molteplici edizioni a seconda dell’ambiente grafico e alcune utilità di base che lo accompagnano.

Alcuni ambienti desktop come Xfce, Lxde e I3 sono più leggeri ed efficienti, mentre altri, come GNOME per Ubuntu o KDE Plasma offrono più funzionalità e capillarità di personalizzazione. Ciascuno ha i propri vantaggi e punti di forza. Ma ce ne sono anche più leggeri come Xfce, Budgie, LxQt e tanti altri. Riprendono volutamente l’assetto di Windows perché è quello con cui tutti gli utenti hanno maggiore dimestichezza. Ma ce ne sono alcuni che ricalcano un po’ più l’aspetto di macOS o sono completamente originali. Puoi scegliere quello che meglio si adatta alle preferenze e al tuo computer.
A differenza di Windows, dove l’aspetto è fisso, con Linux è possibile installare più ambienti e scegliere, ad ogni avvio, quale usare. Anche i temi e gli stili possono essere cambiati con un semplice clic, senza la necessità di ricorrere a programmi esterni.
Una cosa simile non ha paragoni se confrontata con il vincolato mondo dei sistemi operativi commerciali come Windows o MacOS.
Possibilità di personalizzazione
Se parlo di possibilità di personalizzazione di Linux è risaputo che sia un suo punto di forza. Perché con Windows puoi modificare lo sfondo desktop, scegliere un tema chiaro o scuro e opzioni per il testo grande. Puoi anche nascondere alcuni elementi della barra e spostare l’elenco di icone di nuovo a sinistra. Ma le modifiche complessive all’aspetto del sistema sono generalmente limitate.
Con versioni precedenti di Windows, l’utente poteva intervenire su preferenze come spessore, colore delle barre dei titoli delle finestre, delle barre di scorrimento e dei caratteri. Ma se vuoi personalizzarne l’interfaccia oltre gli aspetti consentiti o per aggiungere nuove funzionalità, devi cercare programmi di terze parti.
In Linux, ciascuno degli ambienti desktop, preso anche singolarmente, si comporta meglio di Windows quanto a possibilità di modifica e personalizzazione.
L’ambiente KDE Plasma, usato anche in Kubuntu e molto apprezzato dagli utenti di Windows per la capillarità delle opzioni modificabili, puoi scegliere, temi, aspetto, colori, caratteri, ecc. Il sistema operativo Zorin OS consente all’utente di modificare radicalmente l’aspetto desktop con un solo click e senza nemmeno riavviare. Puoi scegliere un aspetto simile a differenti versioni di Windows, uno in stile MacOS, uno in stile Ubuntu ed altri temi che sono divenuti dei classici in ambito Linux.

Gestione di file e file system
Linux ti sorprende anche nella gestione dei tipi di file e compatibilità con le partizioni di altri sistemi operativi. Supporta un’ampia gamma di sistemi di file. Oltre al suo predefinito EXT4, supporta nativamente partizioni Windows NTFS, FAT32, hfsplus di Apple e alcuni potentissimi filesystem come ZFS e BTRFS. Ciò significa che Linux è in grado di montare, cioè attivare e accedere a file system utilizzati da altri OS come macOS o Windows senza dover installare driver speciali. E anche di formattare hard-disk in tutti questi formati.
La struttura di una distribuzione Linux
La struttura organizzativa di un sistema Microsoft prevede lettere di unità per le partizioni e all’interno di quella di sistema, indicata comunemente con C. Anche se ciò può disorientare un utente Windows, Linux non prevede differenti strutture per ciascuna partizione. Non troverai C, D ecc. In Linux, la base o meglio radice del filesystem è rappresentata da una unica cartella indicata semplicemente con /
, che è il punto di ingresso per l’intera gerarchia dei filesystem.

Ci sono directory che contengono i file e le cartelle necessarie per il funzionamento del sistema operativo e quelle dei singoli utenti per i propri documenti personali. Le periferiche, come ad esempio dischi esterni o unità ottiche, sono montate, cioè visibili, in una directory specifica della radice, chiamata /mnt
. Persino le stampanti e le altre periferiche si trovano all’interno di questa struttura unica, logica, organizzata e senza nemmeno un registro di sistema.
