Linux Antivirus 2025. Le poche scelte possibili

Linux Antivirus 2025. Le poche scelte possibili. Linux si mantiene più sicuro di Windows ma nel 2024 cresce il rischio, specie in ambito cloud. In questo articolo vediamo dati più e meno recenti, valutiamo antivirus per desktop e soluzioni aggiuntive per la sicurezza, inclusi strumenti antirootkit e per l'analisi di eventuali compromissioni.

Linux Antivirus 2025. Serve davvero?

Chi si avvicina a Linux per la prima volta – magari dopo anni su Windows – si pone quasi sempre questa domanda: “Ma su Linux devo installare un antivirus?”

In rete si trovano ancora tantissimi articoli, forum e video che rispondono in modo differente e talvolta, come anche io ho fatto e per ora continuerò a fare, rimarcano che Linux è più sicuro per natura.

Ma sottovalutare l'esigenza di protezione di una postazione Linux è sbagliatissimo perché, anche se Linux è ancora molto meno esposto di Windows alle minacce di malware, le cose stanno cambiando e in peggio.

Io stesso, nel mio video Linux è Rock! e in altre occasioni ho citato uno studio di Project Zero, il team che si occupa di sicurezza dentro Google, Nel 2021 Project Zero pubblicò una panoramica dei tempi medi di correzione dei bug di sicurezza, evidenziando che il kernel Linux era tra i più rapidi: in media 32 giorni nel 2019, 22 giorni nel 2020 e appena 15 giorni nel 2021.

Il rapporto del team Project Zero di Google
Il rapporto del team Project Zero di Google del 2021

Sempre Project Zero ha però documentato un caso limite opposto su Linux: un bug scoperto nel 2016 che è stato corretto dopo anni.

La verità è infatti che, sebbene Linux resti un sistema molto meno esposto rispetto a Windows, le minacce stanno aumentando, e con esse anche le precauzioni da prendere.

Oggi vediamo quindi alcuni dati attuali sulla sicurezza di Linux e come lo scenario sia evoluto in senso negativo già nel giro di un paio di anni. Senza allarmismo ma per cautela, vediamo poi le poche ma valide soluzioni Antivirus concrete per utenti Linux inesperti nel 2025.

Vediamo poi come ottenere un tocco di protezione in più con utilità complementari validissime che richiedono però la riga di comando. Poi, antivirus a parte, come si può cercare di comprendere se il proprio computer con desktop Linux può essere stato compromesso in termini di sicurezza.

Aumento delle vulnerabilità e delle minacce su Linux

Prima dei dettagli su Linux Antivirus 2025 andiamo quindi all'analisi di dati, aggiornati alla pubblicazione dell'articolo, provenienti da realtà autorevoli e di spicco nel campo della sicurezza informatica. Che si aggiungono a quelli già citati per il 2021. Negli ultimi due o tre anni, diverse analisi hanno evidenziato un dato: i malware progettati per colpire Linux sono sempre di più.

Ma se ciò deve mettere in guardia l'utente comune, non deve però allarmarlo. Pare che le principali minacce abbiano avuto finora come obiettivo sistemi aziendali di cloud computing basate su Linux.

CrowdStrike – Global Threat Report 2024

Partiamo da CrowdStrike, azienda statunitense specializzata in sicurezza informatica. Molto nota per la sua piattaforma cloud di protezione avanzata contro malware, ransomware e attacchi mirati. Pubblica regolarmente rapporti dettagliati sulle minacce informatiche a livello globale, ed è considerata una delle fonti più autorevoli del settore.

Homepage di CrowdStrike
Homepage di CrowdStrike

Il report annuale di CrowdStrike analizza le principali minacce informatiche emerse nel 2024, evidenziando un aumento significativo delle intrusioni cloud e delle tecniche di attacco senza malware. In particolare, si segnala un incremento del 75% nelle intrusioni cloud e una riduzione del tempo medio di attacco a soli 2 minuti e 7 secondi.

Non specifica quale sistema operativo sia preso in considerazione quindi non è un dato che possa essere riferito esclusivamente a Linux. E si tratta di scenari quindi che non prendono in considerazione l'utente singolo come obiettivo ma che non devono comunque essere minimamente sottovalutati.

