Indice articolo
- 1 Windows 10 e l'ultimo ricatto
- 2 Windows 10 l'ultimo OS Microsoft: anzi no
- 3 Il tuo recente PC non piace a Windows 11: buttalo e comprane uno nuovo
- 4 Windows 11 non piace agli utenti
- 5 Fine del supporto per Windows 10: quali implicazioni
- 6 Il programma ESU
- 7 Aggiornamenti Windows 10 gratis fino a ottobre 2026: ma non è vero
- 8 Cosa fare
- 9 L'alternativa Linux
- 10 Come procedere
- 11 Welcome to the free world
Aggiornamenti Windows 10 gratis fino a ottobre 2026: ma non è vero! Microsoft offre gratuitamente ad utenti privati un anno in più di supporto e aggiornamenti per Windows 10. Ma a guardare bene, di gratuito c'è ben poco e anzi potrebbe costarti più dell'acquisto immediato di un nuovo computer con Windows 11. Vediamo l'ultimo ricatto di Microsoft per cercare di limitare il clamoroso flop e le possibili soluzioni.
Windows 10 e l'ultimo ricatto
Il 24 giugno 2025, Microsoft ha annunciato che offrirà un anno supplementare di aggiornamenti di sicurezza per Windows 10, il cui supporto termina ufficialmente il 14 ottobre prossimo. Tale estensione fino ad ottobre 2026 è offerta gratuitamente ma solo all'apparenza.
Prima di entrare nel dettaglio, ripercorriamo rapidamente l'evoluzione dei sistemi Microsoft per comprendere la portata della novità.
Windows 10 l'ultimo OS Microsoft: anzi no
Nel maggio 2015 lo sviluppatore Jerry Nixon di Microsoft durante un evento annunciava:
"Stiamo per rilasciare Windows 10, e dal momento che Windows 10 sarà l'ultima versione di Windows, stiamo ancora tutti lavorando su Windows 10".
Windows sarebbe diventato un servizio, in continuo aggiornamento e non un software legato ad una particolare versione, per un periodo di tempo limitato come avvenuto finora.

Sebbene non vi sia un collegamento apparente, le vendite di computer, a livello globale, hanno conosciuto un tremendo costante declino a partire dal 2012. Dovuto al dilagare di tablet e smartphone che rappresentano oggi la fetta più consistente di dispositivi con cui utenti di tutto il mondo compiono attività quotidiane anche in rete.

Calo di vendite interrotto temporaneamente durante la pandemia del 2020. Molti utenti, per sé o per i figli, sorte esigenze di smart working e didattica a distanza, hanno anticipato l'acquisto di nuovi PC con caratteristiche più adatte a sopportare un carico di lavoro eccezionale richiesto durante il lock-down globale.
Questo surplus di vendite è durato poco e ha finito per contrarre ulteriormente il mercato dopo il 2020. Ecco quindi che nel 2021 Microsoft annuncia l'imminente rilascio di Windows 11.
Qualcuno ipotizza che nell'inversione di strategia vi sia anche un favore ai produttori di computer, che da anni non sanno più cosa inventare per sopravvivere.
Il tuo recente PC non piace a Windows 11: buttalo e comprane uno nuovo
Immagino una certa delusione nello scoprire che il computer acquistato poco più di un anno prima fosse in un certo senso superato. I possessori di computer equipaggiati con Windows 10 hanno comunque ricevuto molteplici notifiche che li invitavano caldamente a passare gratuitamente a Windows 11.

Parziale sospiro di sollievo. Salvo poi scoprire, come è successo a tantissimi, che il computer non avesse caratteristiche tecniche sufficienti. All'utente era fornito un collegamento alle per scoprire come comportarsi. Un pulsante con la scritta "Passa a Windows 11" che finisce per invitarti a comprare un nuovo computer.
In pochissimi hanno gradito e l'aggressiva strategia di marketing si è trasformata in un autogol per Microsoft.
Una statistica dell'autorevole società di analisi di mercato Canalys, ha messo in luce che, con questa mossa, circa 240 milioni di computer in tutto il mondo, sarebbero risultati inadeguati ad ospitare Windows 11. Se fossero tutti computer portatili, impilati uno sopra l'altro, arriverebbero alla luna e la supererebbero di 600 km. Oltre 500.000 tonnellate di rifiuti speciali destinati allo smaltimento.