Quando installi Windows, devi poi dotarlo di tutti i c.d. codec multimediali che servono a riprodurre audio e video ricorrendo talvolta ad utilità come K-Lite Codec Pack. Oppure, ad esempio scaricare il supporto per i formati video HEVC ad alta efficienza dal Microsoft Store. Lo stesso può valere per formati audio particolari.
In Linux, durante l’installazione di qualunque sistema operativo, puoi semplicemente spuntare una casella per includere il supporto per tutti i tipi di file audio e video in un unico pacchetto che proviene dalla stessa fonte. Non sempre sono open-source ma sono gratuiti come MP3 o DivX. Un click all’inizio e non dovrai più preoccuparti di formati audio o video dalla riproduzione problematica.
La gestione di formati di file, della struttura del sistema e delle sue potenzialità di applicazione multimediale decretano una notevole superiore semplicità e razionalità rispetto all’ecosistema Microsoft.
Gestione di installazioni e aggiornamenti
La semplicità e la discrezione degli aggiornamenti di Linux è tra le ragioni per cui, una volta scoperto, è difficile tornare indietro.

Con Windows se controlli manualmente la disponibilità di aggiornamenti, puoi verificare solo una sommaria e spesso complicata descrizione per sapere cosa fanno. Alcuni sono opzionali e puoi decidere di non installarli. Puoi pianificare controllo, scaricamento e applicazione aggiornamenti. Quasi sempre richiedono un riavvio, peraltro non sempre proprio rapido, per essere applicati.
Per i programmi da te installati, devi ricorrere a specifiche procedure, differenti per ciascuno di essi. Se la dotazione software di Windows non ti è sufficiente, ricorrerai spesso a software anche non Microsoft da integrare nell’installazione. Differenti fonti di provenienza e meccanismi di aggiornamento avvengono in modo indipendente da quelli del sistema operativo. Questo non semplifica certo la vita e ti costringono ad aggiungere ulteriore software per fare ciò che il sistema non prevede.
In Linux gli aggiornamenti arrivano spesso, nessuna o più volte al giorno, ma le quantità di dati sono ridottissime. Li applichi quando vuoi. Non interrompono mai le attività e solo quando è il kernel ad essere aggiornato, suggeriscono un riavvio per essere applicati tempestivamente. Il riavvio però richiede i tempi soliti. Puoi anche pianificare automatismi e non pensare più a nulla. Puoi stabilire che certi file e programmi non vengano aggiornati o che il sistema si ripulisca da solo delle versioni superate.
Affidabilità senza compromessi
Mai in quasi dieci anni di Linux Mint come sistema operativo principale per fare tutto anche per lavoro, sono stato piantato dopo un aggiornamento o costretto a tornare ad un punto di ripristino precedente.
Inoltre, se installi software aggiuntivo dal centro grafico della tua distribuzione, ne ricevi subito una versione verificata e resa compatibile dal team del tuo sistema, ma ne ricevi anche successivi aggiornamenti, tutti centralizzati nell’interfaccia grafica in tua dotazione. Clicca su Installa aggiornamenti, indica la password e l’intero ecosistema software viene reso più stabile e sicuro. Questa possibilità non sembra realizzabile nel frammentato ambito software di Windows.
Sicurezza
Il tema della sicurezza è controverso. In teoria un colosso tecnologico con il meglio dei programmatori che si possano ingaggiare dovrebbe garantire una sicurezza nell’ordine di grandezze superiore rispetto ad un sistema operativo utilizzato in 4 computer da tavolo ogni 100 esistenti e sviluppato in modo non organizzato da tantissime differenti realtà.
Siccome Linux è meno usato di Windows, il sistema è però meno bersagliato da malware e tentativi di intrusione perché i malintenzionati preferiscono concentrarsi su soluzioni che possano avere il massimo impatto sulla massima quantità di dispositivi. Insomma questo è il rovescio della medaglia del più grande vantaggio di Windows su Linux, cioè la sua maggiore diffusione.
Ci sono poi prove che la comunità Linux si muova molto più velocemente delle realtà commerciali come Microsoft ed Apple, per risolvere i difetti di sicurezza che vengono riscontrati. Sebbene sia una visione parziale e di qualche anno fa, lo ha documentato nei dettagli Project Zero, il team di Google incaricato di occuparsi della sicurezza informatica.