📄 Leggi il report completo: CrowdStrike

Già nel report 2023 CrowdStrike sottolineava come nel 2022 si fosse registrato un aumento del 35% delle intrusioni interattive rispetto all'anno precedente, molte delle quali hanno preso di mira sistemi Linux. SecurityWeek

Trend Micro – Midyear Cybersecurity Threat Report 2024

Quanto a rapporti sulla sicurezza specifica di Linux ci aiuta anche Trend Micro, società giapponese tra le più affermate nel campo della cybersecurity. Offre soluzioni antivirus e di protezione per privati, aziende e ambienti cloud. I suoi report annuali sono spesso utilizzati come riferimento per comprendere l'evoluzione delle minacce informatiche, incluso il crescente interesse degli attaccanti verso i sistemi Linux.

Homepage di TrendMicro
Homepage di TrendMicro

Il Linux Threat Landscape Report (cioè il rapporto sul panorama delle minacce) del 2023 di Trend Micro evidenzia un aumento del 62% nei tentativi di attacco ransomware su sistemi Linux tra il primo trimestre del 2022 e il primo trimestre del 2023. Quel tipo di minaccia per cui è previsto un riscatto traducendo letteralmente. Che criptano cioè le tue informazioni e le pongono sotto estorsione. È un dato importantissimo da non sottovalutare. Trend Micro

L'ultimo rapporto semestrale di Trend Micro, disponibile alla data di prima pubblicazione dell'articolo, offre una panoramica delle minacce informatiche più rilevanti nella prima metà del 2024, con un focus su ransomware, phishing cioè sottrazione con l'inganno di informazioni personali e ancora attacchi ai servizi cloud. Tra i dati salienti, si evidenzia che LockBit è stato il ransomware più rilevato, colpendo principalmente istituzioni bancarie e aziende tecnologiche. Trend Micro

📄 Consulta il report: Trend Micro

Allora serve un antivirus su Linux?

Ma il tema è Linux Antivirus 2025. Si ritorna quindi alla domanda iniziale: Allora serve un antivirus su Linux? La risposta più onesta è: dipende da come usi il computer. Se navighi in modo accorto, non installi software sospetto e tieni il sistema aggiornato, probabilmente puoi fare a meno di un antivirus “attivo”. Io ne non ne ho mai avuto uno e mai nessun problema. Nemmeno in 35 anni di Microsoft prima di saltare totalmente a Linux dove ho proseguito senza problemi negli ultimi 10. Ma non ti consiglio di fare come me se non sei un informatico disinvolto.

Anche se il desktop Linux per uso personale continua a essere meno esposto rispetto ad altri sistemi, non è del tutto immune. È quindi utile conoscere gli strumenti a disposizione, anche per utenti non esperti, per difendere la propria postazione in modo semplice ma consapevole.

Molti poi oggi usano chiavette USB, scaricano file da internet, ricevono allegati, magari da amici o colleghi che usano Windows o macOS. Anche se il sistema operativo Linux non viene infettato, trasmettere inconsapevolmente un file infetto può essere più facile e rappresentare un problema per gli altri.

Linux Antivirus 2025. Massima domanda, poca offerta

I sistemi Linux vivono una fase di espansione di utilizzo, sia nell'onnipresente cloud che nel proprio computer portatile o da tavolo con desktop Linux. Paradossalmente con il moltiplicarsi di minacce l'offerta attuale di antivirus con protezione attiva, al di fuori di soluzioni server aziendali, è decisamente inferiore a quella che c'è stata fino a pochi anni fa.

Si, perché purtroppo, soluzioni note un tempo come ESET NOD32 per Linux, BitDefender per Linux o Comodo Antivirus per Linux non sono più aggiornate o disponibili ufficialmente. Il sito indipendente AV Tests, da sempre riferimento sulla protezione di antivirus per diverse piattaforme ma sempre dotate di un desktop e non server, comprende software per dispositivi mobili, ma non per Linux.

Termine del supporto per Eset NOD32 per Linux
Termine del supporto per Eset NOD32 per Linux nel 2022

Insomma, si potrebbe dire che oggi, soluzioni diffusamente adottate di protezione in tempo reale euristica, che non si limitano cioè alla protezione da minacce note, ma analizzano anche comportamenti sospetti, per una postazione Linux singola, scarseggino.