Con l'obiettivo, sperato, di produrne, venderne e farcene comprare almeno altrettanti.
Windows 11 non piace agli utenti
Statistiche alla mano, vuoi per l'aggressiva campagna marketing, o per una nuova interfaccia che ha stravolto l'aspetto cui gli utenti Windows sono stati da sempre abituati, di passare a Windows 11 non ne hanno voluto sapere, dopo oltre 3 anni dal lancio, quasi il 70% degli utenti Windows.

Un fallimento epocale, simile a quello legato alla commercializzazione di Windows Vista a partire dalla primavera 2007.
Fine del supporto per Windows 10: quali implicazioni
Da tempo gli utenti Windows 10 hanno notizia del fatto che dal prossimo 14 ottobre, non saranno più rilasciati aggiornamenti. Ma alcuni non hanno compreso le reali implicazioni. Vi è chi crede che non ci si debba allarmare e tenersi il computer con Windows 10 finché funziona.
Magari fosse così. Bug e difetti di sicurezza anche gravi, tali ad esempio da permettere ad un malintenzionato di prendere il controllo completo del PC, dei propri documenti, delle proprie credenziali o di commettere reati con la propria identità, sono ancora scoperti e sono resi di dominio pubblico. Ma non vengono più risolti. Non c'è antivirus che tenga se il sistema è insicuro e viene violato. Una vera gioia per malintenzionati e agenzie governative di tutto il mondo.
Microsoft, descrive le importanti implicazioni sulla sicurezza in questo scenario. Tutto vero anche se spera forse di sfruttare la paura come leva per far finalmente decollare Windows 11 dopo oltre 4 anni dal primo rilascio.
Il programma ESU
Microsoft prevede una eccezione per protrarre fino al 2028 il rilascio di aggiornamenti di sicurezza contro difetti gravi che saranno scoperti in Windows 10. Si tratta del programma ESU (Extended Security Updates), specificamente rivolto a realtà aziendali di medie e grandi dimensioni, per consentire loro di affrontare la migrazione al nuovo sistema operativo in tempi meno stringenti.
Programma tutt'altro che gratuito se, come documentato nel sito Microsoft, il primo anno costerà $61 per dispositivo, ma il prezzo salirà ogni anno. I costi successivi saranno resi noti in prossimità della scadenza del supporto ufficiale in ottobre. È stato così anche per il programma ESU legato a Windows 7: 25 $ per PC il primo anno, diventarono 50 $ nel 2020, per arrivare a 200 $ nel 2022.
Insomma: paga, ogni anno almeno il doppio del precedente e la tua copia di Windows sarà sicura per altri tre. Chi ha parlato di strozzinaggio?
Un'azienda dovrà valutare se non convenga affrettarsi a sostituire il proprio parco macchine. Microsoft ci conta, evidenziando che i PC Windows 11 sono fino a 2,3 volte più veloci di quelli Windows 10 e con un calo del 62% di incidenti di sicurezza
Aggiornamenti Windows 10 gratis fino a ottobre 2026: ma non è vero
Ma il tema di oggi è l'ultima mossa nei confronti degli utenti privati, che non esito a definire l'ultimo ricatto. L'anno scorso Microsoft ha annunciato l'estensione opzionale, per un solo anno invece di tre, del programma ESU anche per loro, al costo di € 30. Il 24 giugno 2025 ha però annunciato modalità gratuite per accedere al programma. Ma a guardare bene non sono affatto gratuite.
Anzitutto per aderire a questo programma sarà necessario utilizzare Windows 10 con un account Microsoft. Poco male forse, ma chi finora lo ha utilizzato con un account locale, non avrà altra possibilità.
Le modalità per accedere al programma "gratuitamente" sono poi differenti. Una prevede di riscattare 1000 punti Microsoft Rewards che si ottengono con attività come ricerche Bing e acquisti Microsoft. L'altra di attivare e mantenere attivo il backup quotidiano di tutti i propri file e impostazioni di sistema nel cloud Microsoft. Insomma, altro che gratuito: i tuoi dati o niente sicurezza. La borsa o la vita.