I dati sembrano la dimostrazione che il software aperto è meglio di quello chiuso su questo tema. Molti occhi sono migliori di pochi occhi. La libera disponibilità dei codici sorgenti di Linux e dei programmi open-source, permette a chiunque di verificare se vi sono falle e contribuire a segnalarle e migliorarle.
La sicurezza dei software aggiuntivi
La sicurezza di Windows può essere inoltre minata da installazione di software aggiuntivi non provenienti da Microsoft, reperibili da varie fonti. Questo significa che devi ritenere attendibili e sicuri molteplici soggetti e che il difetto di uno, può potenzialmente compromettere anche la sicurezza degli altri.
Quando invece installi un programma dall’app store, termine improprio perché nulla è in vendita, di una distribuzione Linux, sai che esso è stato verificato nel suo codice di programmazione, dal medesimo team che sviluppa il sistema operativo ed è facilmente integrabile nella dotazione senza rischi di conflitti e problemi di sicurezza.
Nel 2024, la trasparenza dei codici di programmazione dei programmi open-source, ha permesso di identificare codice malevolo nel software di compressione file più utilizzato in tutti i sistemi Linux, la libreria xz-utils
. Un vile attacco dall’interno alla catena della fiducia del software collaborativo. Che la lezione l’ha imparata. Le cautele del modello di sviluppo e rilascio di aggiornamenti di Linux hanno impedito che la minaccia diventasse un problema reale. Il software è stato corretto prima di essere distribuito come aggiornamento nei sistemi Linux più diffusi e stabili come Ubuntu, Debian e Fedora. Solo i più sperimentali e aggiornati quotidianamente hanno visto risolto il problema in poche ore. Nessuno può inserire funzioni spia e pensare di farla franca.
Trasparenza di meccanismi
Il fatto che Linux sia open-source significa che il codice sorgente del sistema operativo e dei programmi è disponibile per essere esaminato, modificato e distribuito liberamente. Ciò consente a chiunque, le 4 libertà ispirate da Richard Stallman, il capo spirituale dell’open-source, ideatore del progetto GNU e della Fondazione per il Software libero. Possono sembrare puramente ideologiche e prive di riscontro pratico, ma le libertà fondamentali legate al software libero possono essere così riassunte:
- Utilizzare il software per qualunque scopo, privato o per lavoro
- Accedere ai file di configurazione e comprendere i processi interni del sistema
- Modificare il codice sorgente del sistema per adattarlo alle proprie esigenze
- Contribuire al progetto e redistribuire le modifiche, con nuove funzionalità e miglioramenti, costringendo chi ne farà ulteriori, a rispettare la libertà altrui senza farne in futuro un progetto proprietario.
A differenza di Linux, Windows è un sistema operativo proprietario che è protetto da copyright per farne lucro. Più che legittimo. Ma ciò significa che il codice sorgente del sistema non è disponibile per essere esaminato o modificato e che molti meccanismi del sistema non possono essere ispezionati direttamente. Nemmeno con il monitor di sistema puoi davvero sapere cosa stia facendo il tuo computer quando comincia a sbuffare come un razzo in fase di lancio, anche se non stai facendo nulla di particolare.
Linux: file di sistema in chiaro
In ambiente Linux, la maggioranza dei file è poi, come si dice, in chiaro. Sono file di testo. Faccio un esempio. Se vuoi sapere come vengono attivate le partizioni di tutti gli hard-disk collegati durante l’avvio apri il file fstab
nella cartella /etc
e puoi anche modificarne le impostazioni.

La trasparenza dei meccanismi garantisce livelli di tranquillità che molti ritengono superiori rispetto alla certezza che Windows rispetti le tue impostazioni personalizzate sulla privacy. Visto che adesso scatta anche periodicamente screenshot di ciò che c’è sul tuo schermo. Ma questo introduce il prossimo punto
Privacy
Quando si parla di protezione della privacy, c’è chi la ritiene ancora importante. E altrettanto considerare le condizioni di utilizzo del software e la libertà di scelta dell’utente su come usare il proprio computer. Faccio un esempio.