Se si invece ci si sposta su soluzioni per server o cloud Linux, la scelta abbonda: a partire dalle soluzioni Kaspersky per Linux Endpoint Security a finire addirittura con quelle Microsoft.

Le soluzioni disponibili: due strumenti semplici da usare

Ma se sei o pensi di diventare utente comune di Linux non devi allarmarti perché Linux è ancora decisamente più sicuro perché può non subire conseguenze dirette per un virus per Windows. E questi sono i più diffusi in assoluto.

Se sei un utente domestico, magari appena passato a Linux, la buona notizia è infatti che non serve diventare esperti di terminale per effettuare una scansione antivirus di base.

Anche se non esistono più molte soluzioni “complete” con protezione in tempo reale, ci sono ancora strumenti seri e alla portata di tutti che possono aiutarti a tenere sotto controllo file sospetti e chiavette USB.

ClamAV + ClamTK: il classico open source

logo di ClamAv antivirus per Linux

Se si parla di Linux Antivirus 2025, ClamAV è il motore antivirus open source più noto su Linux. Di per sé, funziona solo da terminale, ma per fortuna esiste ClamTK, un’interfaccia grafica semplice che lo rende utilizzabile da chiunque.

ClamAV è uno storico antivirus open source nato nel 2001, pensato inizialmente per analizzare email e file alla ricerca di malware in ambienti Unix e Linux. È mantenuto oggi da Cisco e continua a essere una delle soluzioni più diffuse quando si parla di antivirus gratuiti su Linux. Non è pensato come una protezione in tempo reale, ma come uno strumento di scansione manuale o programmata: il suo utilizzo tipico è la ricerca di virus nei file scaricati, nei server di posta o per controlli di sistema.

Il cuore di ClamAV è il motore clamscan, che può essere eseguito da riga di comando o con una semplice interfaccia grafica come ClamTK, molto adatta a chi non ama il terminale. I suoi database si aggiornano piuttosto regolarmente e coprono una vasta gamma di minacce, comprese alcune per Windows: utile se si scambiano file con altri sistemi. Sebbene non offra protezione euristica avanzata né difesa in tempo reale, è ancora uno strumento utile e leggero per scansioni manuali o pianificate, e soprattutto accessibile a tutti.

Schermata di ClamTk per il controllo grafico di ClamAV
Schermata di ClamTk per il controllo grafico di ClamAV

Con ClamTK puoi:

  • Avviare scansioni di singole cartelle o dispositivi USB.
  • Aggiornare il database dei virus con un clic.
  • Gestire i file in quarantena.
  • Programmare scansioni automatiche (anche se non in tempo reale).

Come installare e usare ClamTK (senza terminale)

Per chi è interessato a Linux Antivirus 2025 e utilizza Ubuntu, Linux Mint, Zorin OS, elementary OS e altre distribuzioni basate su Debian/Ubuntu ma non solo, installare ClamTK è molto semplice e si può fare dal gestore di software grafico, senza digitare alcun comando.

Apri il centro software del tuo sistema (su Ubuntu si chiama “Ubuntu Software”, su Mint “Gestore Applicazioni”), usa la barra di ricerca in alto per cercare clamtk. Seleziona il risultato chiamato ClamTk – Virus Scanner. Clicca su Installa.

ClamTk nel Gestore Applicazioni di Linux Mint
ClamTk nel Gestore Applicazioni di Linux Mint

Ti verrà chiesto di inserire la password amministrativa (la stessa che usi per accendere il PC o installare programmi). A installazione completata, troverai l’app nel menu con il nome ClamTk. Puoi avviarla con un clic, ed è tutto pronto: niente configurazioni complicate. Il motore ClamAV sarà installato automaticamente come dipendenza, quindi non serve fare altro.

Quando apri ClamTk, troverai un’interfaccia con varie sezioni:

  • Scansione: per selezionare cartelle, dispositivi o l’intero sistema.
  • Cronologia: per vedere i risultati delle scansioni precedenti.
  • Aggiornamenti: il database dei virus si aggiorna automaticamente, ma puoi forzare un aggiornamento manuale se vuoi.
  • Quarantena: qui vengono isolati eventuali file sospetti.