Se scegli la via del backup, è verosimile che le tue informazioni saranno date in pasto alle avide IA Microsoft quali ChatGPT o l'assistente Copilot di Windows 11 per addestrarle sempre meglio. Copilot è legato alla funzione Recall, che per aiutare l'utente smemorato nelle attività quotidiane, effettua ogni 2 secondi uno screenshot del tuo desktop, lo trasferisce nei server Microsoft negli Stati Uniti, paese che con l'eccezione dello Stato della California ha abolito la privacy da tempo, ne analizzerà il contenuto e tali informazioni su di te non saranno mai eliminate. Forse è per questo che serve un computer potente per Windows 11!
Ma non è finita. Perché il backup nel cloud Microsoft è si gratuito ma solo fino al limite massimo di 5 GB di spazio. Alzi la mano chi possiede meno di 5 GB di file. Perché raggiunto il limite, l'utente dovrà attivare un abbonamento a OneDrive o Microsoft 365 al costo minimo di €10 al mese. Insomma ti domando, ti sembrano modalità di accesso gratuite?
Cosa fare
Ma forse tu mi domandi: "cosa devo fare allora"? Io ti informo ma ignoro la tua reazione a queste strategie di mercato Microsoft. Ti presenterò alcune possibilità ma, a dire il vero, mi basterebbe farti fare una riflessione.
I nostri dati sono nelle mani di pochi giganti che li sfruttano e rendono imprese, governi e privati dipendenti dai loro servizi con l'illusione che non ci siano alternative. Con l'attuale situazione geopolitica, l'esplosione delle IA e della dipendenza dal cloud, la nostra sovranità digitale è più minacciata che mai. Aziende, professionisti e persino governi continuano ad affidare ciecamente e a caro prezzo i loro dati a questi operatori monopolistici, rafforzando una pericolosa dipendenza tecnologica.
Per le ragioni descritte poco fa e per altre, chi non l'ha già fatto, valuta di ribellarsi e dire addio a Microsoft. Ma se non vuoi farlo, puoi aderire al programma ESU quando, tra luglio e agosto, un messaggio ti apparirà in Windows 10. In tal modo puoi rimandare di un anno la decisione sul da farsi.
Chi può permetterselo può valutare di acquistare un nuovo computer Apple. In tal caso non ti sottrai comunque a logiche di invecchiamento programmato.
Oppure potresti ricorrere a Windows 10 Enterprise LTSC il cui supporto è previsto fino al 2027. Puoi acquistare una licenza o attivarlo illegalmente. Un dipendente Microsoft ha spiegato che a loro va bene anche così purché tu lo usi e possano raccogliere informazioni su di te.
Ma il PC con Windows 10 faresti bene ad utilizzarlo in modo assai limitato senza mai connetterlo ad internet. Ma sappi che, anche se non piace a Windows 11, può ancora lavorare egregiamente per una decina di anni, senza essere smaltito in discarica e costringerti ad acquistarne uno nuovo. Ti basta cambiare il suo sistema operativo.
L'alternativa Linux
Io l'ho fatto quando ancora Windows 7 era in corso di supporto e non sono più tornato indietro. Dopo quasi dieci anni, non solo per gaming o attività di svago multimediale, ma anche per ogni mia attività lavorativa legata a programmazione, sviluppo di applicazioni e siti web, grafica, foto ritocco, animazione, editing multimediale, e tutto ciò che mi serve per pubblicare i miei articoli, libri e video, mi sono affidato interamente a software gratuito ed open-source che non mi spia e mi ha permesso di sfuggire a logiche che non ero più disposto a sopportare.

Se non vuoi credere a me, potrai credere a ciò che leggi nella quasi totalità dei commenti ai miei video e articoli blog. I tempi sono maturi per mettere alla prova una c.d. distribuzione GNU/Linux di quelle più facili, moderne e gratificanti. Tra queste ci sono Linux Mint, Zorin OS, Pop_OS! o Lubuntu LTS ad esempio. Ti garantiscono 5 anni di aggiornamenti sempre gratuiti prima di dover passare ad una versione più recente.