Le condizioni di utilizzo di Microsoft Windows
Windows richiede all’utente di accettare numerose condizioni di utilizzo e politiche sulla protezione dei dati personali. Alcune di queste condizioni includono l’accettazione dell’installazione di software aggiuntivo e plugin non necessari, la condivisione delle informazioni personali con terze parti e la possibilità che Microsoft acceda ai dati del computer e della rete.

Queste condizioni sono spesso presentate in numerose schermate durante l’installazione di Windows, che risultano intimidatorie per gli utenti non abituati a leggere termini e condizioni. Con la conseguenza, voluta, che le accetti rassegnato, magari buttandola sul “tanto sanno già tutto” ma purtroppo con effetti del tutto equivalenti, dal punto di vista giuridico, a firmare un contratto senza leggerlo. E di libertà se ne prendono tante, tutte le aziende che rilasciano software distribuito con licenza di acquisto o di abbonamento corredate di “Accetta” da cliccare. Certo non si sfugge al controllo globale, ma limitare i danni è possibile.
In molti hanno rinunciato a far valere il proprio diritto alla riservatezza perché dicono che non hanno nulla da nascondere. A me pare sia come non avere a cuore la difesa della libertà di pensiero e parola perché non si ha niente da dire. Ma ci sono utenti sensibili. E sono già passati a Linux, dove il problema della privacy del software, fintanto che usi quello open-source e sei oculato in rete e con i messaggi che ricevi, non c’è.
Le condizioni di utilizzo di Linux
A differenza delle condizioni di uso di Microsoft, le distribuzioni Linux sono basate sulle licenze GNU/GPL, che offrono una completa libertà di scelta e trasparenza. Chi abbraccia l’uso di sistemi operativi open-source, riprende possesso e controllo di informazioni tenendoseli per contro proprio. Molte sentenze di giustizia europea si muovono per un freno.
Se installi Linux, non ci sono condizioni di utilizzo o politiche sulla protezione dei dati personali da accettare. Perché nessun tuo dato viene raccolto dal sistema operativo e non ricevi pubblicità. Sei libero di scegliere quali componenti software aggiungere e quali funzionalità attivare. Con una completa libertà di scelta e trasparenza che è tra le prime ragioni per cui molti utenti hanno già scelto Linux.
Nessuno analizza il tuo comportamento per capire cosa venderti, né cerca di guadagnare tracciando le tue attività per rivenderle ad altri che poi lo fanno. Linux non è freeware, dove è noto che se non paghi un prodotto, il prodotto sei tu. Questo tormentone non vale per Linux in cui non esistono versioni demo o limitate e poi una a pagamento, perché è open-source, i codici sorgenti sono di dominio pubblico e c’è una enorme differenza! Linux è sviluppato da chi lo vuole usare e non venderlo. E ti permette a tua volta di usarlo in libertà. Se poi prendi dimestichezza con strumenti che sono sviluppati per avere anche una versione per Windows e macOS, a differenza di altri costosissimi come quelli Adobe o Autodesk, puoi facilitare di molto una tua eventuale transizione anche graduale verso Linux, anche per il lavoro, in tantissimi scenari. E quando nei commenti mi dicono che non è possibile, ciò è purtroppo sempre dovuto al fatto che si è legati inscindibilmente a qualche servizio di quelli noti come vendor lock-in.
Obsolescenza programmata
E come non parlare anche del meccanismo dell’obsolescenza programmata? Linux è perfetto in questo scenario. Uno dei vantaggi riconosciutigli è la sua capacità di far durare il computer oltre le previsioni dei produttori. Non tutti sia chiaro. Se vuoi usare Ubuntu o Fedora devi sapere che guardano più avanti che alla compatibilità con vecchi PC.
Molti sistemi operativi proprietari, come Windows, tendono a “spingere” aggiornamenti che richiedono hardware sempre più recente, Linux offre una libertà diversa.
Grazie alla sua natura open-source e all’ampia varietà di distribuzioni, è possibile scegliere versioni leggere che consentono di far funzionare computer anche vecchi come nuovi. In pratica, se il tuo computer non è più ‘alla moda’, Linux ti offre la possibilità di aggiornarlo e mantenerlo operativo per anni, allontanandoti così dalla logica del ricambio continuo indotta dai grandi produttori.