💡 Consiglio: per una prima scansione, puoi scegliere la cartella Home o la chiavetta USB se hai collegato un dispositivo esterno.

Dr.Web Security Space per Linux

Logo Dr.Web antivirus Linux

Una soluzione antivirus multipiattaforma popolare tra gli utenti Linux è quella dell'azienda russa Dr.Web. Fondata negli anni '90 del secolo scorso, Dr. Web ha un distaccamento europeo sul suolo francese. Oltre che per esigenze aziendali è prevista anche una versione per utenti privati chiamata Dr.Web Security Space.

L'antivirus prevede una forma di protezione in tempo reale non basata su firme ma su comportamenti anomali dei programmi, che ben può essere definita di tipo euristico. Antispam per la posta, protezione anti-phising e per gli acquisti online nella navigazione, controllo genitori sono alcune delle caratteristiche della generosa offerta di Dr.Web.

Gli aggiornamenti arrivano anche più volte al giorno e possono essere effettuati automaticamente o manualmente.

Per il prodotto è prevista anche una versione di prova della durata di un mese, che può essere scaricata dopo aver fornito il proprio indirizzo email ed il consenso a comunicazioni relative alle novità.

Oltre il periodo di prova, sarà necessario acquistare una licenza, componibile in base alla durata e al numero di postazioni da proteggere (da 1 a 5). Il costo base per la protezione di un anno per un solo computer, è attualmente inferiore a € 25.

Devo ringraziare gli amici Gianpietro, Marco e Francesco e i loro commenti se, successivamente alla prima pubblicazione dell'articolo, hanno posto alla mia attenzione questa suite di protezione per utenti Linux. Sono molto felice che le mie attività mi consentano di imparare oltre che segnalare le mie conoscenze. E lo sono ancora di più perché mi consentono di migliorare le informazioni per tutti i lettori!

Kaspersky Virus Removal Tool (KVRT): portabile e pronto all’uso

Dal 2024, se di Linux Antivirus 2025 dobbiamo parlare con completezza, anche Kaspersky ha rilasciato uno strumento gratuito per Linux, pensato proprio per chi vuole fare una scansione occasionale e senza installare nulla. Kaspersky Virus Removal Tool (KVRT) è uno strumento gratuito ma purtroppo proprietario e closed-source per la scansione di malware su sistemi Linux a 64 bit.

Non offre protezione in tempo reale, ma consente di eseguire scansioni complete del sistema, inclusi memoria, settori di avvio e file compressi. Per una scansione completa, si deve eseguirlo con privilegi di superutente.

Esito positivo di una scansione con KVRT Kaspersky virus Removal Tool for Linux
Scansione con KVRT Kaspersky Virus Removal Tool for Linux

Non richiede installazione e può essere eseguito direttamente da una chiavetta USB. Testato su diverse distribuzioni, tra cui Ubuntu, Debian, Linux Mint, CentOS, openSUSE e Red Hat Enterprise Linux, offre un'interfaccia utente semplice, adatta anche a chi non ha familiarità con il terminale.

A differenza di ClamAV, non prevede un meccanismo di aggiornamento del proprio database. È quindi necessario eventualmente scaricare una nuova versione dello strumento prima di una scansione.

Ma è molto importante notare che KVRT è un software proprietario, non open-source e può raccogliere e memorizzare dati durante le scansioni, tra cui percorsi di file, nomi utente e indirizzi IP remoti. Visto che il software è di origine russa, è consigliabile valutare attentamente l'uso di KVRT in contesti sensibili.

Ciò nonostante, diverse fonti affidabili statunitensi e non, del settore Linux hanno riportato del lancio dello strumento di Kaspersky per Linux. E non ho trovato che opinioni soddisfacenti sull'efficacia dello strumento anche più recenti su reddit.

laseroffice.it
TechByte
TechRadar

Confronto tra i prodotti

CaratteristicaClamAV + ClamTKKaspersky KVRTDr.Web Secirity Space
Natura del softwareopen-sourceproprietarioproprietario
Tipo di protezioneScansione manualeScansione manualeIn tempo reale e manuale
Interfaccia graficaSi (ClamTK)SiSi
AggiornamentiAutomaticiManuali (scaricare nuova versione)Automatici e manuali
InstallazioneRichiede installazionePortabile (nessuna installazione)Richiede installazione
Protezione in tempo realeNoNoSi
QuarantenaSi

E altre alternative a ClamAV?