Permettono ad un buon computer di rinascere, farti divertire e lavorare per oltre 10 anni dall'acquisto. Senza mai rinunciare a sicurezza, stabilità, supporto e tanti programmi che non richiedono mai l'utilizzo di comandi incomprensibili.
Come procedere
Se la cosa ti interessa, qui nel blog, dove sono raccolti ed aggiornati tutti i temi che ho affrontato nei miei video, trovi alcuni percorsi tematici che ti consentono di scoprire quanto sia facile mettere alla prova Linux anche prima di installarlo, eseguendolo da un supporto esterno USB o un DVD, senza sfiorare l'installazione di Windows ma permettendoti di gestire tutti i tuoi documenti e file al suo interno.
Ma ci sono tantissimi altri contenuti per scoprire come farci di tutto. Se tu volessi stamparli fronte retro avresti bisogno di almeno due risme di carta.
Al limite potrai mantenere Windows 10 come un programma dentro Linux, in una c.d. macchina virtuale priva di connessione ad internet per non correre i rischi legati all'abbandono degli aggiornamenti.
Welcome to the free world
Come per me e tantissimi altri, ti si potrebbe aprire un nuovo mondo, completamente differente da quello delle dominato dalle grandi aziende tecnologiche. E anche se non devi pagare, comprare nulla, sorbirti pubblicità o sacrificare i tuoi dati e la tua riservatezza, potresti finire per effettuare donazioni ai progetti open-source che apprezzi di più, contribuendo al loro miglioramento.
Né il 2025 né il 2026 saranno gli anni in cui Linux sbaraglierà i concorrenti che riescono a mettere negli scaffali dei centri commerciali i propri computer e i propri software. Perché la comunità Linux non ha interesse a venderti alcunché. Ma potrebbe essere comunque l'anno di Linux per te, un piccolo tassello aggiunto ad un nuovo modo di pensare la tecnologia.
Grazie !! Sei come un faro nella nebbia! Ho recentemente sostituito su 2 PC il S.O. w.10 con Mint 22 dopo anni di titubanza, e sto tutt’ora imparando piano piano come usarlo grazie alle tue guide e ai tuoi consigli insostituibili. Sono felice di averlo fatto e il mio obbiettivo è sostituire in un futuro prossimo anche gli altri 2 desktop (nonostante li ho aggiornati a W11) così da liberarmi dal giogo di Micro-sfot e delle sue continue bugie e prepotenze. Mi auguro che dal 14 Ottobre ci sia una presa di coscienza di massa e che siano moltissimi quelli che passeranno al software libero…..e che Micro-sfot si prenda una bella lezione una volta per tutte ! Grazie di cuore per il tuo lavoro.
Grazie a te per ciò che mi scrivi e per le osservazioni e l’esperienza che condividiamo. È da un po’ che spingo su questo tema perché il momento è in effetti buono per sensibilizzare chi non conosce oppure ha opinioni legate ad esperienze datate o sentite dire. Anche per chi ha provato rapidamente Linux, il difficile è far comprendere che le cose cambiano ad un ritmo incredibile e problemi e problemini sono risolti in tempi rapidi.
Ciao Dario. Dopo un pò di tempo ho deciso anche grazie ai tuoi video,di passare al SOFTWARE LIBERO! Avevo un PC leggermente datato con 4 GB di RAM e senza SSD. Linux Mint lo rendeva usabile..ma effettivamente poco godibile. Dopo un deciso upgrade di RAM ed SSD, sono definitivamente passato a LINUX in questo caso la versione basata su DEBIAN e non UBUNTU, LMDE6. Grazie mille per le tue informazioni sempre utili!
D-
Ottimo! Con 8 GB e SSD quel computer ha ancora anni di servizio garantito da offrire. Ed lmde, pur con le piccole mancanze della base Ubuntu, si dimostra più reattivo ancora.
Attendiamo la versione 7 in estate. Ti converrà mettere in conto backup della home installazione da zero.
Precisamente 16 GB, 1tera SSD. Sono molto curioso di che novità questa versione 7 in estate. Al momento non ho riscontrato mancanze/anomalie sul normale utilizzo,quindi non so cosa possano implementare. Sono molto curioso,farai un video al riguardo?
Grazie Mille.