Un computer commercializzato indicativamente con Windows 8 o successivi è ancora perfetto con molti sistemi Linux e in grado di supportare l’esecuzione di applicativi anche mediamente impegnativi ancora per anni.
Questo significa non solo risparmio economico, ma anche un impatto ambientale minore, perché si riduce anche lo spreco di materiale elettronico.
Comunità e supporto
Il cuore pulsante di Linux è rappresentato dalla sua comunità, una vasta rete di appassionati, sviluppatori e professionisti che, con entusiasmo, condividono conoscenze, soluzioni e aggiornamenti. Dai forum specializzati e dai gruppi sui social media alle mailing list e ai canali IRC, ogni utente può trovare rapidamente risposte a dubbi e problemi.
Questo sistema di supporto, basato sulla collaborazione e sul volontariato, garantisce che le problematiche tecniche vengano affrontate in tempi brevi e in maniera estremamente personalizzata. In pratica, se hai un problema o sei alla ricerca di un consiglio, la risposta è solitamente a portata di clic: la comunità Linux è sempre attiva e pronta a darti una mano.
Oltre alle risorse online, esistono anche gruppi locali noti come Linux User Group (LUG), che organizzano incontri, workshop e sessioni di formazione. Questi eventi, oltre a facilitare il confronto diretto, creano un ambiente amichevole e inclusivo in cui imparare e condividere esperienze diventa una parte fondamentale della vita quotidiana nell’ecosistema Linux.
Il supporto offerto da queste iniziative locali si traduce in un aiuto concreto, dove il problema non resta in sospeso ma viene risolto grazie all’esperienza diretta degli altri partecipanti.
L’assistenza per Windows
In netto contrasto, l’assistenza per Windows si articola principalmente in modalità centralizzate e spesso burocratiche. Gli utenti di Windows devono fare affidamento sui canali ufficiali, che spesso includono centri di assistenza a pagamento, garanzie limitate o procedure di supporto che possono risultare lente e meno personalizzate.
Il supporto gratuito, sebbene presente, tende a essere frammentato e meno immediato, con soluzioni che a volte richiedono la consultazione di documentazione tecnica troppo complessa per chi è meno esperto. In sintesi, mentre Windows propone un’assistenza più standardizzata e “univoca” – a volte distante e orientata all’automazione – Linux offre un supporto variegato, dinamico e, soprattutto, orientato all’aiuto reciproco e alla condivisione di conoscenze, rendendo la risoluzione dei problemi un’esperienza collaborativa e in molti casi persino più rapida.
Allora perché non usano tutti Linux?
Dopo questo elenco, volutamente limitato nei punti, è assolutamente comprensibile che tu abbia pronta per me una domanda per incastrarmi. Se ci sono tutti questi grandi vantaggi nell’adozione di Linux rispetto a Windows, perché non lo usano già tutti?
Ma questo è il titolo di uno dei miei prossimi articoli, perciò ti invito a restare nei paraggi perché presto proverò a rispondere!
Termine del supporto per Windows 10: è il momento di provare Linux
In ogni caso, con l’evoluzione dei sistemi operativi e il termine del supporto a Windows 10, è arrivato il momento di riflettere sul valore aggiunto che Linux offre. Questo articolo voleva ribadire come, a differenza dei sistemi proprietari, Linux proponga una filosofia di trasparenza, personalizzazione e supporto a lungo termine, capace di rispondere alle esigenze di un utente moderno e consapevole.
Il modello open-source di Linux permette di avere un controllo completo sul proprio ambiente digitale, garantendo aggiornamenti regolari e mirati senza le interruzioni e i sacrifici imposti dai grandi aggiornamenti di Windows. Oltre a questo, la possibilità di utilizzare distribuzioni leggere permette di mantenere in vita anche hardware ormai considerato obsoleto, contribuendo a un approccio più sostenibile e rispettoso dell’ambiente.