Se al momento la scelta di Linux Antivirus 2025 semplici e dotati di interfaccia grafica sembra non offrire altro di collaudato, se hai già un po’ più di dimestichezza con Linux o vuoi espandere la protezione del tuo sistema, ci sono strumenti che offrono un livello di analisi più profondo. Non sono pensati per principianti assoluti, ma possono essere integrati anche in un uso desktop.

Linux Malware Detect (Maldet)

Maldet, o Linux Malware Detect, è uno strumento usato spesso su server, ma può funzionare anche su desktop. Scansiona il sistema cercando malware conosciuto, shell compromesse e codice sospetto.

Homepage di Maldet (Linux Malware Detect Tool)
Homepage di Maldet (Linux Malware Detect Tool)

È pensato per l’uso da riga di comando, e si aggiorna con un proprio database mantenuto attivamente. Ha una ottima capacità di identificare minacce mirate a Linux ma ha solo una interfaccia testuale.

È quindi pensato per utenti esperti e non supporta protezione in tempo reale. Si installa manualmente scaricando lo script dal sito ufficiale o via pacchetti su alcune distribuzioni server.

CrowdSec: difesa collaborativa

CrowdSec è un sistema di difesa che analizza il comportamento degli accessi e agisce in modo preventivo. Funziona su desktop ma va configurato con attenzione. Si basa su una componente collaborativa: gli IP sospetti vengono segnalati alla community e condivisi, così puoi bloccare automaticamente attacchi noti con i tentativi di accesso con SSH, servizi web ed altri.

L’interfaccia è a riga di comando, ma è in sviluppo una versione web semplificata. Ideale per chi usa il terminale e vuole una protezione proattiva contro bot, scan di rete, brute force, ecc.

Quando ha senso usarli?

StrumentoInterfacciaProtezione in tempo realeDifficoltàIdeale per...
ClamTKGraficaBassaPrincipianti
KVRTGraficaMolto bassaTutti
MaldetTerminale❌ (ma molto efficace)MediaEsperti o curiosi
CrowdSecTerminale + Web✅ (blocca attivamente)Medio-altaChi vuole prevenzione

In conclusione sul reparto antivirus, per un uso base, ClamTK e KVRT sono scelte concrete e semplici. Per chi invece ha voglia di esplorare soluzioni più profonde, Maldet e CrowdSec possono rappresentare ottimi alleati, anche se richiedono un po’ più di dimestichezza con il sistema.

RKHunter e chkrootkit: per controllare se il sistema è compromesso

Vediamo adesso di rispondere alla promessa di segnalare utilità per comprendere se il proprio sistema operativo con desktop Linux sia per caso vittima di compromissione a livello di sicurezza.

Due nomi storici in questo ambito sono RKHunter e Check Rootkit, spesso indicato come chkrootkit. Non sono veri e propri antivirus, ma strumenti che fanno una sorta di “controllo medico” al sistema: verificano se ci sono file sospetti, modifiche inattese o tracce lasciate da software che consentono di prendere controllo completo del sistema, chiamati rootkit.

Cos’è un rootkit?

Un rootkit è un tipo di malware nascosto che può dare a un attaccante il controllo del sistema. Non sempre è facile da scoprire, proprio perché cerca di passare inosservato. Per questo esistono strumenti come RKHunter e chkrootkit sui quali però non tutti i pareri sono concordi.

Differenze principali tra RKHunter e chkrootkit

CaratteristicaRKHunterchkrootkit
Tipo di scansioneControlla tanti aspetti del sistema, anche modifiche sospette a file importantiFa controlli più semplici, cercando firme di rootkit conosciuti
Facilità d’usoGenera molti messaggi, serve attenzione per interpretarliPiù leggero e diretto, più facile da usare
Aggiornamenti recentiSviluppo rallentato, ma ancora usatoAggiornato nel 2023, ancora incluso nelle distribuzioni
AffidabilitàPuò generare falsi allarmi su file modificati legittimamenteMeno “chiacchierone”, ma copre meno casi

Quale usare tra RKHunter e chkrootkit?