Il termine del supporto a Windows, infatti, rappresenta l’occasione perfetta per chi desidera sperimentare qualcosa di diverso e di più adattabile alle reali necessità quotidiane. Non si tratta solo di cambiare interfaccia, ma di scoprire un sistema in cui ogni componente è facilmente personalizzabile e dove la gestione dei file, la sicurezza e la privacy sono gestite in modo trasparente e intuitivo.
È il momento di mettere Linux alla prova: prova una distribuzione live da USB, esplora le varie opzioni di personalizzazione e scopri come, grazie a un vasto supporto della comunità, anche chi ha alle spalle anni di esperienza con Windows possa finalmente cambiare prospettiva. Lasciati sorprendere dai vantaggi concreti e prendi in mano il controllo del tuo computer, dando una nuova vita al tuo ambiente digitale in un’epoca in cui la flessibilità e la libertà sono più importanti che mai.
Caro Dario,
colgo l’occasione per ringraziarti.
Non dico che ho scoperto linux grazie ma mint si e lho provato con buona soddisfazione.
Sempre grazie a te ho provato zerooffice che deve molto a mint.
Anche io penso, o meglio pensavo, che ottobre 2025 possa essere l’inizio della rivincita di linux.
Dico pensavo perché purtroppo per chi è abituato a windos non così facile passare ad altro. Io ci sto riuscendo ma con fatica e ci ho messo un impegno che credo miei colleghi avvocati non ci metteranno. La colpa non è del sistema linux ma più probabilmente del fatto che trovare software specifici o driver particolari non è agevole. Secondo alcuni linuxiani i problemi sono nuove opportunità. Ma chi ha poco tempo e competenze limitate non è proprio così. Il forum molto utile ha però l’aria snob, se non chiedi secondo lo schema sei bagnato. La mia più che una critica è un consiglio per chi crede nel mondo linux. Avvicinare più utenti possibile, e mi sembra il senso di questo articolo, è un bene per tutti. Per ora però può attrarre solo utenti consapevoli gli altri rimarranno a windos coi suoi difetti ma pronto all’uso e familiare. Ti ringrazio di nuovo e continuerò a seguirti
Ciao Maurizio, sono io che ti ringrazio per il tuo tempo. Se non si ha sfortuna con l’hardware, le cose vanno più lisce ma concordo che ci sia ancora un vantaggio nella diffusione di Windows. Io noto solo che le comunità si indispettiscono facilmente per la pigrizia altrui. Se entri in un forum senza ricordare che stai avendo a che fare con persone che raramente sono coinvolte nello sviluppo del sistema operativo e che sono lì gratuitamente e per generosità, agli empatici questa cosa resta in testa e sanno ottenere aiuto. Dai solo un’occhiata alle domande senza risposta alla parte italiana del forum di Mint. Di certo trovi un negozietto di quartiere che (solo in teoria) è in grado di risolverti adeguatamente problemi con Windows e forse la prezenza fisica è anch’essa un vantaggio.
Buongiorno Dario,complimenti per questo articolo che cerca di promuovere l’uso di un sistema operativo Linux a chi non e’ contento di windows oppure in possesso di un pc che non supporta il passaggio a windows 11. Ho letto tutti i commenti su Youtube e devo dire che specialmente gli ultimi in ordine cronologico cercano in tutti i modi di denigrare Linux e i suoi sistemi operativi
paventando difficolta’ a non finire e l’impossibilita’ di usarlo per lavoro. Mi sembra proprio che qualcuno abbia messo occhio sul tuo blog e sul tuo impegno di promozione di Linux. A queste persone da parte mia voglio solo dire che Linux e’ un mondo meraviglioso ma se le persone sono contente di rimanere a windows ,se sono soddisfatte dal punto di vista della privacy e della semplicita’ d’uso anche a livello professionale nessuno le obbliga a questo passaggio. Io da parte mia cerco di aiutare gli amici che mi chiedono di provare Linux, non mi sono mai permesso di consigliare Linux quando mi chiedono aiuto perche’ magari hanno da formattare il pc dopo qualche aggiornamento finito male o semplicemente hanno detto meccanicamente si ad ogni richiesta fatta per fare l’installazione di un programma e si trovano spazzatura da tutte le parti. Linux e’ una conquista. E’ la volonta’ di cercare qualcosa di nuovo essendo consapevoli che qualcosa c’e’ da imparare ma oggi con S.O. come Mint o Zorin praticamente l’uso del terminale non e’ necessario
e tutti i programmi basilari per scrittura, audio e video, lettura pdf sono gia’ tutti preinstallati. A tutti quelli che criticano duramente Linux dico solo una cosa: rimanete tranquilli con windows, contenti voi….. E’ inutile infamare Linux perche’ chi si decide a provare questo mondo deve essere motivato ad imparare e non deve essere legato a software specifici di lavoro.