Se vuoi fare un controllo in più sulla sicurezza del tuo desktop Linux, prova chkrootkit: è semplice, veloce, gira da terminale e non ha bisogno di essere configurato troppo. Funziona su quasi tutte le distribuzioni.

RKHunter è più dettagliato, ma richiede un po’ più di attenzione. Ti può dire se ci sono file di sistema cambiati, porte di rete sospette, librerie strane... ma spesso segnala anche cose normali come “sospette”, quindi bisogna leggerlo con un po’ di pazienza. Molti esperti consigliano comunque di usarli, per fare un controllo di routine, ma che non sostituiscono un antivirus, anche se possono essere un utile “secondo parere”.

Inoltre sappi che chkrootkit risulta mantenuto anche nel 2024-25: l’ultima versione stabile è del 2023 chkrootkit.org e nel 2025 si trova su Debian tracker.debian.org) e di solito è inclusa nei repository delle distribuzioni più recenti. Rkhunter, al contrario, non ha release ufficiali dal 2018; il codice di sviluppo prosegue a rilento. Tuttavia il progetto ha avuto un rinnovato supporto: da fine 2023 il team “Dogsbody Technology” ne sponsorizza lo sviluppo rkhunter.dev, ed è stato lanciato un nuovo sito ufficiale rkhunter.dev en.wikipedia.org-rkhunter.dev.

Entrambi si trovano nel gestore pacchetti della tua distribuzione oppure si possono installare da terminale con i comandi appropriati.

Nel tuo caso puoi anche limitarti a usare solo chkrootkit, se preferisci un primo approccio più semplice, in attesa di eventuali evoluzioni del progetto rkhunter.

Rkhunter e chkrootkit sono strumenti storici di Linux: ma entrambi mostrano i limiti degli scanner basati su firme. Numerose guide e forum invitano da tempo a integrarli con altri metodi di sicurezza.

In sintesi, per un utente desktop o esperto si consiglia di valutare entrambi: chkrootkit rimane rapido e aggiornato per catturare rootkit noti, rkhunter pur obsoleto, offrirebbe controlli più estesi (compresi exploit locali)spectralops.io. Ma è buona pratica combinarli con altri strumenti.

Fonti e approfondimenti

Conclusioni

Abbiamo iniziato questo approfondimento partendo da alcuni dati recenti che, purtroppo, raccontano di una crescita delle vulnerabilità nel kernel Linux e di attacchi mirati, soprattutto in ambienti cloud e server. Anche se il desktop Linux per uso personale continua a essere meno esposto rispetto ad altri sistemi, non è del tutto immune. È quindi utile conoscere gli strumenti a disposizione, anche per utenti non esperti, per difendere la propria postazione in modo semplice ma consapevole.

Come abbiamo visto, le soluzioni Linux Antivirus 2025 non sono molte, soprattutto se ci limitiamo a quelle semplici da usare e adatte a un uso domestico. ClamAV e la sua interfaccia grafica ClamTK restano una scelta solida e open source, mentre KVRT rappresenta un’opzione gratuita ma con alcune considerazioni da fare in termini di privacy. Per chi vuole andare oltre, abbiamo accennato anche a strumenti più tecnici come Maldet, CrowdSec e gli antirootkit come Rkhunter e Chkrootkit, che approfondiremo ulteriormente sul blog.

Questo contenuto è parte di un piccolo percorso sulla sicurezza in Linux che ho iniziato con un precedente video/articolo dedicato ad una ragionevole sicurezza per il computer con con desktop Linux di un inesperto. Ci sono vari accorgimenti tra cui quelllo fondamentale di mantenere aggiornato il sistema ed i programmi più delicati.

E non perderti uno dei prossimi articoli: esploreremo le applicazioni grafiche facili da installare che possono migliorare davvero la sicurezza del tuo sistema Linux, pensate proprio per utenti alle prime armi. Ci vediamo presto!

Diffondi la conoscenza!