Capisco se riterrai non opportuno pubblicare questo sfogo ma leggendo i commenti ho notato che i primi sono entusiasti e poi seno diventati quasi ostili come se questo articolo desse fastidio.
Grazie mille Dario per quello che fai.
Ho due portatili, ed uno di essi è un ASUS decisamente potente, la cui CPU non è però nell’elenco di quelle previste per il passaggio a Win11. Finora ci ho lavorato tranquillo con Win10, installando l’11 solo sul più recente. Il messaggio di Microsoft “ehi, a ottobre butta via il tuo pc potente solo perché lo abbiamo deciso noi” l’ho trovato insultante e offensivo.
Da parecchio tempo mi ponevo domande sulla mia “dipendenza” dalle OTT americane, ed in particolare da Google e Microsoft. Dall’elezione del nuovo Presidente degli Stati Uniti, ho avuto la certezza che “non voglio più collaborare o fornire denaro o dati personali a chi considera l’Europa un nemico”. Sto quindi iniziando un lento e tranquillo processo di avvicinamento e passaggio a strumenti europei, anche a pagamento, rispettosi delle direttive europee sulla privacy, e non di proprietà dei cleptocrati americani. Quindi subito addio ad X e ricerca di social alternativi a quelli di Meta, subito utilizzo di Tutamail per giungere al completo abbandono di Gmail, acquisto di spazi protetti e dominio proprio su server europei…
E la minaccia di Microsoft è un invito a nozze anche per iniziare ad abbandonare quel macrosistema. Tra il mio pc e Microsoft ho deciso di buttare via te, cara Microsoft! 🙂
Quindi, inizierò a provare Linux Mint (che mi sembra il più semplice per iniziare il percorso) da USB, in modo da giungere preparato ad ottobre, quando sposterò metà del mio parco macchine su territori nuovi (rimarrà il pc con win11, ma solo per avere un backup psicologico fino al momento dell’abbandono totale).
Ti ringrazio per questo sito, che ho già eletto a compagno fondamentale di strada:-)
Ciao Marco, le tue motivazioni sono fortissime e questo ti consentirà di non arrenderti pigramente al primo intoppo. Gli intoppi si trovano eventualmente subito su uno specifico hardware, poi la strada diventa più facile e concordo sul mantenere una partizione senza bisogno di essere drastici. Il buon senso impone che si prenda dimestichezza e confidenza con i nuovi software in modo tale che naturalmente tendi ad avviare sempre meno Windows. Sono io che ti ringrazio per la condivisione e gli apprezzamenti e ti auguro buona fortuna.
Caro Dario, ti vorrei informare che Pewdiepie (uno youtuber con 100 milioni di iscritti) ha da un paio di giorni pubblicato un nuovo video in cui sostanzialmente invita i suoi iscritti a passare a Linux. In particolare ha scelto la distribuzione Linux Mint! E anche Arch su un portatile. Spero che possa essere di aiuto a convincere qualche persona in più a passare a Linux.
Grazie! L’avevo pubblicato come post su YouTube giusto una mezz’oretta prima del tuo commento 🙂
http://youtube.com/post/UgkxhqvlcjVCSNawOCOiK13V2v4xSvwE-40H?feature=shared
Chissà che non valga la pena di fare prontamente un video…
Anche io sto riprendendo ad usare Linux e i tuoi contributi, di così alta qualità e chiarezza, mi sono di sprone e di grande supporto.
Purtroppo, ho necessità di usare quotidianamente Autocad ma non sono ancora riuscito a trovare un’alternativa adeguata per sostituirlo sotto Linux. Approfitto, allora, per chiederti se hai qualche indicazione da darmi in proposito.
Di nuovo grazie per l’impegno e la competenza.