8 commenti su “Linux Antivirus 2025. Le poche scelte possibili”

  1. Grazie Dario,
    leggo il tuo blog e guardo i tuoi video su YouTube sempre molto volentieri.
    Ho già commentato sotto il tuo video, ma lo scrivo anche qui, magari è utile a qualcuno.
    Oltre a fare una scansione ogni tanto con rkhunter e chkrootkit, personalmente (e lo consiglio) come antivirus uso Dr.Web che ho comprato per pochi Euro – http://www.drweb-av.it – mi ci trovo molto bene e mi ha già trovati alcuni virus, anche se erano tutti virus di Windows, da vecchie cartelle o dischi che avevo, oppure da file inviati da amici.
    Offre protezione in tempo reale, fare scansione programmate, scansiona in maniera trasparente in tempo reale il traffico HTTP/HTTPS e analizza le porte, ecc.
    Un saluto e ancora grazie per quello che fai

    Rispondi
    • Abch’io lo uso e anch’io avevo commentato sotto il video di Dario. Un’ottima suite, completa di tutto. Ho ritenuto di commentare anche qui sotto al tuo post perchè è giusto che tutti sappiano che esiste una protezione efficace, completa e economica anche per i linuxiani.

      Rispondi
    • Ciao Francesco, perdona il ritardo. Ho sentito parlare ma non ho provato il prodotto. Non lo conosco tanto da espormi ma lo valuto volentieri. Grazie

      Rispondi
  2. ciao dario, su mint clamtk non aggiorna le basi di definizione virus (riporta sempre db obsoleto) e non fa fare alcuna scansione di un cartella. Vorrebbe fare selezionare un file alla volta. Lo segnalo per l’articolo. Grazie

    Rispondi
    • Ciao. Io effettuo scansioni di cartelle senza problemi ma in effetti non vedo aggiornarsi le definizioni con il tastino…
      In ogni caso basta intervenire da terminale con sudo freshclam che richiede la password. Se chiudi clamtk e poi lo riavvii il messaggio sparisce

      Rispondi
  3. Come ho già commentato su YouTube, suggerisco Dr.Web Security Space. Loro hanno sempre avuto la protezione per Linux ma qui in Italia lo utilizzano poche migliaia di persone perchè è russo. Io ce l’ho da anni su Android e l’avevo quando utilizzavo windows. Ora che sono un linuxiano continuo a usarlo. Prezzi accessibili… e esiste da prima di Kaspersky! qui degli screenshot di come appare la GUI su Linux Mint https://ibb.co/pr2D2bsg . Chi fosse interessato lo trova qui https://products.drweb-av.it/home/

    Rispondi
  4. Ciao Dario.

    Come al solito ottimo articolo.

    Confermo quanto indicato da altri utenti, ad oggi (Dr.Web Security Space / per Linux) è la soluzione per costi abbordabile per un Utente Privato.

    Come ai giustamente indicato, esistono soluzioni (Endepoint Security) per Linux, l”unico problema è che sono indirizzati all’ambiente Aziendale con costi eccessivi per un Utente Privato.

    Per chi fosse interessato, vedere questo mio post in (Linux Mint Forum) dal titolo:
    [Sicurezza] KVRT – Kaspersky Virus Removal Tool, link:

    https://forums.linuxmint.com/viewtopic.php?p=2481984&hilit=antivirus#p2481984

    Per chi fosse interessato, è disponibile una nuova versione recente dell’Area Virtuale Firejail:
    (March 2025 / version 0.9.74-1).

    https://firejail.wordpress.com/

    https://github.com/netblue30/firejail

    ⚠️
    Nel mio caso, l’installazione non è stata possibile, generando un errore.

    Per poterla installare, è stato necessario rimuovere la versione precedente (0.9.72-2)
    tamite Synaptic, e l’installazione è stata portata a termine senza problemi, screenshot:

    https://imgur.com/AxQDuUS

    Con questo Comando da Terminale è possibile verificare se Firefox è in esecuzione in Modalità Sandbox:

    firejail –tree

    ⚠️
    Qui trovate l’articolo di Dario riguardo le Aree Virtuali, link:

    https://www.alternativalinux.it/la-sandbox-nella-sicurezza-informatica/

    Rispondi
    • Grazie Gianpietro, generoso come sempre anche nel forum. E anzi, ti confesso di aver scoperto KVRT proprio grazie al tuo post che segnali. Grazie per condividere anche qui e migliorare le mie conoscenze prima di quelle degli altri.

      Rispondi

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