Ciao Fabrizio, grazie mille. Io non ho esperienza con modellazione ma staccarsi da Autodesk so che non sia facile. So che Linux propone software come Blender, Bonsai BIM, FreeCAD, OpenSCAD, Kicad ma per sentire più voci ti consiglio di postare una richiesta simile nel forum della tua distribuzione.
Non sarà certo Pewdiepie a convincermi di usare linux o windows. Non lo conoscevo (uso youtube solo per la musica, si, sfrutto cosi google o meta, e SOLO col browser, e SOLO in “incognito mode”) ma non appena ho visto l’inizio del video ho chiuso tutto l’ho dedicato alla spazzatura…
Ma veniamo a noi.
Ho molto apprezzato l’intervento di Marco(un altro) che invitava a spostarsi sull’asse europeo del software abbandonando progressivamente quello americano e spero che la presenza di quel pagliaccio del presidente che si ritrovano possa dare la spallata definitiva ai molti incerti …. (molti degli addetti ai lavori considerano ancora gli USA una grande democrazia… ma come può’ esserlo se ha un sistema elettorale che mette tutto nelle mani di uno solo? Ancora oggi apprezzo la vecchissima e ultra-consolidata regola della democrazia anglo-sassone – UK – che col maggioritario secco produce da secoli una democrazia PARLAMENTARE con un parlamento efficiente che a sua volta produce (o è capace di scaricare facilmente) un premier …
Noi pero’ in europa certe volte ci diamo la zappa sui piedi…. pure su linux…
Quali sono le distro linux più’ tipicamente europee e soprattutto con consolidata e vasta base utenti prevalentemente europea? Naturalmente ubuntu, k-ubuntu (e non x-ubuntu), Mint, open-Suse, volendo citare i piu noti, stabili e diffusi. Potrebbe entrarci manjaro ma mi sembra ancora un esperimento.
Eppure proprio della beta della versione 16 stabile (tanto attesa…) di open-Suse leggo la sorprendente: “Leap 16.0 will no longer run on machines that do not support x86_64-v2″….
Ma che senso ha una decisione del genere? Anche solo nell’ambito server e enterprise. Perché escludere la versione 2 e anche 1 della CPU x86-64, quando invece proprio ANCHE (e ripeto ANCHE) su quelle piattaforme bisognava puntare visto che Microsoft le abbandona dopo pochi cicli industriali e come e’ noto fa esattamente la stessa cosa sui PC (vedi avvicendamento win11 su win10)?
E voi che siete esperti di linux Mint/ubuntu, si potrebbe installare, nella sua versione attuale, su una CPU x86_64-v1 (spero ancora si sulla v2…)? E quanto reggerà con la base sottostante ubuntu ? E questa limitazione dipende appunto dalla base sottostante oppure può’ essere pilotata, nel caso di Mint, da tutto ciò che di esso non è ubuntu?
Oppure sarebbe già meglio, in quest’ottica, prendere in considerazione Mint-Debian-Edition, visto che a mio parere Debian e’ l’unica distro che prima di abbandonare una piattaforma hardware ci pensa fin troppe volte? Anzi ho quasi l’impressione che voglia mantenere stabile la sua presenza sul resto delle piattaforme hardware anche quelle meno diffuse?
A proposito, e qui forse Dario ne sà più di noi, con quali comandi riesco a leggere di avere una CPU 64 bit, v1 o v2 o v3?
Ciao a tutti e forza linux
E si io Io volevo passare a Linux ma ho dovuto digere perché mi piace della formula 1 uso now TV per vedere ma il problema è che now utilizza i drm di Microsoft senza quella lì non si può vedere perciò devo usare Windows per forza perché se lo vuoi vedere da PC fisso devo vedere Windows se non gli passerei all’inizio avendo questo problema nada non ne ho voglia non non c’è dentro i coglioni proprio vari metodi ma non c’è verso o sta lì un muratori di Android ne allora si però di sempre emularlo boh dammi il web non funziona uno e ho anche provato a installare browser Microsoft Page per Linux ma non cambia niente
Eh già, pensa che forma di coercizione che si sono inventati. Penso che in una macchina virtuale con KVM e Qemu potresti passare potenza grafica a Windows dentro Linux.